Il teatro per "i partigiani di oggi"

Il 27 aprile alle ore 21.00 al Fucina Teatro del Centro d’Arte e Cultura La Vetreria di Pirri, in vista de Sa Die de sa Sardigna, si è tenuto lo spettacolo “Gramsci Antonio: presente!”, una produzione di Actores Alidos proposta all’interno della rassegna di teatro civile “Aprile resistente”. Quest’appuntamento artistico primaverile giunto alla sua seconda edizione è un tentativo di tenere viva la missione originaria del teatro come teatro d’impegno, non nell’ottica di proporre lezioni di vita, bensì di favorire una chiave di lettura diversa del tempo storico in cui si vive, come spiega Rita Atzeri, direttrice artistica del centro d’intervento teatrale “Il Crogiuolo” che ha curato la rassegna. Così nelle sue parole il teatro civile si configura altresì quale strumento atto a “favorire lo sviluppo del senso critico, seppur in maniera divergente, e come possibilità di far nascere altri pensieri, di prendere una posizione e anche divertire”. Inevitabile è stata la riflessione sui grandi temi della resistenza connessi alla data del 25 Aprile; è a questi, infatti, che son stati dedicati gli appuntamenti teatrali durante tutto l’arco del mese, sebbene siano temi che dovrebbero richiamare la nostra attenzione nella vita di tutti i giorni. “Si è partigiani tutti i giorni, e oggi più che mai vi è il bisogno di esserlo” spiega ancora la direttrice artistica, poiché “è sempre importante vigilare e far tesoro della storia, in modo da disegnare lo scenario del domani con l’impegno di oggi”. I temi dell’impegno e della militanza partigiana all’interno della relazione passato, presente e futuro, sono anche il fulcro del dialogo messo in scena dagli attori Marta Proietti Orzella e Fausto Siddi nello spettacolo di ieri sera. Uno spettacolo che in un’alternanza di ironia, profondità e leggerezza, è riuscito a riportare l’attenzione sull’attualità del pensiero gramsciano e della sua visione del mondo dell’umanità: “se Gramsci fosse qui oggi…” recita Orzella nei panni di una giovane indifferente alle prese con la stesura di una tesina sull’uomo politico sardo. Ma lo sviluppo del dialogo tra lei e “Nino”, supportato da un percorso attraverso gli scritti di Gramsci “Lettere dal carcere”, “L’albero del riccio” e “La città futura”, fanno emergere una realtà diversa, una realtà in cui apatia e disinteresse di una giovane studentessa forse sono in fondo solo l’apparenza. Lo stesso Siddi, fuori dai panni di Nino, in conclusione ci rivela “ho molta fiducia nei confronti dei giovani, che seppur sembrano vivere staccati da questo mondo e poco interessati a dire la loro, dovranno semplicemente fermarsi a riflettere e capire che cosa vorranno dire, per costruire il loro mondo”. Rispetto alla rassegna “Aprile resistente” nonostante il buon livello di partecipazione ci si augura per il futuro il coinvolgimento di un pubblico nuovo, di persone non ancora sensibili alle tematiche trattate. Ancora una volta Rita ci spiega “chi viene agli incontri è già interessato a fare questo tipo di riflessione e ad impegnarsi, dobbiamo trovare il modo di raggiungere chi invece ancora non lo fa”.

Autore

2021-09-22

Comments are closed, but trackbacks and pingbacks are open.