Scrivere per ricordare: Monica Pasero

Perchè scriviamo? Spesso lo facciamo per dar sfogo alla nostra creatività, alla voglia di raccontare e raccontarsi, ed in alcuni casi lo si fa per non perdere la memoria della vita trascorsa insieme a qualcuno a noi caro. Comincia così l’avventura da scrittrice di Monica Pasero, il cui ultimo romanzo, “La mia Venezia”, è disponibile in libreria.

Monica ci racconta come ha iniziato a scrivere e perchè.

“Ho iniziato a scrivere per ricordare. Dopo la morte di mia nonna, avevo bisogno di trascrivere i nostri ricordi, affinché il tempo non me la portasse via del tutto. Così, su pagine di quaderno, ho raccontato la mia infanzia con lei. Doveva rimanere un quaderno, un diario riposto in un cassetto poi, amici e familiari mi hanno spinta a tentare la pubblicazione. E, con mia grande sorpresa, E come diceva sempre mia nonna ( a oggi non più disponibile ) è stato il mio libro di esordio che ha aperto in me una nuova strada inaspettata, quanto bellissima. Sono grata a mia nonna che, in qualche modo, non mi ha lasciato sola, del tutto, rendendomi consapevole che avevo un grande dono e una grande amica al mio fianco, la scrittura.”

Da quale ispirazione ha origine “La mia Venezia”, tuo ultimo scritto?

Mi ha ispirato la convinzione che la vita non ha mai una fine ma sempre e solo un nuovo inizio e l’amore è l’unico collante che ci porta a ritrovarci di vita in vita. Credo nelle vite passate e nelle anime destinate. Sono sempre stata affascinata dalla città sull’acqua dalle sue calli, Campielli, Canali in cui si respira la passione, il mistero e la magia di una città senza tempo. E quale luogo migliore, dove riportar in vita l’amore eterno?

Chi è la protagonista del libro?

La protagonista, principale, è una donna, comunissima, un po’ sbadata, piena di dubbi e insicurezze, che si ritrova a fare i conti con le sue mancanze, i suoi sogni negati e un ricordo che muterà per sempre la sua esistenza, riconducendola a ciò che era stata in una sua vita precedente. Riportandola, così, a ritrovare colui o, per meglio dire, coloro che durante i secoli l’amarono. Veronica è il simbolo di quanto tutti noi meritiamo di vivere l’amore. Le favole esistono e si compiono ogni giorno, ma ci vuole coraggio per crederci e viverle. Veronica, a quell’amore che riaffiorava nei suoi ricordi, ci ha creduto, ed ha lottato per recuperarlo. Perché in fondo la vita è un incontro.

Quale citazione ritieni descriva meglio la storia?

“Il suo amore vive in viaggio oltre la vita stessa.” L’amore di questa donna aveva ben poco di terreno, ma nessuno di noi terreno lo è fino in fondo. Oltre questa apparente esistenza esistono esseri in viaggio, anime di ritorno che per amore si incontrano, si scontrano, si vivono e ripartono.

La narrazione attraversa un periodo storico ricco di eventi quale il rinascimento veneziano. Quali studi storiografici sono alla base del libro?

Le mie ricerche sono state fatte sul periodo storico veneziano legato al 1500. Ho eseguito ricerche sulla politica di quegli anni. Ho provato ad unire la storia della Serenissima alla mia fantasia, riportando eventi storici importanti per Venezia, come la Festa di Sensa, celebrazione in cui si ricorda lo sposalizio tra Venezia ed il Mare. Ho accennato poi alla politica dell’ epoca, il Consiglio Maggiore che, per intervento della mia penna, diventa vittima e al tempo stesso protagonista di un complotto contro il Doge, che avrebbe portato alla caduta ed alla disfatta effettiva della Serenissima a favore degli stati nemici. Tanti piccoli dettagli romanzati vogliono portare il lettore, non solo a conoscere la bellezza, l’ amore e la passione, che in questo testo non mancano di certo, ma anche ad avere un’idea delle atmosfere di quell’ epoca.

Quali elementi autobiografici sono presenti nel racconto? Quanto c’è di te in questo?

Forse in questo caso è la figura della protagonista la parte più autobiografica del libro. Una Veronica buffa, insicura, sempre con la testa fra le nuvole ma testarda e con tanta voglia di sognare ed amare ancora, e soprattutto in viaggio per scoprire la sua vera identità. Un po’ come me.

Quali sono state le maggiori difficoltà incontrate nella stesura del libro?

Le maggiori difficoltà le ho avute durante lo sviluppo dell’idea del complotto. Doveva essere il più possibile realistico, ed unire la storia di Venezia ad un mondo magico legato ai viaggiatori del tempo ed al mistero che ogni creatura conserva in sé.

Ricordi qualche aneddoto particolare legato alla scrittura di questo romanzo?

Per tutto il periodo durante il quale ho scritto il libro, tutto conduceva a Venezia. Le interviste sul mio blog, senza farlo apposta, riconducevano tutte a personaggi legati a Venezia: dal Maestro Fernando De Luca e il suo Clavicembalo antico ad alcuni musicisti, direttori d’orchestra e tenori legati al rinomato Teatro la Fenice di Venezia. Una piccola coincidenza, forse, che spero, un giorno, mi apra le porte della Serenissima: il mio sogno è presentare questa opera proprio a Venezia, città in cui non sono mai stata ma che sento mia da sempre.

Quali sono i prossimi progetti editoriali?

In primavera ci sarà la ripubblicazione, con la Ctl Editore di Livorno, di un’altra mia opera, oggi fuori commercio, che voglio fortemente riportare alla luce ed è Leggenda di un amore eterno, un’altra storia d’amore, forse piu fiabesca e delicata, legata anch’essa alle vite passate e alle anime gemelle.

Dove possiamo trovare “La mia Venezia”?

La mia Venezia è ordinabile sia in libreria che su i maggiori store on line. Consiglio sempre, per ricevrlo prima, di richiedere le copie direttamente a me, scrivendomi su facebook o alla mia e-mail: monet73@gem.it

Per maggior informazioni sulle mie opere potete visitare il mio sito.

https://monicapasero.wordpress.com/

Autore

2018-03-01

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