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OpenAI sfida Suno: musica generata con l’IA in arrivo

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OpenAI starebbe sviluppando un modello di intelligenza artificiale capace di creare musica. Il progetto, rivelato da fonti di The Information, mira a generare brani musicali di elevata qualità artistica e coerenza stilistica. Il training del modello sfrutta dati musicali annotati da studenti della Juilliard School di New York.

Per “dati musicali annotati” si intendono registrazioni e spartiti corredati da metadati dettagliati, quali tonalità, ritmo, strumenti e struttura armonica. Questi dati consentono al modello di apprendere sia l’aspetto sonoro della musica, sia la sua composizione strutturale.

Il sistema in fase di sviluppo dovrebbe essere in grado di generare brani musicali a partire sia da comandi testuali, sia da input audio. Le applicazioni previste spaziano dalla creazione di colonne sonore per spot pubblicitari alla composizione di brani completi.

È probabile che la tecnologia venga integrata in ChatGPT o in Sora, l’ambiente di creazione video di OpenAI. Il progetto riprende l’esperienza di MuseNet e Jukebox, due esperimenti interni di OpenAI risalenti al 2019 e al 2020.

L’ingresso di OpenAI nel campo della musica la pone in concorrenza con startup come Suno e Udio. Tuttavia, l’accordo con la Julliard dovrebbe metterla al riparo da rischi. Queste startup sono già coinvolte in controversie legali per presunte violazioni di copyright, problematiche che OpenAI potrebbe trovarsi ad affrontare, in particolare per quanto riguarda le licenze e la remunerazione degli autori.

Spotify sta cercando di definire le regole sull’utilizzo dell’IA generativa nel settore musicale, stringendo accordi con le major musicali per tutelare utenti e artisti da una produzione sintetica indiscriminata.

L’industria creativa guarda all’IA generativa con un approccio ambivalente: da un lato, vede la possibilità di accedere a strumenti per generare rapidamente basi musicali o jingle; dall’altro, teme una nuova forma di appropriazione artistica.

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