Valencia: il viaggio alla scoperta di una città sorprendente

State meditando un viaggio nella terza città della Spagna? Ecco alcuni suggerimenti, indicazioni e consigli per voi per un piacevole soggiorno a Valencia.

Valencia, Spagna. La città più popolosa dopo Madrid e Barcelona. Tante belle cose da vedere e da gustare. Vi sorprenderà. Certo dipende da quanti giorni ci vorrete stare. Ci sono tante cose da fare. Ve ne dirò alcune e le altre le scoprirete da soli. Prendete il primo volo per Valencia e buon viaggio. Arrivati? Bene. La città non è lontana dall’aeroporto. Raggiungetela in taxi se avete molti bagagli, oppure prendete la metro (3 o 5) e arriverete in venti minuti. Vi siete documentati sulla città, prima di partire? Fatelo col sito www.visitvalencia.com sono gentilissimi e troverete tante notizie interessanti. Iniziamo a scoprire la città. Valencia vuole dare l’esempio in campo ambientale. Nel 2022 era capitale del turismo intelligente e nel 2024 lo sarà per il verde. Certo parte favorita per via del territorio pianeggiante che la caratterizza ma le piste ciclabili non nascono da sole e presto arriveranno a ben 200 chilometri. Valencia la potrete girare in bicicletta da affittare per strada o presso alcuni hotel che vi ospitano. Così come i mezzi elettrici che non mancano. Oppure acquistate la VLC Valencia Tourist Card (www.valenciatouristcard.com) valida per 1, 2, 3 o 7 giorni e che vi farà muovere attraverso la rete urbana di metro e bus oltre che far entrare gratis in alcuni luoghi o con lo sconto in altri. Il centro storico si può percorrere a piedi, soprattutto se vorrete gustare qualcosa di particolare o girare in tutti gli angoli e vedere l’interno dei principali monumenti.

Oltre che per la sostenibilità, Valencia si affaccia sul mare e questo ne fa una città turistica con uno stile di vita invidiabile. Storia e gastronomia sono due punti forti. Mi ero ripromesso di parlarvene alla fine ma non posso. Lo faccio subito. Se andate a Valencia dovete mangiare la paella. In genere gli spagnoli la mangiano a pranzo (tra le ore 14 e le ore 15) ma i turisti la gustano anche a cena. In ristorante, per comodità viene servita in un paeller da una o due porzioni ma se girate per acquistare la tipica pentola, ne troverete di giganti adatte per tutte le comitive. Il prezzo della paella varia così come i gusti. La valenciana è fatta per lo più con prodotti della terra, compresi vegetali e lumache. Ma c’è pure quella di mare, la mia preferita. Ne esistono da asporto ma mangiarla in compagnia in un ristorante è meglio. Il paeller ha due manici. Il cameriere lo tiene con una mano e l’altra la posiziona sotto il poggiategame. Non ve lo portano subito perché la preparazione è elaborata ma di solito non dovrete aspettare più di venti minuti. Io mi sono trovato bene da Haus, Cafeteria Restaurante, Calle de San Vicente Martir 19. Ma non c’è solo la paella. Un’altra cosa tipica da assaggiare assolutamente è la Orxata de xufa che potrete bere a L’Orxateria del Mercat Central, mentre andate a passeggio. Non è un’orzata (all’aroma di mandorla), è molto più buona e delicata. A Valencia la consumano tutto l’anno, ma questa bevanda rinfrescante è perfetta per l’estate, grazie alle sue proprietà benefiche. È dissetante, diuretica, energetica, ricca di vitamine e minerali e priva di lattosio. Viene preparata con acqua, zucchero e con il latte del tubercolo ipogeo che caratterizza le radici di una pianta diffusa nella piana di Valencia e chiamato appunto chufa in spagnolo e cipero o zigolo dolce in italiano. Ve la cavate con due euro o poco più. Un’altra cosa tipica da assaggiare è la Agua de Valencia una bevanda rinfrescante, leggermente alcolica aromatizzata all’arancia. Se poi volete mangiare in stile McDonald lo potete fare da Five Guys Burgers and Fries. Risparmierete poco rispetto a un pranzo normale e mangerete di corsa ma, se volete girare più posti possibile, un pranzo nella piazza del Municipio, che qui si chiama Ajuntament, bisogna farlo. Non potete non entrare in Horchateria Chocolateria Heladeria Santa Catalina nella omonima piazza: il churro vi aspetta ma anche il cono gelato (un po’ caro ma buono). La perdizione si ha all’interno del Mercat Central. Un vero monumento. Architettonicamente bello, di forma circolare. La copertura è splendida. E quante cose buone. Giratelo tutto, assaggiate e comprate. Il jamon (prosciutto) è ottimo anche se lo affettano poco sottile. Cercate le galletas de cacao in uno dei box di panetteria. Ottimo. Uno tira l’altro, come il pane guttiau ma ti dà l’impressione di poterne mangiare di più. Prosciutto, salsicce e formaggi ne potrete assaggiare ovunque ma vi segnalo la Charcuteria Amparo all’interno del Mercado Central. Naturalmente a Valencia troverete da mangiare ovunque anche se vi recate alla Città delle Scienze e delle Arti, nel ristorante potrete fare la pausa pranzo e continuare il giro dopo una pizza iberica, una ensalada regina o salmonada, un risotto de gambon, innafiato con una cerveza, naturalmente. Merita una menzione anche Mayan Coffees vicino alla Torres de Quart. Un’oasi centrosudamericana dove assaggiare caffè e cioccolata tipici di quei luoghi. Si possono acquistare anche manufatti coloratissimi. Il locale è tappezzato di dipinti che ricordano paesaggi andini e non solo. Personale veramente gentile. Segnalo anche Masia del Vino Restaurante Taberna in Calle Hospital, 16 dall’ambiente in stile classico e Es.Paella, ambiente spartano ma puoi anche prendere la paella da asporto, in Calle San Vicente Martir, 16.

