MICHELE CUCUZZA E FRANCESCO TERRONE AL FESTIVAL

“Ancora la Questione Meridionale” e “Fuori dalle Bolle” i due libri presentati dagli Autori che hanno risposto alle domande di Vincenzo Di Dino e Noemi Sabiucciu.

Al 15° Festival Letterario & Solidale San Bartolomeo, con qualche problema sulla diretta facebook, è stato trasmesso da LaTestata.Online, a cura dell’editore Cristian Mameli, l’atteso incontro con i due scrittori.

Vincenzo Di Dino e Noeni Sabiucciu hanno sottoposto a poco più di due ore e mezza di domande, il noto giornalista, conduttore televisivo, scrittore, Michele Cucuzza e l’ingegnere, poeta, scrittore, Francesco Terrone.

I libri presentati dagli Autori, pur essendo molto diversi tra loro, sono stati raccontati quasi completandosi. “Ancora la Questione Meridionale. Riflessioni e analisi per superare la storica impasse italiana”, curato da Terrone, con la collaborazione di Roberto Messina e Maurizio Carucci, è la raccolta delle risposte acute di dieci personalità, impreziosite dall’introduzione del presidente dello Svimez, Adriano Giannola, che provano a dare ricette di sviluppo per un’area depressa e tenuta relegata a un ruolo minore dall’Italia a conduzione nordcentrica.

Fuori dalle Bolle, Come sottrarsi alle supercazzole in rete” è un utile compendio sulla comunicazione a tutto tondo: radio, tv, carta stampata ma soprattutto social. Cucuzza ha saputo portare all’attenzione di giovani e meno giovani, esperti e neofiti, le problematiche legate alle fake news, al clickbait, al filter bubble, al catfish e bot. Con esempi concreti, l’Autore, novello Virgilio, prende per mano il lettore e lo guida attraverso un mondo pieno di opportunità da cogliere ma anche di trappole che possono essere molto pericolose.

Dopo la “consueta” sigla adottata quest’anno per festeggiare il nuovo logo del Festival, in realtà sempre diversa rispetto alle precedenti mandate in onda, Comfortably Numb dei Pink Floyd, nella versione del concerto di Berlino che ha avuto luogo poco tempo dopo la caduta del muro, Michele Cucuzza svela la sua emozione. “Adoro i Pink Floyd” afferma “e nella mia lunga carriera giornalistica , in un programma RAI, ho intervistato Roger Waters che nel filmato indossava il camice bianco. Gli dissi ‘lei è il mio mito’ in un collegamento con New York”. E appare una foto di un giovane Cucuzza con barba e capelli lunghi. “Quella è degli anni ’80, il periodo di Radio Popolare” emittente che Cucuzza con Gad Lerner e altri ha contribuito a fondare, “mi presentai così al cospetto del Presidente della Repubblica Sandro Pertini improvvisando un’intervista senza passare per i canali istituzionali del Quirinale, facendogli la posta in occasione di una Festa della Liberazione a Milano, alla quale l’ex partigiano, diventato Presidente, non poteva mancare. Non ci fu bisogno di bloccarlo. Mi precedette apostrofandomi con un ‘bella barba giovanotto, cos’è quel baracchino?’ indicando il registratorino con la luce accesa” continua Cucuzza raccontando l’episodio di quaranta anni fa “gli chiesi se potevo intervistarlo e lui mi rispose ‘sì ma a una condizione: mi devi dare del tu’. Nel frattempo tutto intorno si schierarono le autorità e i corazzieri. Ricordo come fosse oggi il ministro degli Interni Virginio Rognoni, il sindaco di Milano Carlo Tognoli. Tempo dopo a Milano campeggiava un poster pubblicitario di Radio Popolare dove eravamo ritratti io e Pertini e una frase: Radio Popolare, la radio che dà del tu al Presidente”.

Francesco Terrone entra nel vivo della chiacchierata stimolato da alcune considerazioni dello Svimez sul ritardo in cui è tenuto il Sud. Ritardo economico che ha ripercussioni nel sociale. “Certo che esiste una Questione Meridionale” afferma “è sotto gli occhi di tutti e lo hanno ricordato le personalità le cui interviste riporto nel libro”. Terrone ha le idee chiare anche sulle ricette che passano attraverso occupazione, cultura, welfare. Cucuzza, anch’egli uomo del Sud, concorda, Arriva a dire in un tono di voce per lui inconsueto “ho sentito parlare ancora del ponte sullo stretto che precedenti presidenti volevano realizzare (Berlusconi e Renzi) ma poi per fare Reggio Calabria-Roma in treno, col CoViD-19, ci vogliono 5 ore, una in più del solito”.

Michele Cucuzza, sollecitato da una domanda, risponde che il suo interesse a collaborare con varie iniziative benefiche di diverse associazioni in tutta Italia “è quasi un obbligo morale per una persona come me che ha avuto tutto dalla vita”. Peccato che questa sensibilità sia ancora rara nelle persone e meritano un plauso quelli come lui che si adoperano nell’appoggiare la ricerca scientifica contro le malattie o l’attività di associazioni antimafia.

“Formazione e lavoro come riscatto dei giovani del Sud” dice Terrone, “ma preferirei che rimanessero nella nostra terra”. Cocuzza non si oppone alle partenze dei giovani, si muovono le figlie e si mosse anche lui a suo tempo. Da Catania a Milano, Roma e tutti i posti dove ha fatto l’inviato e sono veramente tanti. “Il web e i social possono dare lavoro” dice convinto “gli influencer sfruttano il comparto pubblicitario che gradualmente si sposta dai media televisivi a quelli che operano in rete”.

