AUSTRIA NO, PIZZA Sì. 29 E 31 MAGGIO PROSSIMI INCONTRI

Tanti grandi esempi sociali ai tempi del CoViD-19. Massimo Mameli (Mamo Pizza in via del Pozzetto, 9 a Cagliari) racconta la sua esperienza. “Abbiamo iniziato a spedire pizze agli ospedali. Un’infermiera scatta la foto allo scontrino. La foto, pubblicata anche in una rivista francese (AuFeminin), ottiene decine di migliaia di visualizzazioni facendo il giro del mondo. Arrivano soldi e ordinazioni, anche dall’Azerbaigian. In molti ci hanno chiesto aiuto. Chiusi in casa non potevano procurarsi il cibo. Non abbiamo controllato la dichiarazione dei redditi. Abbiamo dato un pasto caldo a chi lo chiedeva e a chi ci segnalavano.” Così racconta Massimo Mameli. “Qualcuno ci ha detto che quella pizza gli ha consentito di mangiare per giorni. Abbiamo ricevuto messaggi di solidarietà, di pace, amore, religiosità anche da paesi mediorientali. Abbiamo collaborato con la Protezione Civile. I fornitori ci hanno donato materie prime. 6.000 euro per 2.000 pizze. Abbiamo lavorato senza orario per cercare di alimentare famiglie in difficoltà. Sono certo che lo hanno fatto tante attività come la nostra”.

Massimo Mameli non chiederà soldi alle autorità perché non vuole lasciare debiti ai figli. “Le piccole aziende lavorano annullando la vita privata”, spiega, ma non ha forza per combattere ingiustizie legate alla distribuzione della ricchezza. “Però si può fare di più a livello locale, Aiutiamoci tra noi. Produciamo in loco. Dobbiamo cercare di essere autosufficienti. Inquineremo anche di meno diminuendo i trasporti”.

Franco Turco (Agenzia di viaggi) che non è riuscito a collegarsi per problemi tecnici, ha promosso su facebook una forma di protesta a seguito della sparata del cancelliere austriaco Sebastian Kurz che ha dichiarato di bloccare le frontiere con l’Italia. “Avevo in programma un viaggio a Vienna per i miei clienti ma è stato rimandato. Dopo quello che ha dichiarato Kurz, potrei cambiare destinazione. Saranno solo 50.000 euro ma se tutti i tour operator facessero così penso che potremmo essere incisivi nell’influire sulle scelte politiche di alcuni Paesi e senza scomodare il Governo”.

Gianluca Secci (Distretto culturale del nuorese Atene della Sardegna) è un ingegnere di Dorgali che opera nel territorio nuorese. Racconta con dovizia di particolari l’attività del Distretto culturale che coinvolge aziende, musei, Camera di Commercio. “E’ aperto a tutte le associazioni culturali che vogliano lavorare all’implementazione del progetto”. Il territorio è ricco di storia, tradizioni culturali, un ambiente favoloso e incontaminato, con personaggi famosi che devono essere valorizzati e portati a conoscenza del turista locale, nazionale e internazionale. “Chi volesse lavorare con noi può contattarci a ‘www.CuoredellaSardegna.it’ o tramite la mappa dei siti o sui social”.

Elizabeth Rijo presenta il progetto di ascolto CovidTime19, un servizio dedicato soprattutto agli anziani. Una rete di circa trenta associazioni in otto regioni, tanti volontari. Esiste un numero verde 800913511 valido in tutta Italia (Sardegna, Piemonte, Liguria, Lazio, Lombardia, Calabria, Basilicata, Umbria) che lavora sull’empatia di operatori preparati che tengono compagnia agli anziani che non possono incontrare i familiari e i nipotini. Dal primo Maggio oltre centocinquanta chiamate. E’ un primo aiuto, in genere di ascolto, ma pronti a rimandare ad aiuti più stringenti o a presidi medici o ad operatori nella regione di appartenenza di chi ha chiamato (come per necessità di spesa o farmaci). “Lavoriamo in stretto contatto con i Servizi Sociali” dice Elizabeth Rijo “e con un lungo elenco di associazioni in tutte le regioni”-

Cosa chiedete alle Autorità? Gianluca Secci: “come imprenditore, mi sento vicino a Massimo Mameli, lavoriamo con passione e ci aspettiamo attenzione alle istanze del territorio”.

