Roma, si conclude la mostra su Escher al Palazzo Bonaparte

Sarebbe riduttivo parlare di una mostra illustrando i numeri conseguiti ma, visti i risultati della suddetta, sembra obbligatorio: oltre 260 mila visitatori, con oltre 3200 visite guidate per visitatori singoli, adulti, ragazzi e bambini e oltre 4800 gruppi, con circa 3400 mila gruppi scuola, con circa 80000 mila biglietti venduti per gli studenti. 

Questo è stato il successo straordinario della mostra dedicata all’artista olandese Maurits Cornelis Escher appena conclusasi a Roma nel Palazzo Bonaparte I.

Tra le diverse opere esposte, c'erano Mano con sfera riflettente (1935), Vincolo d’unione (1956), Metamorfosi II (1939), Giorno e notte (1938) e la celebre serie degli Emblemata.

Oltre a tutto questo, era presente una ricostruzione dello studio che Escher aveva a Baarn in Olanda, con tutti gli strumenti originali usati con i quali sono state create le sue opere.

La mostra è stata divisa in otto sezioni, dedicate alle varie fasi della sua vita e alle tecniche utilizzate nel corso della sua carriera.

Quando si parla di Escher, si parla di una figura importantissima nell’arte grafica del ventesimo secolo, avendo influenzato personalità del mondo dell’arte ma anche della matematica, della fisica, della geometria e della scienza.

Artista tormentato, inquieto e rinchiuso in se stesso, ha variato in diverse tecniche di incisione: xilografie, litografie, linoleografie e mezzetinte.

La mostra, iniziata il 31 ottobre 2023, è stata organizzata dall’associazione culturale Arthemisia, in collaborazione per ricordare il centesimo anniversario dell’arrivo di Escher nell’urbe.

L’esposizione ha avuto il patrocinio della Regione Lazio, dell’assessorato alla cultura del Comune di Roma e dell’ambasciata e consolato generale dei Paesi Bassi.