QUANDO L’ORGANIZZAZIONE NON È TUTTO

L'ingegnere Enzo Satta ci racconta, in modo esilarante, cosa succede nel rutilante mondo del trasporto aereo.

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Sabato 18 dicembre, aeroporto di Linate, ore 17:50. Una giornata tranquilla, perfetta per viaggiare. Io e gli altri passeggeri ci troviamo al gate per il volo Milano-Alghero. La hostess, con una puntualità svizzera, annuncia che iniziano le operazioni di imbarco. Al megafono ci invita, con tutta la professionalità del caso, a rispettare l’ordine delle zone: “Prima la zona 1, poi la 2, 3, 4, 5…”. Io, con il mio biglietto zona 6, fila 7, poltrona D, faccio due conti: sarò tra gli ultimi. “Va bene,” penso, “tanto c’è tempo e sembrano super organizzati.

Nel frattempo, osservo i passeggeri delle prime zone avviarsi con la stessa compostezza di una sfilata. Qualcuno di loro si sente persino importante: zona 1, biglietto d’élite. La logica sembra impeccabile: prima salgono quelli che vanno in fondo all’aereo, poi via via tutti gli altri. Un’idea brillante per evitare caos e intasamenti a bordo.

Ma c’è un piccolo dettaglio che sfugge: arrivati al termine della passerella, dove ti aspetteresti l’aereo… c’è un pullman. Sì, un pullman. Tutto questo ordine millimetrico serviva solo per salire sul bus che ci porterà sotto l’aereo. A quel punto non posso fare a meno di ridere, e non sono il solo: accanto a me, un signore che ha il biglietto zona 5 scuote la testa divertito e dice: “Ma pensa te, e noi che ci stavamo pure impegnando a rispettare le regole!”. Anche una coppia di ragazzi dietro di me ride sottovoce, facendo battute su chi avesse “prenotato il posto migliore sul bus”.

In effetti, la scena è così surreale che l’atmosfera si fa più rilassata. È sabato, dopotutto, e nessuno sembra prendersela troppo. Le persone si scambiano sguardi complici, consapevoli che questa piccola “commedia degli imbarchi” ci ha regalato un momento di ilarità condivisa. La professionalità di ITA, comunque, rimane impeccabile: puntualissimi alla partenza, e il volo è stato liscio come l’olio. Insomma, nonostante il siparietto, il viaggio ha rispettato tutti gli standard… e ci ha pure regalato qualche risata.

Alla fine, quando finalmente ci sistemiamo nei nostri posti (quelli sull’aereo, stavolta), c’è una sensazione di leggerezza nell’aria. Sarà che era sabato, sarà che l’ironia ci aiuta sempre a digerire le stranezze, ma tutti sembravano un po’ più rilassati. ITA ha centrato il bersaglio: professionalità e precisione d’orario, con un tocco inaspettato di comicità.

Enzo Satta

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2025-01-22
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