Tempo e territorio

Spostandoci sul territorio, possiamo vedere come la città sia il punto di focalizzazione più acuto di varie dinamiche, perché nella città intesa come realtà urbano-metropolitana, si vede un accostamento che spesso è disarmonico e non coerente, fra calendari diversi e di orari diversi, con i quali l'attore sociale deve fare i conti. A questo proposito, Giampaolo Nuvolati cita le nuove popolazioni metropolitane, come i pendolari e i city users (lavoratori, studenti, professionisti) che alimentano la città; quest’ultima, per definizione, è concentrazione nello spazio, quindi si ha a che fare con uno spazio limitato. Per la stessa ragione, essa si caratterizza per la densità e la concentrazione di attori sul territorio e, nonostante tutte le esperienze urbanistiche di decentramento, le città oggi, lo vediamo in particolare in Europa e in Italia, rimangono ancora centrali. Per un cittadino, quindi, si pone il problema di vivere nella città non soltanto in funzione degli spazi, ma anche in funzione dei tempi. Tempi che, per il flâneur di cui parla Giampaolo Nuvolati, cioè “il poeta, l’artista, l’intellettuale che passeggia in città, confondendosi con la folla ed esprimendo un atteggiamento critico nei confronti dei modelli di vita più omologati” non sono tali, vista la sua concezione alternativa, sia del tempo che dello spazio. Ma, in genere, per i gruppi socio-economici che si trovano nella città, si ha il problema di capire e di accordarsi con quelli che sono i tempi della città stessa. Pensiamo, appunto, al problema di conoscere esattamente gli orari di funzionamento dei vari servizi e di adeguarsi ad essi in funzione di quelle che sono le distanze, di quelli che sono i trasporti e così via. O ancora, i tempi di consumazione del cibo; cibo non solo inteso come nutrimento, piacere, occasione di relazione e di conoscenza, ma anche come ‘stile di vita’. Infatti, come nota Nuvolati, tra le popolazioni che occupano la città, possiamo distinguere i gruppi socio-economicamente e culturalmente deboli, caratterizzati da un mangiare abbondante e poco curato, dalle élite, che si distinguono con un mangiare ricercato ed esperienziale, dai salutisti (mangiare attento e misurato) fino ad arrivare ai pendolari col loro mangiare frettoloso. Ma anche in epoche passate possiamo notare che sono state formulate interessanti riflessioni di carattere sociologico riguardo il territorio. In particolare, Georg Simmel individua alcuni caratteri essenziali della metropoli del proprio tempo fornendo chiavi interpretative che tuttora, trascorso parecchio tempo e cambiate radicalmente le condizioni di vita dell'uomo, risultano di estremo interesse ed attualità. Simmel guarda, con un certo distacco, la metropoli, gli uomini che la popolano, le interazioni sociali che in essa si verificano e confronta quanto osservato con i corrispondenti fenomeni che avvengono in una piccola città. Dal confronto emergono delle osservazioni, differenze sostanziali fra metropoli e piccole città o ambienti rurali dalle quali Simmel trae delle categorie interpretative che permettono di spiegare alcuni fenomeni metropolitani.

Ulteriore caratteristica metropolitana è la precisione con cui tutto è misurato, monetizzato e calcolato. Anche il tempo delle persone, quindi la loro vita o parte di essa, viene accuratamente misurato e monetizzato. Nella metropoli gli individui agiscono in modo sincrono. L'orologio permette e regola il funzionamento di tutte le metropoli, misura la vita e ne consente una quantificazione economica, la monetizzazione del tempo. L'importanza assunta dal tempo, dalla più rigida puntualità nelle promesse e nei servizi e, quindi, dal corrispondente strumento di misura: l'orologio, è conseguente soprattutto alla complessa organizzazione della vita metropolitana, alla divisione e specializzazione del lavoro. Organizzazione che a sua volta deriva dall'elevato numero di persone che vivono nella stessa città e quindi dalle inevitabili distanze che separano individui luoghi ed attività e che rendono ogni attesa e ogni appuntamento mancato un intollerabile spreco di tempo che la società non può permettersi.

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2021-05-04

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