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Flotilla Gaza: Israele all’arrembaggio, tensione alta

global sumud flotilla

La Global Sumud Flotilla, diretta a Gaza per rompere l’assedio, è stata intercettata dalla marina israeliana in acque internazionali. Si temono conseguenze per gli attivisti a bordo, mentre il governo italiano si prepara all’espulsione dei connazionali.

Intercettazione della Flotilla: Prime Reazioni e Accuse

Le speranze degli attivisti della Global Sumud Flotilla di raggiungere Gaza si sono scontrate con la presenza di navi militari israeliane a circa 75 miglia dalla costa. Le comunicazioni con alcune imbarcazioni sono state interrotte, sollevando preoccupazioni sulla loro sorte.

Gli attivisti denunciano un atto di pirateria in acque internazionali, mentre Emergency esprime timori per un’azione ostile contro una missione umanitaria non violenta.

Ecco alcuni punti chiave sollevati dagli attivisti:

  • La condotta della marina israeliana è illegittima in quanto operante in acque internazionali.
  • La Flotilla intende aprire un corridoio umanitario permanente per Gaza.

La Posizione del Governo Italiano e le Misure Intraprese

Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha dichiarato che i connazionali a bordo delle imbarcazioni intercettate saranno probabilmente portati nel porto di Ashdod e successivamente espulsi. L’ambasciata italiana a Tel Aviv è stata incaricata di fornire assistenza ai cittadini italiani.

Tajani ha sottolineato che l’abbordaggio era “previsto” e ha auspicato che non si verifichino azioni violente. Il governo italiano ha rivolto un appello alla prudenza e alla non resistenza agli attivisti.

La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha espresso forti riserve sull’iniziativa, ritenendola potenzialmente rischiosa per la stabilità regionale. Questa posizione contrasta con quella del Ministro della Difesa Guido Crosetto, che non ritiene l’iniziativa in grado di influenzare i piani di pace.

L’Appello di Emergency e le Preoccupazioni per la Sicurezza

La nave Life Support di Emergency, dopo aver accompagnato la Flotilla fino a 150 miglia nautiche dalla costa di Gaza, si è fermata. La Capomissione di Life Support, Anabel Montes Mier, ha espresso grave preoccupazione per la possibile intercettazione e l’arresto degli equipaggi da parte del governo israeliano.

“Se il governo israeliano intercettasse le barche della flotta e arrestasse gli equipaggi in acque internazionali, sarebbe un fatto gravissimo: un vero e proprio atto ostile, compiuto contro una missione umanitaria non violenta,” ha affermato Anabel Montes Mier.

Emergency ha inoltre chiesto una reazione concreta da parte di Stati e istituzioni a tutela del diritto internazionale e della sicurezza della Flotilla. Maria Elena Delia, portavoce della delegazione italiana, ha espresso preoccupazione per l’integrità fisica degli attivisti.

La Conferenza Episcopale Italiana (CEI) segue con attenzione gli sviluppi della situazione e rinnova l’appello al rispetto della dignità delle persone e all’astensione da atti di violenza. È fondamentale che la comunità internazionale eserciti pressioni affinché la situazione si risolva pacificamente.

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