Dal 2024 debutta la nuova PEC europea, si chiamerà REM

Secondo Infocert, tra i gestori PEC riconosciuti dall’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale), è possibile già da oggi effettuare l’aggiornamento (upgrade) della propria casella da PEC a REM, attraverso la semplice identificazione del titolare tramite SPID, CNS o CIE.

Ogni bimestre i gestori PEC inviano all’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) le informazioni relative al numero di caselle in esercizio per ciascun dominio e al numero totale giornaliero di messaggi PEC in ingresso e in uscita dalle caselle gestite, permettendo così di effettuare un’analisi sull’andamento del servizio PEC.

Secondo gli analisti dell’AgID, nel III trimestre 2022, in Italia sono circa 14,5 milioni le caselle PEC attive, numero quasi raddoppiato rispetto al 2016 che contava solo 7.946.292 email certificate operative.

Come è noto, la PEC trae il proprio successo dal conferire alla email lo stesso valore legale di una raccomandata con ricevuta di ritorno, garantendo l’integrità del contenuto e l’inalterabilità dei messaggi scambiati, equiparazione riconosciuta nel 2000 solo per le PEC scambiate tra pubbliche amministrazioni (P.A.). Con l’emanazione del DPR 11 febbraio 2005 n. 68, rubricato “Regolamento recante disposizioni per l’utilizzo della posta elettronica certificata, a norma dell’articolo 27 della legge 16 gennaio 2003, n. 3” (in G.U. 28 marzo 2005 n. 97), la PEC diviene uno strumento certificato, oggi indispensabile, per le imprese, la P.A. e i privati cittadini, nonché per il Processo Civile Telematico, diventato realtà dal 30 giugno 2014, inteso come sistema di servizi informatici per tutte le operazioni di cancelleria, di deposito e notifica degli atti giudiziari, oggi a regime e dettagliatamente normato con la riforma del processo civile “Cartabia”, entrata in vigore il 1° marzo 2023.

La posta elettronica certificata è diventato quindi uno strumento chiave per l’innovazione digitale in Italia. Di qui, l’esigenza sempre più sentita di garantire agli utenti una maggiore protezione e sicurezza digitale.

La PEC europea, secondo Infocert, è stata concepita col proposito di creare un sistema di comunicazione qualificata tra cittadini e imprese e anche tra privati e Pubblica Amministrazione con l’obiettivo di scambiare in modo sicuro comunicazioni elettroniche di valore probatorio, attraverso un processo di standardizzazione europeo.

La nuova PEC europea, sempre secondo Infocert, ha iniziato il suo iter a gennaio 2022 e nel corso dello stesso anno ha visto il rilascio dello standard ETSI (Istituto Europeo per le norme di Telecomunicazioni), necessario per la realizzazione di un servizio di posta elettronica conforme al Regolamento europeo n. 910/2014 – elDAS.

Dal 2024 la PEC in Italia sarà quindi sostituita dalla Registered Electronic Mail (REM), la PEC europea, conforme allo standard europeo ETSI EN 319 532-4 che consentirà di verificare e certificare: 1) l’identità del cittadino UE possessore di un indirizzo di posta elettronica certificata (mittente e destinatario); 2) l’integrità del contenuto del messaggio; 3) la data e l’ora d’invio e di ricezione del messaggio.

Per concludere, il nuovo standard REM offrirà una maggiore sicurezza di accesso, grazie al processo di autenticazione a due fattori e alla garanzia dell’identità di mittente e destinatario.

L’attuazione del nuovo standard europeo, conclude Infocert, è prevista entro aprile 2024. A partire da quella data la PEC europea diventerà obbligatoria. Le fasi di implementazione del processo sono, tuttavia, ancora in attesa del DPCM normativo.

Autore

  • Giuseppe Speranza

    avvocato civilista dal 2000. Mediatore civile commerciale e iscritto all'Albo Speciale degli Avvocati ammessi al patrocinio dinanzi alla Corte di Cassazione ed alle altre Giurisdizioni Superiori. è stato giudice onorario presso il Tribunale civile di Cagliari Sezione distaccata di Sanluri. Ha collaborato per la Rivista Giuridica Sarda diretta dal Prof. Avv. Angelo Luminoso. Collabora per la rivista La Testata.it dal mese di febbraio 2023 dove è autore della rubrica “Diritto & Società”.

2023-05-17

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