La disposizione giornaliera delle attività

La disposizione giornaliera delle attività si basa sulle teorie delle micro sequenze di utilizzo del tempo, essenzialmente ricorsiva. La spiegazione sociologica tende infatti a descrivere l'allocazione temporale quotidiana in termini di progressivi aggiustamenti di comportamenti e consuetudini. In altre parole, quello che un soggetto fa durante la giornata è descritto come la risultante di quello fatto in precedenza, con l'aggiunta di piccole modifiche. Due approcci teorici, in particolare, offrono elementi di interesse per lo studio delle microsequenze: il primo fa riferimento al modello ‘a lungo raggio’ di determinazione dell'allocazione temporale delle attività; il secondo riguarda il modello ‘a breve raggio’ del modo in cui la localizzazione sociale e geografica determini le sequenze di attività. Il sociologo Pierre Bourdieu utilizza una metafora per introdurre la sua teoria centrata sul concetto di capitale umano. Così come il funzionamento di una impresa è dato dalla natura e dalla localizzazione delle risorse fisico-ambientali (capitale), allo stesso modo il comportamento umano può essere visto come il risultato del ‘capitale umano’ consistente in un insieme di abilità, conoscenze, esperienze e posizioni sociali e territoriali. Come nel caso dell'impresa, anche per l'uomo l'insieme degli elementi che costituiscono il capitale appare stabile solo in un dato momento temporale. L'attuale capitale sociale dell'impresa rappresenta il risultato di azioni passate, che a loro volta sono il prodotto del precedente capitale disponibile, e così di seguito. Allo stesso modo, formazione, esperienze, qualifiche e relazioni sociali costituiscono il capitale umano (economico, sociale, culturale) di un individuo e rappresentano la base riferimento per le opzioni di azione future. Secondo la teoria, quindi, è possibile descrivere le sequenze temporali delle attività giornaliere nel contempo come effetto e come causa; effetto di un processo ‘a lungo raggio’ che ha origine a partire dal capitale umano di base; ma, anche causa del costituirsi delle routine di comportamento a loro volta foriere di abilità, competenze e relazioni, in pratica, di capitale umano. Il tipo di attività e il modo in cui normalmente esse si succedono in una giornata diventa allora qualcosa di più complesso di semplice routine; sono l'esito delle abilità personali acquisite e la premessa delle future scelte tra le diverse alternative di azione. Abilità e abitudini non sono però la sola dimensione esplicativa delle micro sequenze quotidiane delle attività. Ora è vero che normalmente si fa ciò che si sa fare e che facendolo si impara sempre meglio a farlo (in pratica che le attività richiedono competenze che a loro volta aumentano con la pratica), è però altrettanto vero che si fa ciò che è consentito fare o che appartiene al proprio raggio di azione, nonostante la percezione soggettiva di autonomia personale e l'illusione in merito all'origine interna delle azioni. La possibilità di accedere a nuove attività appare, quindi, essere un importante fattore esplicativo alla base delle scelte delle azioni quotidiane.

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2021-06-30

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