Si sofferma brevemente su una vicenda che racconta nel libro. La presunta love story che riguardò nella scorsa stagione televisiva la subrette Pamela Prati e una persona inesistente, Mark Caltagirone. “E’ sorprendente come si possa restare vittime, persone famose o meno, del catfish: state attenti alla rete, offre possibilità notevoli ma può essere truffaldina” ribadisce.

Il libro di Michele Cucuzza è pieno di esempi di fake news che hanno cercato di rovinare la reputazione di donne irreprensibili come Laura Boldrini, Carola Rackete, Rita Borsellino. Mette in guardia sulle intelligenze artificiali ma nel complesso è fiducioso. Contrari alla riforma del numero dei parlamentari, che produrrebbe una più debole rappresentanza nei territori spopolati ma che comunque necessitano di servizi oggi concentrati nelle regioni settentrionali, Terrone e Cucuzza sembrano avere le idee chiare su alcuni personaggi che albergano sui social e in tv. Ma mentre Michele sopporta, Francesco si dimostra più intransigente , compreso con articolisti e direttori di giornali spesso nell’occhio del ciclone dell’Ordine dei Giornalisti.

C’è il tempo per Noemi Sabiucciu di fare una domanda sui giovani che si approcciano al web e ai social e di vedere un video sui LEP (Livelli Essenziali delle Prestazioni) che vede protagonista un’animazione con Pino Aprile che mette in evidenza come il Nord continui a “succhiare il sangue” al Sud. L’esempio delle differenze tra Reggio Emilia e Reggio Calabria che hanno una popolazione simile, grida vendetta. Scuole, opportunità, prestazioni sanitarie, cose che incidono pesantemente nella vita degli individui, delle famiglie, che li rende sempre più poveri e beffati. Un emiliano vale più di un campano e un calabrese insieme! “Così non si può andare avanti” afferma Francesco Terrone “ma il Sud è ancora vivo” e racconta cosa fanno la sua fondazione, la sua azienda con svariati collaboratori in tutta Italia.

“L’insulto social è il portato di un diffuso e irrisolto disagio sociale, sommato a una sempre minore conoscenza della realtà, dei problemi connessi, della Storia, della stessa educazione civile che” continua Michele Cucuzza “come una miscela esplosiva, spinge alla rabbia stizzita, a prendersela con il primo che capita solo perché ci sembra che se la passi meglio e quindi abbia tempo e denaro per spargere buoni principi”. Cucuzza guarda con fiducia verso l’Europa tanto bistrattata dai sovranisti italici, ora zittiti perché la Commissione ha deciso di stanziare dei soldi che si augura possano pervenire nel tempo più rapido possibile. “Vorrei evidenziare che chi era contrario allo stanziamento di ingenti risorse erano proprio le forze sovraniste (amiche dei partiti che qui le chiedevano a gran voce) di quei paesi sedicenti frugali”. E anche Francesco Terrone liquida l’argomento Europa con l’osservazione che un’Italia divisa, così come gli altri paesi, presi singolarmente, difficilmente sopravvivrebbero alla concorrenza di Stati dalle dimensioni continentali. Si chiude con i saluti di Vincenzo Di Dino agli ospiti e alla figlia di Michele, Carlotta Cucuzza “che negli anni ’90 fece un viaggio aereo seduta vicino a me Parigi-Roma raccontandomi di te in un misto di italiano e francese”. “Cosa diresti a quel Michele Cucuzza della foto della fine degli anni ’70?” risponde sicuro “gli direi: corri!” e si chiude ricordando la figura del padre, lo scienziato e professore universitario, il vulcanologo Salvatore Cucuzza.

Nel corso della diretta si è rammentato il concorso Amico Albero, realizzato da A.R.K.A. Eventi Culturali in collaborazione con l’Unione Europea, NoPlanetB, Puno.Sud, Generas Foundation, Produzioni dal Basso, LaTestata.it, Festival Letterario & Solidale San Bartolomeo, consistente nel mandare una foto del proprio amico albero, un breve componimento o un disegno all’indirizzo Festivalletterarios.bartolomeo@gmail.com (concorso gratuito riservato agli studenti con liberatoria dei genitori) e il premio letterario internazionale San Bartolomeo avente per tema “PANDEMIA” consistente in una poesia, un racconto breve o un aforisma in lingua sarda, italiana o corsa. Il regolamento lo trovate a questo link: 

Prossimi appuntamenti:

Domenica 14 Giugno ore 16: “Cultura e Beni identitari al tempo del CoViD-19” videointervista al giornalista, speleologo e consigliere comunale Marcello Polastri

Venerdì 19 Giugno ore 16: “CoViD-19 e spettacolo” videointervista a: Gianluca Floris (tenore, regista, Presidente del Conservatorio Giovanni Pierluigi da Palestrina di Cagliari) e Carlo Morelli (compositore, direttore di coro e d’orchestra del Teatro San Carlo di Napoli), con la partecipazione straordinaria di Massimo Sparnelli (giornalista, già ufficio stampa Calcio Napoli)

Venerdì 26 Giugno ore 16: “100.000 euro in sostenibilità ambientale” i progetti delle associazioni italiane vincitrici del bando europeo promosso da NoPlanetB.

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2020-06-13

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