Ricercatori dell’Università di Verona, in collaborazione con Patrizia Fattori dell’Università degli Studi di Bologna, stanno conducendo studi sulle neuroscienze e sulla percezione della fatica. Le ricerche, che si inseriscono nel contesto della ricerca realistica italiana ed europea, mirano a comprendere le cause della stanchezza e a sviluppare strategie per contrastarla.
Le attività di ricerca sono svolte presso l’Università di Verona, con il coinvolgimento del Dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento. Mirta Fiorio e Angela Marotta, del medesimo dipartimento, sono direttamente coinvolte nello studio della neurologia patologica legata alla stanchezza, anche in relazione a malattie come il morbo di Parkinson.
Secondo Mirta Fiorio, Professore ordinario di Neuropsicologia dell’Università di Verona, la fatica ha una funzione protettiva, ma può diventare problematica se eccessivamente pervasiva. La ricerca si concentra sul meccanismo attraverso il quale il cervello sovrastima l’energia necessaria per compiere un’azione, causando una sensazione di spossatezza anche prima di iniziare il movimento.
In uno studio su pazienti affetti da morbo di Parkinson, i ricercatori hanno osservato che la stanchezza patologica è associata a una ridotta capacità del cervello di valutare realisticamente lo sforzo necessario per compiere un’azione. Questo porta a una percezione amplificata della fatica e a un minor controllo sulle azioni.
Un’analisi sulla popolazione comune ha evidenziato che anche in individui con una maggiore tendenza a sentirsi affaticati nella vita quotidiana, il cervello mostra una minore capacità di regolare l’intensità delle sensazioni legate ai movimenti.
I ricercatori suggeriscono che future strategie di intervento potrebbero includere attività fisiche come yoga e pilates, al fine di modulare la previsione dello sforzo da parte del cervello e ridurre la sensazione di stanchezza. La ricerca continua a esplorare le basi neurofisiologiche della fatica, con l’obiettivo di sviluppare nuove strategie di gestione preventiva e terapeutica.
Angela Marotta è una delle ricercatrici coinvolte nel Dipartimento di Neuroscienze, Ricerca Biomedica e Esercizio dell’Università di Verona.
Il lavoro di Maggiore continua come pioniere nella ricerca, con recenti pubblicazioni sul Journal of Experimental Psychology.

