Guarire con gusto: il metodo della Dott. ssa Rita Floris

Donna, medico, specializzata nel 1980 in Ostetricia e Ginecologia, ha offerto durante la sua lunga carriera la sua professionalità, competenza e sapere almeno a tre generazioni di donne cagliaritane e sarde.

Cagliaritana, nata nel 1951 e prima di otto figli, già prima della laurea è stata volontaria come studentessa interna presso il reparto donne dell’Ospedale Psichiatrico di Cagliari. Esperienza forte che ha sicuramente ampliato il desiderio di curare con una certa attenzione le donne.

Una mente brillante, dotata di una sensibilità particolare e con un approccio innato del tutto innovativo rispetto alla cura e benessere delll’universo femminile, l’hanno portata ad essere una pioniera nello studio delle Medicine complementari: Omeopatia, Omotossicologia, Floriterapia, di Bach, Fitoterapia, Naturopatia – Nutraceutica e della cura delle malattie col cibo. Argomento questo divenuto oggi materia di insegnamento nei suoi corsi che le ha permette di definirsi Trofopata.

Rita Floris è oggi in pensione ma condivide l’esperienza clinica di 40 anni di professione attraverso seminari e guide con un gruppo di studio denominato “Guarire con Gusto”. E quindi ecco alcune domande:

Dal suo particolare e intimo osservatorio sono cambiate le donne in questi 40 anni di osservazione e studio rispetto alla metamorfosi costante del nostro corpo dal primo ciclo mestruale, alla fertilità, le gravidanze, la menopausa, eventuali malattie e disturbi correlati per ogni fascia d’età?

Io sono convinta che non sono le donne ad essere cambiate, ma si è trasformato l’atteggiamento della società che cerca di medicalizzare ogni aspetto della nostra esistenza, con la collaborazione degli operatori sanitari che lo fanno in parte anche per proteggersi da attacchi legali (la Medicina difensiva) ma non solo. Ciò ha indotto un peggioramento del rapporto delle donne col proprio corpo, fatto di paure, sfiducia nella capacità di autoguarigione, e col ricorso sempre più frequente ai farmaci, anche nelle occasioni in cui il riposo, un breve digiuno o qualche bicchiere d’acqua calda; oppure l’abitudine al cibo salutare e al leggero esercizio fisico sarebbero risolutivi.

Quale età suggerisce per una prima visita in un ambulatorio di ginecologia ?

Ritengo non ci sia una data valida per tutte. Infatti mi è capitato di visitare bambine di tre anni con infezioni vulvari che il pediatra non aveva risolto.

Di regola, tendevo a rinviare la data della prima ecografia se la natura seguiva il suo corso: menarca tra i dodici e i 14 anni, assenza di dolore pelvico durante il flusso mestruale.

Invece, acne, ipertricosi, seborrea, e/o disordini mestruali, dismenorrea, dolore pelvico, menarca precoce o tardivo, possono rappresentare un segnale che invita a svolgere qualche accertamento, indipendentemente dall’età

Si definisce Trofotopa. Cosa significa?

Trofopata è un mio neologismo, estrapolato dalla lingua greca, e significa “che cura col cibo”. Infatti, non è mai stato tra i miei obiettivi far dimagrire le pazienti, effetto secondario delle mie cure; e l’interesse verso il cibo e la sua preparazione nasce dalla certezza che solo alleggerendo il carico tossinico posso conseguire una vera e duratura guarigione.

“Guarire con Gusto” e dimagrire quali strategie consiglia?

La mia parola d’ordine è “depurare”. Perché, se si riduce l’apporto calorico prima di aver alleggerito il carico tossinico, il cervello si ribella all’ondata di sostanze liberate dal grasso che va sciogliendosi (e che è il principale organo di stoccaggio delle tossine) e costringerà a mangiare per recuperare l’adipe faticosamente perduta, con gli interessi.

Per esempio, nei centri di chirurgia bariatrica proibiscono di ridurre le calorie nei tre mesi di preparazione all’intervento, ma impongono una dieta DETOX. E, tuttavia, i pazienti si presentano alla data stabilita con parecchi chili in meno e in grado di affrontare in maggior sicurezza la sala operatoria. Quindi, ben venga la riduzione calorica qualora usualmente eccessiva, ma solo dopo aver smaltito il sovraccarico tossinico.

Le culle vuote. Saprà sicuramente che abbiamo a livello locale e nazionale il dramma della denatalità. Perchè secondo lei oggi non si fanno più figli? E’ solo una questione economica o esiste una cultura che porta, specie le donne giovani, a considerare la maternità un problema?

Non si tratta solo di problemi economici e non tutte le mie ipotesi sono pubblicabili. Per dirla in breve, abbiamo ricevuto e continuiamo a ricevere nell’organismo, per varie vie, sostanze e frequenze capaci di interferire con la fertilità maschile e femminile.

A tal proposito, sto per pubblicare una guida online riservata ai professionisti di questa branca della Medicina; si intitola “BimbiinBraccio – Fecondazione in VIVO”, rivolta a facilitare le pratiche riproduttive, riportandole al loro posto e… alla vecchia maniera. Inoltre, si tratta di un metodo che accresce anche la percentuale di successo delle tecniche di PMA, in alcuni casi divenute indispensabili. 

Per questa e altre mie guide e produzioni per la salute della donna:

Canale youtube  @ritafloris

Autore

2023-05-08

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