L’11 ottobre 2022 si è tenuto l’ultimo Consiglio dei Ministri del governo Draghi, durante la quale si è approvato l’importante decreto di legge delega per la salute degli anziani, con lo scopo di garantire una maggiore dignità e qualità della vita ad anziani e persone non autosufficienti, per promuovere il cosiddetto “invecchiamento attivo” e creare una rete nazionale di servizi, domiciliari e non, sociali e socio-sanitari.
I fondi necessari all’approvazione sarebbero arrivati grazie al PNRR, ovvero il Patto Nazionale di Ripresa e Resistenza, sottoscritto nel 2021 per affrontare la crisi causata dal Covid-19 e parte del programma Next Generation EU. Secondo il sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze, il MEF, alla Salute sono stati stanziati circa 18,5 miliardi, mentre all’Inclusione e Coesione 22,6. Questi dati ci sono molto utili anche per introdurre un ulteriore problema che affligge il nostro paese, soprattutto nel periodo successivo allo scoppio della pandemia: la povertà.
Secondo il 21simo rapporto sulla Povertà ed Esclusione Sociale della Caritas Italiana, presentato durante la Giornata Internazionale di Lotta alla Povertà, a Roma, il 17 ottobre scorso, nel 2021 la povertà Assoluta è stata la condizione di circa 5,6 milioni di italiani, dei quali 1,4 bambini. Sempre seguendo i dati forniti dalla Caritas il 23,6% di quanti si rivolgono ai Centri di Ascolto sono lavoratori poveri. Tale condizione tocca il suo massimo tra gli assistiti stranieri: il 29,4% di loro è un lavoratore povero.
Il Rapporto si conclude con una valutazione delle politiche di contrasto alla povertà, con una particolare attenzione alle prospettive di riforma e investimento derivanti dal PNRR e dal programma europeo Next generation EU.
Una sfida per il nuovo governo, quella del PNRR, una risorsa non facile da distribuire senza scontentare nessuno, per tutte le informazioni sul PNRR ci si può informare su italiadomani.gov.it, il sito ufficiale dedicato a “Italia Domani”, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.