Tutto quello che devi sapere sull’olio di CBD

L’olio di CBD è un prodotto la cui assunzione, nel giro di pochi anni, è cresciuta tantissimo.

Il suo successo è da attribuire a diversi fattori, dalla sempre più frequente ricerca di rimedi a base di ingredienti naturali fino alla consapevolezza dei benefici di un ingrediente che, dati scientifici alla mano, è in grado, grazie alla sua capacità di interagire con i recettori del sistema endocannabinoide, di favorire l’equilibrio dell’organismo.

Nel momento in cui si decide di iniziare ad assumere olio di CBD, è necessario prendere in esame alcuni consigli pratici. Vediamo i principali nelle prossime righe.

Dove acquistare olio di CBD?

Il primo passo a cui fare attenzione quando si inizia ad assumere olio di CBD è la scelta del negozio dove acquistarlo. Dal 2017, in Italia, esistono numerosi punti vendita fisici ed e-shop che si occupano di vendere prodotti a base di cannabis light.

Nel caso dei secondi, è importante controllare la presenza di una Partita IVA – basta guardare il footer della pagina principale del sito – e di informazioni chiare sulla provenienza della materia prima.

Altro consiglio utile prevede il fatto di concentrarsi su e-shop che, come il celebre CBWEED, sono caratterizzati dalla presenza di contenuti divulgativi aventi lo scopo, al di là della vendita, di educare l’utente in merito alle caratteristiche di un prodotto interessato, negli ultimi anni, da uno strabiliante successo commerciale.

Come assumere l’olio di CBD?

L’olio di CBD può essere assunto in diversi modi. L’opzione più comoda è la via sublinguale, che ha anche il vantaggio di garantire un raggiungimento rapido, da parte del principio attivo, del circolo ematico.

Per amor di precisione, ricordiamo che l’olio di CBD può essere anche inalato.

L’olio vettore

Quando si inizia ad assumere l’olio di CBD, bisogna essere consapevoli del fatto che il principio attivo non è nella sua forma pura. In tal caso, infatti, non sarebbe assimilabile da parte dell’organismo.

Viene per questo diluito in un olio vettore, che può essere di diverse tipologie.

Se si ha intenzione di apprezzare in tempi rapidi gli effetti del cannabidiolo – tra questi troviamo, per esempio, il raggiungimento di un piacevole stato di relax che favorisce il sonno – il suggerimento è quello di puntare verso oli di CBD con l’olio MCT come olio vettore.

Diverso dall’olio di cocco, si contraddistingue per il contenuto di acidi grassi a catena media, elaborati in maniera estremamente rapida dal sistema digestivo.

Grazie a questa peculiarità, si può parlare di tempi rapidi per quanto riguarda il raggiungimento del sistema linfatico da parte del principio attivo.

Molto utilizzato è pure l’olio d’oliva, ideale nei casi in cui si ha la necessità di dare un boost al sistema immunitario o all’apporto di vitamina E, un antiossidante che fa particolarmente bene alla pelle e che si rivela prezioso in particolare quando ci si espone per lungo tempo al sole.

Come gestire il dosaggio?

Uno dei primi aspetti sui quali soffermarsi quando si muovono i primi passi nell’assunzione dell’olio di CBD riguarda il focus sul dosaggio.

Non esistono indicazioni standard in merito. Tutto dipende da come il corpo è in grado di tollerare il principio attivo. Il consiglio è quello di iniziare con un olio a basso livello di purezza – il minimo è il 5% – e con poche gocce, per poi arrivare, con il passare dei giorni, ad aumentare il dosaggio.

Si può assumere l’olio di CBD in gravidanza?

Durante la gravidanza, si vivono spesso momenti all’insegna dell’inquietudine e delle preoccupazione. Inoltre, anche a causa dei cambiamenti del corpo, può essere molto difficile prendere sonno. Tutte situazioni in cui il CBD può essere utile.

In gravidanza, però, è meglio evitare l’assunzione dell’olio. Il motivo è legato al fatto che, ad oggi, non ci sono studi sufficienti per parlare di sicurezza.

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2025-04-02

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