Ex Manifattura. Capitolo secondo… ma secondo chi?

11 mila metri quadri chiusi e che ancora non si capiva che fine avrebbero fatto. Ne abbiamo già parlato, certo, ma nel frattempo qualcosa è cambiato.

D’improvviso, anche grazie ad una “sommossa social” al grido di #riprendiamocilexmanifattura, quella che in origine sarebbe dovuta diventare la “Fabbrica della creatività”, ovvero uno spazio sconfinato da destinare a cultura e arte, ha ripreso ad essere il centro di una piacevole discussione culturale. A seguito della famosa delibera che minacciava di fare di Sardegna Ricerche il capo condomino dell’Ex manifattura (e che forse avrà davvero questo effetto), si è infatti mossa la “Cagliari dell’arte”: più un manipolo di intrepidi rivoltosi a dire il vero, che il movimento coeso di tutti gli operatori culturali della città e dintorni. Peccato: per una volta, quando si sono aperte le porte dell’Ex Ma per dare uno spazio alla discussione e al confronto sul tema, speravamo in una vera e propria adunanza. Invece si, qualcuno c’era, ma certamente potevano essercene di più.

Nonostante questo la serata è stata proficua: fra la proposta di un’occupazione e gli strani personaggi che tentavano di catturare l’attenzione parlando di se stessi anziché del tema dell’incontro, si è svolto un piacevole meeting che ha quantomeno chiarito ai più le idee sullo status quo e sulla necessità di un fronte comune che faccia percepire alla classe dirigente la necessità di lasciare lo spazio dell’ex manifattura alla sua destinazione d’uso originale (senza strani giochetti) e che forse la scelta di Sardegna Ricerche come ente gestore non è stata così azzeccata.

Fra i veri interventi di artisti, operatori culturali “and more”, spicca di sicuro quello di Gianluca Floris, presidente del conservatorio di Cagliari, che ha abilmente sintetizzato il discorso fatto dai tanti nell’ora precedente; a replicare, sul fronte politico, un pacato e accomodante Raffaele Paci, assessore regionale, capace tanto di rassicurare sul fatto che l’ex manifattura resterà luogo destinato alla cultura, quanto di preoccupare l’assemblea: in molti infatti, ormai navigati marinai del mare magnum della burocratica scena culturale italiana, diffidano delle parole e aspettano con ansia l’evolversi della questione sperando di veder seguire alle parole una sostanziosa dose di fatti.

Si è rimasti, grazie al moderatore della serata Paolo Carta, felicemente rimandati: nel senso che da una serata come questa non credo ci si potesse aspettare di meglio e che rimandare, chiamando in causa più partecipanti, sia dal lato culturale che da quello istituzionale, possa solo far bene alla discussione.

Con la speranza quindi che si prosegua in questa linea di dialogo e chiarezza, continuiamo a tenere d’occhio l’ex manifattura. Intanto la stessa, pare, ospiterà per i Monumento Aperti le collezioni del consiglio regionale. E’ un buon inizio, dopo tutto…

 

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2016-05-16

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