Vincenzo Bocciarelli con la nuova stagione estiva “sboccia l’estate” ha portato il noto attore in città.
“Sboccia l’Estate – il teatro esce in strada” è il titolo del cartellone per la stagione estiva dei Teatri di Siena promossa dal nuovo direttore artistico Vincenzo Bocciarelli.
Da venerdì 21 giugno è cominciata una stagione estiva rutilante di nomi: molti giovani artisti ma anche molti nomi storici del teatro.
Intervistiamo l’attore Vincenzo Bocciarelli oggi direttore dei Teatri di Siena che, oltre a tanti artisti coinvolti nella stagione estiva dei Teatri di Siena, sarà presente Russel Crowe per un concerto. “Il Gladiatore” farà tappa a Siena il prossimo 22 luglio in Piazza del Campo.
D – Direttore ci racconta la motivazione principale dietro la transizione della carriera da attore di pregio a quella di direttore di teatri?
R – È stata una transizione ma è avvenuta come se si respirasse nell’aria. Pochi giorni prima di ricevere l’incarico, ho interpretato un direttore di teatro sotto la regia di Antonella Pagano in un allestimento al Teatro di Documenti a Roma. Praticamente una premonizione. Penso che la nomina a direttore sia stato un riconoscimento da parte di Nicoletta Fabio, il sindaco di Siena, per la stima e la credibilità che mi viene riconosciuta da anni. Ho sempre cercato di ricercare la qualità e il coraggio nelle scelte artistiche.
D – Quali sono stati i criteri principali che hai seguito nella scelta degli spettacoli per il cartellone di Siena?
R – Ho cercato di seguire gli spunti dati dalla sindaca, ora anche assessore alla cultura, che è una grande appassionata di teatro, mi aveva visto ne “la Tempesta” di Shakespeare negli anni ‘90 per la regia di Glauco Mauri. Io, poi, da questa realizzazione compresi che siamo fatti dalla stessa materia dei sogni: l’invisibile del visibile che diventa visibile. Da queste suggestioni shakespeariane ho creato sia il cartellone di “Sboccia l’estate”, che la programmazione invernale. La nuova stagione è stata presentata anche alla Camera dei Deputati.
Vi racconto che, per programmare uno dei primi spettacoli, ho sognato Paola Quattrini e infatti la vedrete a teatro a Siena in “la Signora Omicidi” con il grande Giuseppe Pambieri.
Negli Attori cerco l’equilibrio tra qualità e popolarità senza dimenticare in primis l’attorialità.
Ho proposto anche Russel Crowe per un concerto. “Il Gladiatore” farà tappa a Siena il prossimo 22 luglio in Piazza del Campo.
D – Come ha incoraggiato e supportato nuovi talenti fra attori, registi, ballerini e musicisti?
R – Il primo impatto è stato forte, c’era una continuità con la vecchia programmazione ma con me collaborano tante persone ed è un’ottima squadra quella dei teatri di Siena. Il loro amore mi ha dato sostegno e parlo di tutti: dai collaboratori ai tecnici. La sfida è far arrivare il mio pensiero e farlo germogliare. Lavorare pensando in prospettiva futura.
La semina c’è ma non puoi conoscere il raccolto e lavori sulla fiducia. Devi avere una capacità proiettiva.
I linguaggi cambiamo, il sesto senso conta, seguo l’intuito ma anche ascolto la vox populi in giro per la città.
D – Come definirebbe la sua visione artistica sul teatro?
R – La mia visione artistica è il punto di incontro tra la forza del passato e tutto ciò che di nuovo si prospetta. Ho vissuto intensamente tra gli anni ‘90 e il 2000, il grande fervore, voglio far rimanere vivo quel respiro grande, scegliere cose fresche ma che abbiano una base solida nella tradizione.
D – In che modo il feedback del pubblico ha influenzato le tue decisioni sulla programmazione dei teatri?
R – Ho cercato di capire osservando il pubblico e stando in mezzo al pubblico, con i loro commenti e carpirne la veridicità delle loro impressioni. Non solo, poi bisogna andare oltre, non bisogna nemmeno troppo dipendere. Il giusto equilibrio. In medio stat virtus.
D – Guardando al futuro che evoluzioni vede per il teatro e come si prepara ad affrontarle?
R – Direi di considerare tutto il discorso dell’intelligenza artificiale e prodigi tecnologici, la meccanica della scenografia greca era forte ai tempi di Epidauro dove già avevano sistemi di avanguardia, di motorizzazione, e di movimento scenografico che creava stupore. L’effetto stupefacente credo possa portare un effetto di stordimento di bellezza, anche con contributi innovativi scenografici ed evoluzioni di nuova generazione.
Possono contribuire queste alchimie all’impatto nel pubblico. Direi dunque il ritorno alla macchina teatrale alla Ronconi.
Vincenzo Bocciarelli, classe 1972, attore, poeta e scrittore, ha cominciato la sua carriera artistica al Piccolo Teatro di Siena, Palazzo Sergardi, appena quindicenne, debuttando nello spettacolo “Gli innamorati” di Carlo Goldoni, interpretando il ruolo di Fulgenzio. Dopo aver vinto una borsa di studio all’accademia del teatro di Palmi, diretta da Alvaro Piccardi, riesce ad inserirsi alle selezioni per il Piccolo Teatro di Milano, teatro d’Europa, diretto da Giorgio Strehler che lo sceglie come attore nel “Faust” di Goethe. Numerose da quel momento le sue collaborazioni con i grandi dello spettacolo, Glauco Mauri, Kristof Zanussi e Giuseppe Perrone che lo fa conoscere al grande pubblico della fiction e del cinema. Contemporaneamente viene scelto in teatro da Giorgio Albertazzi che lo vorrà tra i protagonisti dello spettacolo “Edipo Re”.

