Flussi migratori: gaffe del ministro Lollobrigida

Però il cognato della Presidentessa del Consiglio dei ministri potrebbe aver ragione almeno in una prospettiva futura

Il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida ha parlato con poco tatto di un rischio di “sostituzione etnica” che sarebbe secondo lui insito nei flussi immigratori incontrollati. Le sue testuali parole sono state: “Non possiamo arrenderci all’idea della sostituzione etnica: vabbè, gli italiani fanno meno figli, li sostituiamo con qualcun altro. Non è quella la strada“. La motivazione era dare il suo appoggio a una politica di rilancio del tasso di natalità in Italia, dato che è sotto il tasso naturale di sostituzione di quasi un figlio per donna.

Lollobrigida ha torto se si riferisce a una inesistente “etnia italiana”, ma ha ragione se ci si riferisce ai potenziali numeri futuri dei flussi migratori. Per il momento, però, parlare di invasione e sostituzione etnica o anche solo demografica è ancora ingiustificato, dato che il numero degli immigrati è comunque limitato a poche decine di migliaia di persone ogni anno. Tale afflusso in realtà sarebbe forse necessario per mantenere in piedi il nostro sistema pensionistico e alcuni settori lavorativi con stipendi a basso costo non più coperti dagli italiani che non sono disposti a lavorare in agricoltura o nell’assistenza agli anziani o nelle fabbriche.

Tuttavia, tornando alla frase infelice di Lollobrigida, però è altresì probabile che i flussi migratori aumenteranno a dismisura nei prossimi decenni.  L’Italia e gli altri stati europei da soli non potranno fare nulla per evitare che soprattutto dall’Africa provengano decine di milioni di immigrati, a causa dell’esplosione demografica.  Come sostiene il Post in questo articolo, infatti, l’Africa vedrà la sua popolazione addirittura triplicare entro il 2100, passando quindi da 1.3 miliardi a 4.4 miliardi di abitanti. 

Per ridurre il tasso demografico nei paesi poveri è necessario incentivare l’emancipazione femminile, la contraccezione, l’educazione sessuale, oltre a garantire l’istruzione e inoltre dare opportunità di lavoro in loco, in modo da disincentivare le partenze per motivi economici.

Intanto il problema odierno è che cosa fare di chi viene nella nostra civiltà anche se non ne fa parte.  Se non si riesce ad assimilarli culturalmente, sarà non solo una sostituzione demografica (definita etnica da Lollobrigida, impropriamente, dato che non esiste alcuna etnia italiana da sostituire, non essendoci alcun razza o etnia italiana e non essendoci nel mondo neanche le razze dal punto di vista biologico), ma potrebbe essere anche una sostituzione culturale, che è ciò che la destra effettivamente teme.  

Lollobrigida ha poi rettificato la sua dichiarazione sostenendo di non averla espressa per razzismo ma per ignoranza, dicendosi ignaro dell’esistenza di una teoria del complotto, il cosidetto Piano Kalergi, che però non ha alcun fondamento. Di fronte alle critiche ricevute in merito alle sue dichiarazioni sia da avversari che da compagni politici Lollobrigida ha specificato che la sua era solo un tentativo maldestro di sollecitare l’opinione pubblica sulla necessità di alzare il tasso di natalità dell’Italia, fermo a un pericoloso 1.2 figli per donna (mentre il tasso naturale di sostisituzione è di 2.1 figli per donna). Se si mette in relazione la denatalità in Italia e in Europa e la sovrappopolazione in Africa, non ci vuole la sfera di cristallo per intuire quale possa essere la tendenza futura.







Autore

2023-04-23