Se l’more scorre sul fiume Mississipi: “Sulle rive dei nostri pensieri” di Cristiano Pedrini

Si dice che la vera mèta non sia altro che il viaggio stesso. Si dice che lungo il percorso sono gli incontri a fare la differenza, a dar senso al cammino lungo le strade della vita. E l’amore, l’amore è l’unico vero motore immobile dell’universo.

“Sulle rive dei nostri pensieri” di Cristiano Pedrini vede i suoi protagonisti muoversi su una scena in movimento.

Lee Newman è un giovane rampante della politica, in ascesa tra le fila del partito repubblicano statunitense. Ha tutti gli occhi addosso, enormi aspettative su di se: si muove sinuoso come un gatto fra bicchieri di cristallo, supportato ed assistito dalla solerte capo del suo staff, Katerine.

E’ in viaggio sull’American Queen, un battello in navigazione sul fiume Mississipi, quando incontra Nicholas Chase, ragazzo eclettico e misterioso in forze nell’equipaggio dell’imbarcazione. Fra i due è da subito evidente una fortissima attrazione, che impensierisce non poco Katerine ed i suoi collaboratori.

Non sono poche le ragioni per le quali questo sarà un amore combattuto, contrastato e dalle sorti incerte.

L’autore ci racconta di più.

Cristiano, Come descriveresti Lee, Nicholas e Katrine, ed il legame che si instaura fra loro?

Lee e Nicholas hanno un comune passato. La loro fiducia nella vita è stata minata da eventi che, seppur diversi tra loro, li hanno costretti ad affrontare la stessa solitudine. Eppure la strada che hanno scelto per affrontarla ci appare diametralmente opposta, figlia di età e di esperienze distanti. E' proprio questa diversità a suggellare il loro rapporto, minato dal giudizio opposto che nutrono per il mondo che entrambi hanno, loro malgrado, avuto modo di conoscere.

Lee è un giovane politico rampante. Entusiasta dell’opportunità di carriera che gli si è presentata. E' intenzionato a sostenere i profondi valori in cui crede, ma deve purtroppo fare i conti con l’amara realtà di un mondo traviato e pericoloso, quale quello della politica.

Nicholas è un ragazzo che brama riscatto. Duramente colpito dalla vita già da giovanissimo, ha costruito una fortezza entro la quale proteggere il suo cuore ferito. Vittima di un passato pericoloso che, suo malgrado, torna a chiedergli il conto, dovrà scegliere se accettare la forza dei sentimenti che lo hanno inaspettatamente investito, o continuare a trincerarsi dietro una durezza d’animo che non gli appartiene.

Tra loro incontriamo Katrine, che sembra ritagliarsi il non facile compito di mantenere in equilibrio i mondi di Lee e Nicholas. Possiede uno spiccato senso pratico e buone doti di organizzazione, che le hanno garantito una carriera invidiabile. Non tutto però si può prevedere e, quando la più inaspettata delle situazioni le piomba tra capo e collo, deve dimostrare di che stoffa è fatta.

Quali sono i rischi più grandi che i due protagonisti corrono scegliendo il loro amore?

Lee e Nicholas rischiano di cedere all’idea che nulla possa davvero cambiare, credendo percorribile solo la scelta di nascondere se stessi ed il loro dolore, senza avere una vera possibilità di riscatto.

 

Quale ritieni sia la citazione che più efficacemente descrive il libro?

E’ proprio la citazione che fu di Abraham Lincoln:

“Potete ingannare tutti per qualche tempo e qualcuno per sempre, ma non potete ingannare tutti per sempre”

che ricorda a tutti noi che ciò che siamo non può essere nascosto al mondo.

 

A quali personaggi o vicende ti sei ispirato per comporre “Sulle rive dei nostri pensieri”?

Innanzitutto ho sempre amato lo scenario del grande fiume Mississippi, che sulle sue acque ha visto scorrere molta della storia d’America con il suo carico di contraddizioni, teatro ispiratore di grandi autori del calibro di Twain. E proprio dalla sua storia ho preso spunto per mostrare un’America proiettata verso il futuro, ma con lo sguardo rivolto al passato e a molti dei suoi tragici errori.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

E' in uscita il romanzo breve “La cattedrale di Jasper”, ambientato nella Milano di oggi. In questa nuova storia incontriamo il tema dell’accettazione di noi stessi, e dei sentimenti che a volte vorrebbero guidarci verso un mondo che ci appare pericoloso. Ma lo è davvero oppure è solo il retaggio di una società che non accetta le diversità anche quando queste sembrano funzionare?

Autore

2018-03-04

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