A Lucca, nel corso di una conferenza stampa odierna, sono stati presentati i risultati di uno studio sull’impatto economico e sociale del Lucca Summer Festival 2025. L’analisi, condotta in collaborazione con Assoconcerti, è stata illustrata dal Prof. Nicola Salvati dell’Università di Pisa, alla presenza del Sindaco Mario Pardini, degli assessori Paola Granucci, Mia Pisano e Remo Santini, e del Direttore Artistico Mimmo D’Alessandro.
L’indagine evidenzia il ruolo del festival come motore economico per la città e il territorio, generando un indotto complessivo di oltre 44 milioni di euro grazie ai 19 concerti dell’ultima edizione. La spesa media per spettatore è stata di 403 euro, con una notevole incidenza dei pernottamenti (2,5 notti in media per gli italiani e 4,7 per gli stranieri).
Il pubblico si conferma ampio e variegato, con un’età media di 46,5 anni e una distribuzione di genere equilibrata (50% donne – 50% uomini). La provenienza geografica sottolinea la vocazione turistica del festival: 17% dall’estero, 36% dal resto d’Italia e 29% dal resto della Toscana.
Un dato significativo riguarda la fidelizzazione del pubblico: quasi un quinto (19%) ha partecipato a più di un concerto dell’edizione 2025, mentre il 47% dei visitatori dichiara di conoscere già Lucca per precedenti soggiorni, evidenziando la capacità del festival di rafforzare il legame con la città.
Tra gli eventi che hanno maggiormente contribuito all’impatto economico complessivo, spiccano i concerti di Jennifer Lopez e dei Pet Shop Boys.
Il concerto di Jennifer Lopez, svoltosi alle Mura Storiche, ha generato un indotto di 7,3 milioni di euro, con oltre il 40% di pubblico alla prima visita a Lucca e una spesa media di 480 euro per gli italiani e 793 euro per gli spettatori stranieri. Il live dei Pet Shop Boys, in Piazza Napoleone, ha prodotto 4,4 milioni di euro di indotto, con una quota di pubblico estero pari al 36% e una spesa media che supera i 1.300 euro per i visitatori stranieri.
I livelli di soddisfazione degli spettatori sono risultati elevati in tutte le aree analizzate, dall’organizzazione alla qualità dei servizi, fino alla sostenibilità, con valutazioni medie comprese tra 7 e 9 su 10.

