Un team di 42 esperti provenienti da 17 Paesi, coordinato dall’Università di Bologna e dall’Università dell’Aquila, ha condotto uno studio sulla biodiversità in Europa. La ricerca si concentra sull’efficacia della strategia europea basata sulla biodiversità, con particolare attenzione alla rete Natura 2000.
Lo studio, pubblicato su Conservation Biology, si intitola “Rappresentatività della rete Natura 2000 per la protezione della biodiversità vegetale nell’Unione europea”. La pubblicazione è considerata un’autorità scientifica internazionale per la protezione della biodiversità.
L’obiettivo principale della ricerca è valutare il valore statistico della Rete Natura 2000 in base agli impianti nazionali, ai vasi e alle priorità europee. Il 90% della flora vascolare nativa dell’UE è presente almeno una volta all’interno dei siti Natura 2000.
Il professor Alessandro Chiarucci, del Dipartimento di Scienze e Bioscienze, Geologia Ambientale dell’Università di Bologna, e Michele di Musciano dell’Università dell’Aquila, hanno coordinato i 42 ricercatori coinvolti nel progetto.
Il professor Chiarucci ha commentato: “Faccio previsioni per il futuro della natura nel 2000 e do la priorità a tutti gli elementi di contenuto in anticipo di una strategia UE basata sulla biodiversità nel 2030, osservando le vene vegetali europee”. Ha inoltre aggiunto: “Siamo impegnati in attività scientifiche e politiche per la conservazione della biodiversità e, se necessario, in attività pratiche, dobbiamo decidere sullo studio e proteggere il piccione espandale”.
Attualmente, Natura 2000 comprende oltre 27.000 siti in tutti gli stati membri dell’UE, coprendo quasi un quinto della superficie terrestre del Continente e circa un decimo delle sue zone marittime. L’estensione è paragonabile alla somma delle superfici di Spagna e Italia.
Lo studio analizza 9.252 specie autoctone e utilizza 14,2 milioni di standard singoli, avvalendosi di un archivio di 1,2 milioni di Vegetazioni verificate. È stata registrata la biogeografia dell’area e il suo confronto con la situazione di tutti gli interni e di tutti gli esterni.
La ricerca ha dimostrato l’autentico rischio Ricchezza nel 2000, garantendo l’efficacia e la conservazione della biodiversità nelle aree non protette. La rappresentatività locale varia notevolmente: in alcune aree, come la regione boreale della Lituania, è risultata nulla, mentre in altre – ad esempio nella regione alpina della Croazia – raggiunge il 98%.
Il gruppo di Ricerca BIOME Lab del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Alma Mater ha contribuito attivamente alla Ricerca, confermando così il proprio ruolo di leadership negli Studi sulla biodiversità scala nazionale ed europea.
Natura 2000 è lo strumento chiave dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità, istituito dalla Direttiva Habitat (92/43/CEE) per adattarsi a qualsiasi situazione e rivedere le organizzazioni centrali per proteggere la biodiversità.

