Durante la giornata del 14 novembre a Cagliari si è svolta una ormai necessaria protesta per la critica situazione sanitaria nella città, in particolare presso l’ospedale Businco, con la presenza degli onorevoli Carla Fundoni, Francesco Agus e Camilla Soru.
I pazienti oncologici rischiano di essere penalizzati a causa della riorganizzazione del blocco operatorio, considerando anche la loro condizione di già grande vulnerabilità. La decisione di chiudere le tre sale operatorie dell’ospedale Businco, lasciando aperta solo una sala per piccoli interventi e il pronto soccorso per i grandi interventi presso l’ospedale Brotzu, mette a repentaglio queste operazioni salvavita.
Secondo le testimonianze, la problematica ha radici profonde: da oltre un decennio, il blocco operatorio non riesce a soddisfare la crescente domanda di interventi. Questo è il risultato di scelte discutibili a livello ministeriale, con un focus sulla prevenzione tramite screening oncologici senza però, garantire la capacità chirurgica necessaria per trattare i casi positivi.
L’ospedale si trova ora a dover gestire interventi complessi con risorse inadeguate. L’ipotesi di trasferire i pazienti oncologici tra vari ospedali, o peggio, di farli viaggiare per ricevere cure in altre regioni, è insostenibile, sia dal punto di vista umano che economico. La prospettiva di costringere i malati a continui spostamenti tra il Policlinico di Monserrato e l’oncologico, in condizioni fisiche e psicologiche già compromesse, è inaccettabile.
Una soluzione, come quella di installare moduli operatori temporanei presso lo spazio esterno dell’Oncologico, è stata rifiutata. Intanto, la ristrutturazione della struttura ospedaliera potrebbe durare, se tutto va bene, fino a tre anni, lasciando i pazienti senza un’adeguata assistenza chirurgica.
La situazione richiede un intervento immediato e una pianificazione a lungo termine, per garantire che nessun paziente oncologico debba subire ulteriori disagi in un percorso già così difficile. Per questo è importante anche far luce su questo argomento e diffondere queste informazioni. Chi volesse sostenere questa importante causa può farlo anche attraverso la firma di una petizione di cui trovate il link: https://chng.it/VDR2yT5Djm .
Lucrezia Mauro

