Sono un amante dei TG. Esamino le notizie ascoltando diverse campane e, se l’argomento mi interessa, seguo anche i talk show e le trasmissioni di approfondimento.
Una volta avevo la radio sintonizzata su Radio Radicale (prima della deriva destrorsa e governativa). La TV è accesa preferibilmente su Rainews24, Tg3, Tg1, Tg2, qualche volta TG locali o La7. Più raramente Canale 5.
Sono quindi abituato a vedere e ascoltare notizie fino allo sfinimento. Tuttavia ho provato disgusto nel vedere ampie dirette e collegamenti sulla liberazione degli ostaggi israeliani. Per esempio, rimandiamo a questa notizia data da La7.
Potrei dire che sono contento che la tregua regga e che vengano scambiati ostaggi ma questo dovrebbe riguardare principalmente israeliani e palestinesi. Si potrebbe dare la notizia con una foto dell’ostaggio liberato ma registrare il clima d’attesa per ore manco se fosse un evento sportivo (ormai sempre più a pagamento), un Festival di Sanremo, un Angelus del papa, ritengo sia mediaticamente e politicamente scorretto.
Costretti a vedere uno spiegamento di bandiere, mitra, gente incappucciata che si mette in posa come se quello fosse il loro momento più importante con tribuna e mare sullo sfondo, anche perché non c’è una casa in piedi in tutta Gaza.
Si potrebbe pensare che dare spazio a queste notizie serva a sottrarre tempo a quanto succede in Italia con un governo di inadeguati, legalmente inopportuni, moralmente inaccettabili che non risolve (perché non sa o non vuole risolvere) la drammatica situazione socioeconomica, la svendita di asset strategici, l’acuirsi delle distanze tra Nord e Sud, gli stipendi e le pensioni da fame, l’evasione fiscale e la disoccupazione giovanile e femminile.
E mi taccio sull’incredibile farsa dell’accompagnamento in Libia a spese degli italiani di un criminale riconosciuto internazionalmente.
Siamo pieni di notizie sulle quali non ci si sofferma abbastanza, sia dall’Italia (ad esempio sulle reali cause delle morti sul lavoro) che dall’estero (Trump che licenzia 6 alti dirigenti FBI e 20 procuratori, cioè tutti quelli che hanno indagato su di lui e sull’assalto a Capitol Hill o i dazi emanati da chi crede nel libero mercato che, evidentemente, tanto libero non è).
Lo squallore di quanto è successo il 7 ottobre 2023 e di chi lo ha consentito disponendo dei servizi segreti ed esercito tra i più attrezzati al mondo, non giustifica la visibilità mediatica che si sta garantendo a terroristi fondamentalisti da una parte e nazionalisti reazionari e razzisti dall’altra, destinati a spararsi reciprocamente fino a quando le popolazioni non sceglieranno dei politici più moderati e aperti sia tra i palestinesi che tra gli israeliani.
Nel frattempo c’è chi vuole deportare in paesi terzi la popolazione per l’affare immobiliarista del secolo: la ricostruzione della Striscia da parte USA, Paesi arabi, Israele e chissà chi altri… fino al prossimo bombardamento, naturalmente.