GERO GRASSI AL FESTIVAL SU ALDO MORO, REFERENDUM, SUD

Gero Grassi, ex presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul rapimento e la morte di Aldo Moro al 15° Festival Letterario & Solidale San Bartolomeo. Prossimi appuntamenti il 10 e 12 luglio con Annamaria Ferruzzi, Pietro Porcella e Giannis Papageorgiou in www.facebook.com/latestata.online .

Continuano gli appuntamenti in diretta facebook su LaTestata.Online per il 15° Festival Letterario & Solidale San Bartolomeo versione CoViD-19.

Vincenzo Di Dino, presidente di A.R.K.A. Eventi Culturali ha intervistato Gero Grassi, giornalista ed ex deputato, già presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro. Alla regia Cristian Mameli che ha trasmesso la diretta su LaTestata.Online. Noemi Sabiucciu ha curato le schede su Gero Grassi e Aldo Moro.

L’incontro col giornalista ed ex politico è stata l’occasione per fare anche domande d’attualità.

Roberto Speranza meglio di Giuseppe Conte” dice Gero Grassi “che ha peccato nella comunicazione. Gli italiani sono stati più bravi di altri paesi. Non possiamo tagliare la sanità e l’istruzione e aumentare le spese militari”. Investimento, occupazione e salvezza delle persone devono essere alla base. Sul referendum? “La legge di riduzione dei parlamentari è una truffa agli italiani perché riduce la rappresentanza” dice Gero Grassi “perché ridurli di 200 e non di 400? Si riduce solo la rappresentanza: ci saranno zone d’Italia senza un parlamentare. Inoltre si bloccherà la macchina delle Aule parlamentari perché non ci sarà personale politico sufficiente per il funzionamento delle Commissioni”. “Uno dei criteri per ripartire i finanziamenti in Sanità è l’anzianità della popolazione e non la povertà” afferma Gero Grassi “si arricchisce la sanità settentrionale e si impoverisce quella meridionale. Due terzi degli abitanti risiedono nel Nord, un terzo nel Sud. Non cambieranno mai i criteri perché destra o sinistra cercheranno di distribuire il danaro sulla quantità abitativa” continua Gero Grassi “ospedali, ferrovie, scuole, ripartiamo dal Sud; i soldi del MES devono essere spalmati dal Sud, come diceva Aldo Moro, dobbiamo ripartire dal Sud. Moro inaugurò la Milano-Napoli da Napoli”,

Poi si inizia a parlare di Aldo Moro, nel ricordo personale di Gero Grassi, Quando a fine comizio nel 1963 il Gero di cinque anni fu tenuto in braccio da Aldo. Poi l’ultima volta che lo vide. A Roma, nello studio di Moro, il ventenne Grassi fu invitato a seguire una riunione (poi ripresa in un film) Piersanti Mattarella che accetta la candidatura a presidente della regione siciliana perché glielo chiede Aldo Moro. Racconta Gero Grassi: “lo statista democristiano, in un periodo economicamente difficile, voleva l’Europa dei popoli e portare una democrazia compiuta in Italia che si poteva fare solo con un PCI affrancato dall’URSS. Con quella mossa tendeva a portare i comunisti ad appoggiare, in Sicilia prima e in Italia dopo, il governo e a rendere più europeo il PCI e sottrarlo all’orbita sovietica. Il giorno che è stato ucciso Moro abbiamo rischiato di perdere quello per cui abbiamo lottato dopo la guerra. Ancora oggi non abbiamo l’Europa dei popoli ma quella dei governi e non abbiamo una democrazia compiuta e lo si vede dai cambi di maggioranza di oggi”.

Gero Grassi racconta anche dell’”incidente” occorso a Enrico Berlinguer in Bulgaria. Uno strano incidente d’auto. Muore l’autista e vogliono portare Berlinguer all’ospedale. Ma il segretario del PCI non chiama il Cremlino o il partito, chiama la Farnesina e Aldo Moro gli manda un aereo di Stato per portarlo via da lì. Questo lo raccontò molti anni dopo la moglie di Berlinguer.

