La campagna europea “My Voice, My Choice”, si svolge anche a Cagliari.

Questa campagna intende migliorare la vita delle donne in Europa, garantendo loro maggiore libertà e sicurezza, indipendentemente dalle condizioni in cui vivono.

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La campagna continentale “My Voice, My Choice,” ha superato il milione di firme, soglia minima necessaria per avviare la discussione presso la Commissione europea. Raggiungere questo traguardo non era affatto scontato: solo altre dieci Iniziative dei Cittadini Europei (le cosiddette “ICE”) sono riuscite a ottenere questo risultato. Tuttavia, questa iniziativa ha segnato un primato, diventando la più rapida di sempre a raggiungere l’obiettivo.

Con 140mila firme raccolte, l’Italia si posiziona al terzo posto per adesioni. Secondo gli organizzatori, la campagna ha coinvolto “oltre 40 organizzazioni italiane” e dimostrato, grazie alla “mobilitazione di cittadini in tutta Europa,” quanto sia urgente tutelare i diritti e le libertà fondamentali di tutte le persone.

Il mancato accesso all’aborto sicuro in molte parti d’Europa provoca danni fisici, stress economico e psicologico, soprattutto alle donne marginalizzate. Ostacolare il ricorso all’interruzione volontaria della gravidanza non riduce gli aborti, ma alimenta semmai il ricorso a pratiche clandestine pericolose, nelle quali oltre ai feti richiano di morire anche le loro madri. Anche in Italia più di 13.000 donne sono ancora costrette a praticare l’aborto in modo clandestino. Si stima che circa 20.000.000 di donne in Europa non abbiano accesso in modo sicuro all’interruzione volontaria della gravidanza.

Lo scopo della Campagna è sollecitare la Commissione Europea a stabilire un meccanismo di sostegno finanziario che consenta agli Stati membri, su base volontaria, di garantire accesso sicuro e legale all’aborto. L’iniziativa non mira però a uniformare le leggi dei singoli stati membri, ma a sostenere gli stati nel rispetto delle competenze stabilite dai trattati europei.

L’Unione Europea ha peraltro l’obbligo di promuovere la salute pubblica e garantire la dignità umana, l’uguaglianza e il rispetto dei diritti fondamentali. L’accesso ad un aborto sicuro è una questione di salute pubblica: l’assenza di tale possibilità espone le donne a discriminazioni, trattamenti degradanti e violazioni della loro integrità fisica e mentale.

La disparità nell’accesso all’aborto crea ingiustizie che penalizzano le donne più vulnerabili, che sono poi anche quelle che rischiano di più di trovarsi a  dover subire una gravidanza indesiderata. Per molte, un aborto sicuro è un privilegio riservato a chi può permetterselo economicamente, poiché nel loro Paese l’aborto è ostacolato o addirittura vietato, violando così il principio di non discriminazione.

La campagna mira a concretizzare gli impegni presi dall’UE in materia di salute sessuale e riproduttiva e a creare un’Europa più giusta, equa e solidale, in linea con i valori sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali e dai trattati europei.

Ecco i nostri due video dell’iniziativa svolta a Cagliari il 18 dicembre scorso. Nel primo si può sentire Gabriele Casanova, esponente dellAssociazione Luca Coscioni (della Cellula Coscioni Sardegna) e dell’Associazione Tonino Pascali – Sardegna Radicale, esporre le ragioni per aderire a questa campagna.

Nel secondo video si può vedere il capannello informativo, svolto al Poetto per chiedere alle persone di firmare la petizione relativa, che si può trovare anche online in questo sito:

https://www.myvoice-mychoice.org/it


Per approfondire:
https://citizens-initiative.europa.eu/initiatives/details/2024/000004_it

https://www.istat.it/wp-content/uploads/2024/08/interruzione-volontaria-gravidanza-Ebook.pdf






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2025-01-20
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