Burocrazia soffocante per le aziende. “La Regione non ha indirizzato delle risorse ferme da anni. Basterebbe sbloccarle per dare ossigeno alle aziende ferme anche prima del CoViD-19”. Qualcuno sarà costretto a chiudere definitivamente. Per Elizabeth Rijo “serve più ascolto per gli attori del sociale, la politica deve stare a stretto contatto con le attività sociali e con chi ci opera, è un dovere, non un favore che si deve alla popolazione: contatto, condivisione, ascolto”.

Claudio Cugusi (autista del 118 con I Sardi Soccorso) racconta la sua esperienza da soccorritore: “120 pazienti CoViD trasportati, 3 di noi contagiati e guariti, generosità dei cagliaritani, professionisti che hanno preparato dolci per noi, abbiamo scoperto vocazioni al volontariato forse proprio a causa di questa tragedia” continua “siamo stati i primi ad intervenire a casa del primo contagiato di Cagliari”, Claudio Cugusi risponde anche da giornalista (ma non come politico, pur avendo avuto un trascorso ma avendo lasciato dal 2016): “il rischio CoViD-19 esiste sempre anche se la Sardegna è un’oasi felice. Se non vogliamo far riesplodere la pandemia, dobbiamo far fare i tamponi alle persone che si accingono a partire per la Sardegna, forse non si favorirà il turismo ma è l’unica cosa che si può fare. E chi è positivo, in quarantena. Non può essere il sindaco di ogni comune che fa una fuga in avanti per garantire i turisti della negatività dei suoi concittadini”.

Su quello che si sta facendo in Sardegna la posizione di Claudio Cugusi è chiara “un po’ per fortuna, un po’ perché la sanità in Sardegna ha tenuto, non c’è stata un’ondata di contagi. Manca però una scorta pubblica di mascherine e dispositivi. Il problema è accordarsi su come uscire dalla situazione di crisi economica e in Consiglio regionale se ne sta parlando anche se su posizioni diverse”. Produzioni interne di dispositivi? “So che la Nivea sta producendo disinfettanti, molte aziende si stanno riconvertendo producendo mascherine per le quali non ci vuole tanta tecnologia. Mi preoccupano di più le altre aziende impegnate nei settori tradizionali”.

Smartworking? Per Claudio Cugusi “opero da casa, riduco la mobilità, si inquina di meno, risparmio tempo, mi occupo della famiglia, vado in ufficio quando è indispensabile, certo non posso fare il soccorritore in smartworking ma la telemedicina è già una realta: benedetto smartworking!”

Concorda Elizabeth Rijo: “lo uso da anni e continuerò a farlo”. “Indietro non si torna, è una questione di sostenibilità ambientale” aggiunge Gianluca Secci “in campo culturale però è necessario vivere i luoghi”.

Nel corso della diretta è stato rilanciato anche il Premio Letterario Internazionale San Bartolomeo per racconti brevi, aforismi e poesia in lingua sarda, italiana e corsa. Il tema della 12^ edizione non poteva che essere: “pandemia”, la scadenza è fissata al 31 Agosto. Qui trovate il regolamento.

Questo il programma delle prossime dirette, sempre a cura di Vincenzo Di Dino, con Noemi Sabiucciu e la regia di Cristian Mameli che si potranno vedere su www.facebook.com/LaTestata.Online/:

 

 

Venerdì 29 Maggio ore 16: “Donne, Politica, Europa” con On, Silvia Costa e On. Monica Frassoni;

Domenica 31 Maggio ore 16: “Smartworking e Comunicazione ai tempi del CoViD-19” videointervista a Elisabetta Gola (Facoltà di Comunicazione, Università di Cagliari) e Riccardo Porcu (Regione Autonoma della Sardegna);

Venerdì 5 Giugno ore 16: “Ambiente, Energia, Sardegna, Europa”: Antonella Angioni (prof.ssa all’Istituto Alberghiero Gramsci, Monserrato), Antonio Muscas (ingegnere meccanico e attivista ambientale), Mauro Gargiulo (componente di Italia Nostra)

Domenica 7 Giugno ore 16: “CoViD-19 e Terzo Settore” videointervista a Cono Galipò (Associazione Siciliana Leucemia, S.Agata Militello, Messina), Anna Maria Leobono (Associazione Italiana Genitori, Avetrana, Taranto, Puglia), Annamaria Ferruzzi (Associazione di Volontariato Culturale Ipazia, Salandra, Matera, Basilicata), Filippo Salerno (Aiab Sicilia, Associazione Italiana Agricoltura Biologica, Circolo di Trapani).

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2020-05-28

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