“Cossiga era amico di Aldo Moro ma ne firmò la condanna a morte decidendo di non trattare perché così volevano gli americani” aggiunge Gero Grassi “perché eravamo ancora in piena guerra fredda. Esistevano interessi concordanti per impedire a Moro di riformare l’Europa e sottrarla all’influenza di USA e URSS. Moro voleva superare gli accordi di Yalta tra i vincitori della guerra. Moro e Mattei erano a rischio di ‘soluzione finale’, emerge da documenti inglesi”.

“Moro voleva l’Europa soggetto terzo tra USA e URSS. Oggi ancora non siamo arrivati a questo perché con la Brexit si è fatto un regalo a Trump e Salvini strizza l’occhio a Putin” Gero Grassi sugli statisti “accostare Moro a Salvini è un’offesa. Un ministro, un segretario di partito rispetta il suo ruolo e si veste in modo consono (guardando la foto di Moro in abito su una sedia sdraio al mare e Salvini in costume da bagno al Papeete). Anche Craxi ebbe un ruolo importante se pensiamo come si è comportato a Sigonella e facendo capire a Reagan che eravamo alleati, non sudditi di chi ha vinto la guerra”. La domanda di Noemi Sabiucciu porta Gero Grassi a distinguere tra eurocomunismo, compromesso storico e democrazia compiuta.

“Il 13 giugno 1976 Aldo Moro dice che farà un passo verso il cattolicesimo democratico così come Berlinguer disse il giorno prima che preferiva l’ombrello della NATO ai missili sovietici” aggiunge Gero Grassi “Moro e Berlinguer si vedevano più spesso di quanto si pensasse, presso la casa dell’on. Luciano Barca (padre di Fabrizio)”. Si ha ancora il tempo di parlare di Carlo Alberto Dalla Chiesa (iscritto alla P2) che, da un’intercettazione di Totò Riina, non sarebbe morto per aver combattuto la mafia ma perché in possesso delle carte di Moro (che gli furono rubate dalla cassaforte). “La verità negata” editato dalla Regione Puglia è il libro gratuito che Gero Grassi ha realizzato e che si può leggere sul sito www.gerograssi.it. “Come ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, bisogna continuare a indagare sulla vicenda che oltre alle trame internazionali, vede la partecipazione della criminalità organizzata, banda della Magliana, P2, il vescovo Marcinkus” dice Grassi “sulla seduta spiritica di Prodi, è più facile che il nome di Gradoli lo avesse suggerito il professor Piperno al rettore dell’Università di Cosenza Beniamino Andreatta e questo a Prodi”. Sulle presidenziali americane? “Gli americani sono un grande popolo e non meritano un presidente che alza muri come Donald Trump. Ma sia il campo democratico (che ha avuto Kennedy e Obama) che il repubblicano (che ha avuto Reagan e Bush) mostrano il decadimento della politica anche in America. Un paese leader nel mondo con una guida debole, rende tutto il mondo più povero”.

Nel corso della diretta si è rammentato il concorso Amico Albero, realizzato da A.R.K.A. Eventi Culturali in collaborazione con l’Unione Europea, NoPlanetB, Puno.Sud, Generas Foundation, Produzioni dal Basso, LaTestata.it, Festival Letterario & Solidale San Bartolomeo, consistente nel mandare una foto del proprio amico albero, un breve componimento o un disegno all’indirizzo Festivalletterarios.bartolomeo@gmail.com (concorso gratuito riservato agli studenti con liberatoria dei genitori) e il premio letterario internazionale San Bartolomeo avente per tema “PANDEMIA” consistente in una poesia, un racconto breve o un aforisma in lingua sarda, italiana o corsa. Il regolamento lo trovate a questo link: 

Prossimi appuntamenti:

Venerdì 10 Luglio ore 17: Annamaria Ferruzzi (Associazione di Volontariato Culturale Ipazia, Salandra, Matera, Basilicata) e Pietro Porcella (giornalista e professore);

Domenica 12 Luglio ore 18: Giannis Papageorgiou (professore di Affari europei all’Università di Salonicco, Grecia).

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2020-07-06

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