Il manager dei nuovi mercati, tra networking e leadership evoluta.

Negli ultimi 15 anni le aziende hanno dovuto affrontare una crisi che rappresenta un punto di rottura definitivo con i vecchi sistemi economici. Questa crisi più delle altre ci pone davanti all'esigenza di cambiare e rinnovarci, adottare nuove strategie, acquisire nuove competenze, ma soprattutto costruire un modo di essere imprenditori che rispetti maggiormente i nostri valori ed il nostro desiderio di successo. La crisi dev’essere dominata, non subìta, perché può essere interpretata da un nuovo punto di vista e colta come opportunità per far emergere la propria eccellenza.

Se le precedenti generazioni di imprenditori si concentravano sul “fare” e ritenevano sufficiente apprendere delle abilità per poter lavorare, l’imprenditore figlio del duemila deve essere un manager che sa giocare contemporaneamente su più tavoli, quindi deve saper fare strategia. Deve essere un leader, aver chiari i propri obbiettivi e le proprie risorse personali, essere flessibile, creativo ma fermo ed assertivo allo stesso tempo, sapersi confrontare con mercati internazionali, gestire bene il proprio tempo, sapersi avvalere di validi collaboratori e consulenti, essere un bravo comunicatore, promuovere la propria attività e soprattutto promuovere sé stesso. Non basta essere bravo. Dev’essere il migliore!

In questo nuovo panorama, si sono affermati nuovi modelli di business, uno di questi è il Network marketing, un modello organizzativo flessibile che garantisce all’azienda un facile e rapido adattamento ai cambiamenti e quindi una capacità di sopravvivere alle cicliche crisi del sistema economico-finanziario. Il networking è soprattutto investimento sulle relazioni e sulla capacità di moltiplicare modelli di benessere. Ma per creare buone relazioni bisogna investire sul saper essere, imparare a conoscere sé stessi e saper comunicare efficacemente. Un simile modello organizzativo richiede anche una grande autonomia, capacità organizzativa e determinazione. Ecco perché la formazione sulle soft skills è diventata fondamentale. Il manager evoluto ha capito che il collaboratore soddisfatto del proprio stile di vita sviluppa un senso di appartenenza all’organizzazione e produce di più. Inoltre il management deve saper sviluppare una leadership flessibile e strategica, non più basata sulle sole regole di produttività e dispensatrice di premi e sanzioni, ma attenta a far crescere le risorse umane. In che modo quindi si può investire maggiormente sul capitale umano?

Dedicare del tempo all’acquisizione di soft skills si rivela una strategia vincente e permette un investimento a lungo termine sulla persona, non più sul prodotto.

Le soft skills sono le cosiddette "competenze trasversali", ovvero quelle capacità che raggruppano le qualità personali, l'atteggiamento in ambito lavorativo e le conoscenze nel campo delle relazioni interpersonali.

Vediamo quali sono quelle più richieste dalle aziende:

  • FLESSIBILITA'

  • RAPIDITA' NEL RISOLVERE I PROBLEMI

  • CREATIVITA'

  • RETI DI CONTATTI

  • GESTIONE DEL TEMPO

  • AUTONOMIA E CAPACITA’ ORGANIZZATIVE

  • SPIRITO DI GRUPPO:

Numerosi sono i professionisti che si occupano di formazione e coaching nelle organizzazioni e come in qualsiasi altro campo è importante saper scegliere chi ha acquisito la giusta competenza ed esperienza, ma soprattutto chi rappresenta un modello di successo, di etica professionale e congruenza con i valori dichiarati.

 

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2018-03-24

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