Se avete finito di mangiare e volete comprare souvenir, vi faccio strada, siete nella città giusta. Valencia offre una quantità di posti incredibili. Nel centro storico ma anche nelle vie dei grandi magazzini. Esiste l’Hard Rock Café, tutti i principali brand alla moda e naturalmente i negozi della Città delle Arti e delle Scienze, e una tienda, Simple, in Calle del Palau, 5 (centro storico) dove potrete trovare riproduzioni di cose particolari come scatole di latta o vecchi giocattoli. Invece in Plaza del Mercado, 28, trovate Trilles, madera e mimbre, un negozio di articoli e mobili d’arredamento, pieno di curiosità in legno e bambù.

E se avete finito anche gli acquisti, adesso vi porto in giro a vedere la città di Valencia. I bambini vorranno vedere il Bioparc dove gli animali sono lasciati liberi di circolare. Ma forse vi attira anche Mestalla, uno degli stadi più antichi di Spagna e casa del club di calcio Valencia. Una cosa da vedere e che può mettere d’accordo tutta la famiglia è la già citata La Ciutat de les Arts i les Ciencies. Architettura moderna da ammirare, larghi spazi, laghetto per giri turistici da dieci minuti in su, ottimo per passeggiare e pedalare, contiene: Hemisferic, Museu de les Ciences, Umbracle, Oceanografic e Agora. Numerose le esperienze che si possono fare all’interno del Museo delle Scienze, come quella con il simulatore spaziale, sempre che si riesca a sopravvivere alla fila mostruosa di persone di ogni età in cerca di forti emozioni.

Alcune piazze non si possono ignorare: Ajuntament, de la Reina, Redonda, de la Virgen. In particolare la Piazza Redonda è una piazzetta con tanti box che vendono cose introvabili in altri luoghi e alla quale si accede da diverse stradine. A furia di girare in tondo si rischia di perdere l’orientamento. Somiglia a un cortile interno d’altri tempi. E se Piazza de la Reina è l’ideale per “fare le vasche” e incontrarsi con gli amici, Piazza Ajuntament è spaziosa e aperta. Locali, hotel e negozi alla moda sono allineati a fare bella mostra di loro come se fossero in esposizione. La Stazione Nord (e non stiamo giocando a Monopoli) è famosa per le ceramiche e ha una sala d’aspetto dove potreste trattenervi ore a rimirarla. Si trova di fianco alla Plaza de Toros. Le torri di Quart e Serranos sono le sole rimaste della dozzina che erano preposte a delimitare la città vecchia. Uno degli edifici da non perdere, patrimonio dell’umanità, è La Lonja, già sede del mercato per olio e seta, luogo deputato alle contrattazioni e dove si riuniva il Tribunale del Mare, è sempre pieno di turisti. Così come la Cattedrale (sede dell’unico Sacro Gral certificato dal Papa secoli fa) e il Museo de la Seda. Visto che siete in zona, andate anche a Santos Juanes e San Nicolas. Un sogno girare all’interno del Museo Nacional de Ceramica y Artes Suntuarias. I biglietti sono a buon prezzo e ognuno rappresenta una scena diversa: una sala, un piatto, un tavolo con sedie. Non tutti sanno che il rio Turia straripò molto tempo fa causando vittime e disagi. Si volle quindi deviarlo e al suo posto si crearono giardini per nove chilometri che oggi assumono le fattezze di campi da calcio, attività di intrattenimento per bambini, parchi da percorrere per fare jogging e passeggiate in bicicletta, che… scorrono sotto ponti moderni o del ‘500.

Valencia è sede di importanti Università ed è piena di giovani studenti. Vivono in una bella città a misura d’uomo, con spiaggia e parchi, ottima cucina e tanti luoghi di intrattenimento. Uno di questi è il Café de las Horas in Calle Conde de Almodovar, 1. Ho avuto il piacere di partecipare il giorno dell’inaugurazione di un altarino dedicato al lancio di una base per l’Agua de Valencia. Marc Insanally, padrone di casa e inventore della “nuova base della tipica bevanda per renderla unica” ha creato, insieme al suo socio, un luogo accogliente e sempre pieno di gente. Il socio è un artista che ha ricreato un ambiente “inizi ‘900” molto ricercato. Il Café è molto frequentato dagli artisti di tutti i tipi. Toño Saldaña, è l’autore dell’installazione che è stata molto apprezzata dai presenti. Tra questi, il pittore Antonio Camaró che negli stessi giorni ha esposto in Palazzo Colomina, e le scrittrici Lucía Sabater Piquer, autrice di “El pintor de ángeles” e “Voto de silencio” e Gadea Fitera autrice di “Por amor de mi amor” e “Como arena entre tus dedos”. Le due scrittrici potrebbero presto partecipare a Cagliari al Festival Letterario & Solidale San Bartolomeo.

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2023-05-05

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