Il regista Giuseppe Tornatore ha realizzato il film “Ennio”, dedicato al compositore Ennio Morricone, con cui ha collaborato per molti anni. Il film esplora la figura del musicista, svelando dettagli inediti e il suo metodo di lavoro.
Tornatore ha dichiarato in un’intervista che Morricone “non scriveva ma trascriveva perché la musica era già composta nella sua testa e l’atto di scriverla era soltanto il trasformarla da un supporto a un altro, solo questo può giustificare la sua velocità!“. Secondo il regista, le sue parole mirano a descrivere l’uomo oltre che l’artista.
Il rapporto tra Tornatore e Morricone era caratterizzato da stima e amicizia: “È stato un rapporto talmente importante e bello che direi che è stato il privilegio più importante della mia vita professionale e non solo. Per questo non mi è facile descriverlo. Direi che ci siamo intesi fin da subito e poi questo rapporto è cresciuto in reciproca fiducia e credo anche in reciproca simpatia. Insomma abbiamo lavorato e ci siamo frequentati per più di trent’anni. È diventata una consuetudine istintiva e familiare.”
Tornatore ha affermato di aver capito, durante la realizzazione di “Ennio”, che stava dicendo addio ad un amico, ad una persona che ormai era parte della sua vita: “Lui leggeva i miei copioni e prima che potessi spiegare la storia, sapeva già come suonare.” Il regista ha sottolineato l’importanza di Morricone sia come persona che come collaboratore.
Morricone, sempre secondo quanto riportato, chiedeva a Tornatore perché fare un film su di lui, ritenendo che la sua musica fosse già sufficiente. La risposta del regista era: “Perché un giorno il tuo silenzio sarà insopportabile.” La realizzazione di “Ennio” ha richiesto più di due anni e include momenti personali del compositore.
Tornatore ha evidenziato che il finale di “Ennio” sembra una sinfonia d’addio: “Nei momenti conclusivi del film, la voce di Morricone rimane ma credo che la musica sia l’unica prova che Dio esiste. Ennio è diventato più di un tributo. Era una sinfonia di addio tra due anime legate per sempre dal linguaggio del suono e del silenzio.”
Tra Morricone e Tornatore c’è stato un rapporto leale e sincero corredato da un grande affetto: i loro incontri erano non solo finalizzati al lavoro, ma erano una vera e propria consuetudine dove raccontarsi al di la del cinema e della musica.
