Le teorie sociali sull´uso del tempo

Di tutte le ricerche sul concetto di tempo sociale solo in pochi anni si hanno avuto vere e proprie teorie sociologiche. Jonathan Gershuny ha recentemente cercato di ovviare a questo limite riportando alcune teorie sociologiche contemporanee al tema dell’uso del tempo, con attenzione a tre distinti livelli di azione. L’ipotesi è che l’utilizzo del tempo abbia connotazioni sociali specifiche e differenti a seconda del livello di svolgimento delle azioni. Un primo livello ha a che fare con l’andamento della giornata, nel senso delle sequenze di attività quotidiane individuali: alzarsi, vestirsi, preparare la colazione, portare i bambini a scuola, ecc. Si tratta in definitiva del livello di utilizzo del tempo sociale più piccolo, laddove i fatti vengono descritti sotto forma di storie e narrazioni, del livello dell’esperienza personale del tempo, delle sequenze abituali delle attività quotidiane e settimanali. Il modo in cui le attività vengono nel loro complesso disposte, o modificate, è dato dalla collocazione sociale dell’individuo e delle rispettive famiglie che, viceversa, può essere vista come il risultato di eventi passati (storia lavorativa e familiare, modelli di uso del tempo libero). In altre parole, ciò che abbiamo fatto determina chi siamo che, a sua volta, è causa di quello che facciamo. Cosa facciamo, infine, determina chi diventeremo. Questa è la teoria delle micro-sequenze di utilizzo del tempo. Esiste poi un secondo livello, che ha a che vedere ancora con l’ordine micro, ma con attenzione però all’ammontare del tempo complessivo dedicato alle singole attività. Si tratta delle teorie sul livello micro-aggregato di utilizzo del tempo. Sebbene difficilmente quantificabile dai singoli individui, il tempo dedicato ogni giorno allo svolgimento delle singole attività non è casuale e dipende da differenti fattori sociali ed economici.

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2022-03-26

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