MARCO BOATO AL FESTIVAL PER TRE ORE IN DIRETTA. DOMANI ANTHONY MURONI E STEFANO CRUCCU

Tre ore di intervista per Marco Boato, detentore del record mondiale (e non è un modo di dire) di intervento in un’aula parlamentare per 18 ore e 5 minuti, non sono neanche molte. Non si è limitato a rispondere alle domande di Vincenzo Di Dino, Noemi Sabiucciu e del pubblico che ha seguito con attenzione la diretta su facebook (sapientemente diretta alla regia dall’editore Cristian Mameli) ma, il pluriparlamentare (cinque volte alla Camera dei Deputati e una al Senato della Repubblica) ha articolato i suoi ragionamenti ricordando tutta la sua carriera dalle formazioni politiche ai partiti, dal 1968 agli anni 2000. Cinquanta anni di storia recente dove ha conosciuto e apprezzato svariati politici (ricorda con particolare trasporto Leonardo Sciascia, Aldo Capitini, Alexander Langer, Marco Pannella, Adelaide Aglietta) e ha raccontato alcuni aneddoti (su Virginio Rognoni e Alessandro Tessari, ospite del Festival il giorno prima: “so che devi partecipare al Festival Letterario & Solidale San Bartolomeo a Cagliari, mi dice al telefono e io gli rispondo, e tu come fai a saperlo?”).

“Se un ’68 è ripetibile ai giorni nostri, mi chiedi?” Marco Boato ci pensa un attimo e risponde “fino a un po’ di tempo fa, avrei risposto di no perché se è vero che in Italia è durato di più, parliamo di un movimento che ha avuto dimensioni mondiali. Ma oggi mi fanno ben sperare i movimenti pacifisti delle Sardine che hanno avuto un ruolo decisivo per le elezioni regionali dell’Emilia Romagna e, prima ancora e con dimensioni mondiali, i giovani dei Fridays for Future di Greta Thunberg”.

“Esiste ancora un patriarcato ma grazie al ’68 e al ruolo che hanno giocato le donne, si è arrivati a battaglie di civiltà di cui hanno usufruito anche gli uomini”.

Parole di apprezzamento per la politica di ieri, molto diversa da quella di oggi, con meno insulti e più rispetto per le istituzioni e le persone. “Garantista, non innocentista” afferma. Racconta con dovizia di particolari la nascita della cosiddetta Legge Boato (L. 140/2003) e l’ostruzionismo per sensibilizzare l’opinione pubblica e i parlamentari contro il prolungamento di un anno del fermo di polizia del D.L. Cossiga. Parla di nonviolenza e ambientalismo, dell’enciclica di Papa Francesco Laudato si’, di regolamenti parlamentari e dispute tra ministri e Presidente della Repubblica che la Corte Costituzionale dirimesse positivamente “ma abbiamo rischiato una crisi istituzionale”. Difende le ragioni del ’68 che prossimamente approfondirà a Cagliari nella presentazione del suo ultimo libro al Festival Letterario & Solidale San Bartolomeo, pandemia permettendo.

Ma c’è spazio per il CoViD-19, rimprovera chi non mette le mascherine dimostrando scarsa attenzione e rispetto per gli altri. “Il ’68 ha avuto un ruolo anche nel mondo del lavoro” messo a rischio oggi dal C0ViD-19 (ne parleremo con gli ospiti di domenica più lungamente) e solidarizza coi colleghi giornalisti dell’ANSA in sciopero per la difficile situazione nelle redazioni ma anche con le altre testate in difficoltà. Si sofferma sul cambiamento climatico, inquinamento e deforestazione e interconnessione con la pandemia, negata dal mondo delle imprese e dai capi di stato più reazionari.

Alterna teneri ricordi di gioventù a momenti di politica vissuta in modo preciso con nomi, date, situazioni. A richiesta, si sofferma su tragici momenti della vita italiana legata agli anni ’70, dalle stragi di stato ai gruppi neofascisti e distingue la matrice politica dei gruppi della sinistra extraparlamentare che qualche superficiale etichetterebbe tutti come “comunisti”. Parla di Sofri, di Ciampi, della grazia a Bompressi, di Pinelli e Calabresi e di Travaglio “è il mio opposto, io sono garantista e lui giustizialista, ha iniziato scrivendo per Il Borghese che era un giornale fascista”.

Il tono è sempre pacato e lieve, come un prof che spiega con pazienza a chi, per ragioni anagrafiche, non c’era o non era in grado di conoscere momenti lontani nel tempo, da piazza Fontana alla strage di Peteano o alla grazia a Massimo Carlotto.

La tre giorni formidabile con grandi personaggi al 15° Festival Letterario & Solidale San Bartolomeo che si era aperta venerdì 15 con Ester Tanasso e Alessandro Tessari, autori del libro “Ascoltare il dissenso. Come la scheda bianca può ridurre il numero dei parlamentari”, proseguita sabato con Marco Boato, si concluderà domenica 17 maggio alle ore 16 con “Le più belle idee social al tempo di CoViD-19” con il consulente di ricerche di mercato Stefano Cruccu e il giornalista Anthony Muroni, il primo conduce la diretta “Riparti.Org” e il secondo “Cronache a domicilio” due riuscitissime trasmissioni con tanti ospiti.

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2020-05-17

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