L´eterno presente

Lo storico francese Jean Chesneaux precisa che “Noi oggi viviamo nell’impero del nanosecondo, nella celebrazione dell’istante, nel culto di ciò che va gettato, nell’abolizione dell’attesa, nell’ideologia dell’urgenza frenetica, nel cambiamento per il cambiamento”. Siamo in presenza di un tempo senza più tempo, un tempo che cancella passato e futuro, imponendo un ‘eterno presente’. Questo è il tempo che destruttura il tempo, un tempo che viene suddiviso, frammentato in unità sempre più piccole, marginali, insignificanti e che viene progressivamente accelerato, velocizzato senza che vada in nessuna direzione, un muoversi frenetico senza più senso, senza più direzione, senza più progetti. E’ il tempo dell’azione, della frammentazione e della disarticolazione dei tempi sociali. In questo contesto si assiste alla perdita totale del passato e, con esso, del futuro, una pluralità di tempi tutti subordinanti al nuovo tempo dominate, che è il tempo reale, il tempo istantaneo, il tempo del presente autarchico. L’orizzonte temporale scompare e lascia il posto al vuoto di un tempo ancorato al presente. E’ qui che, secondo Antonio Del Balzo, nasce l’uomo della contingenza, ancorato al presente, simbolo della nuova condizione temporale delle società occidentali. Molti studiosi pensano che il dramma dell’uomo-presente sia che, non attribuendo più senso allo scorrimento del tempo, non può far altro che agire nel clima di emergenza nel quale è obbligato a vivere, diventando il prigioniero di questa pretesa utopica di abolire il tempo, di negare la morte, inserendosi così in un simulacro di eternità. Jacques Ellul, sociologo e teologo francese, ha chiamato questa condizione ‘movimento senza direzione’, mentre il sociologo Jean-Pierre LeGoff afferma che “il presente sembra sospeso su se stesso, in costante rottura con un passato che non ha più senso e con un avvenire indeterminato, aperto a tutte le possibilità”. In un saggio del 1980 intitolato ‘La crisi dell’Avvenire’, Krzysztof Pomian, storico polacco, scriveva: “Essere moderno significa essere rivolto verso il futuro, pensare il futuro e vivere orientato verso questo ma, nella postmodernità o modernità tardiva, l’orientamento verso il futuro assume una forma vuota, vacua, l’avvenire non è più colmo di attese strutturate, ma il sentimento di fatuità diventa il contenuto essenziale della sua crisi”. Thomas Hylland Eriksen nel suo libro dal titolo ‘Tirannia del momento’ asserisce che “le conseguenze di questa terribile fretta sono devastanti: il passato e il futuro, come categorie mentali, sono minacciate dalla tirannia dell’istante”. Una originalissima definizione è poi quella coniata da Zygmunt Bauman quando parla del tempo ‘puntillistico’, ossia frammentato in una moltitudine di particelle separate, ciascuna ridotta a un punto che sempre più si avvicina all’idealizzazione geometrica dell’assenza di dimensione. Viviamo in un perpetuo e trafelato presente, in cui tutto è affidato all’esperienza del momento e in cui la perdita di senso del tempo si accompagna allo svuotamento dei criteri di rilevanza che fanno distinguere l’essenziale dal superfluo, il durevole dall’effimero. Per cui “la vita dell’adesso tende ad essere una vita di corsa”. Può darsi che ogni punto sia stato vissuto come se fosse un nuovo inizio, ma nella maggior parte dei casi, subito dopo quell’inizio sarà arrivata la fine e ben poco sarà successo nell’intervallo tra l’uno e l’altra. Ogni punto del tempo è pieno di potenzialità. Quindi, in un contesto in cui le distanze spaziali e la resistenza del tempo sono state annullate, visto che, in sostanza, ogni punto dello spazio è rapidamente e ugualmente raggiungibile da ogni altro, (all’interno della ‘modernità liquida’) l’istantaneità, e non più la durata, orienta le nostre esperienze facendo diminuire la nostra ‘presa sul presente”. Il tempo, inizialmente unità di misura utile per attraversare uno spazio, adesso, in quella che Bauman chiama ‘modernità liquida’, è sinonimo di istantaneo-immortale, l’attimo fuggente, che rifiuta ogni tipo di procrastinazione a favore di una scelta immediata.

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2021-08-22

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