
L'attore. Chi è costui? È proprio vero che l'attore sul palco scenico recita?
-Come attrice e life coach mi permetto di fare una riflessione su come negli ultimi anni siano sempre più numerose le persone che sentono la necessità di intraprendere un percorso di sviluppo personale con l’obbiettivo di riscoprire sé stessi, quasi a ripercorrere al contrario una strada che ha condotto inevitabilmente, nel tempo, a costruire delle sovrastrutture e delle maschere, perdendo, appunto, il contatto con la propria natura. L’educazione familiare ed i processi di socializzazione forgiano l’essere umano su un modello che la società di appartenenza considera accettabile e al quale dispensa premi e punizioni. Ma dentro ciascuno di noi convivono tanti personaggi che reclamano il loro diritto di esprimersi e ci chiedono di dar loro corpo e voce. Allora sotto questa spinta sentiamo la necessità di abbandonare i ruoli che fino a quel momento abbiamo interpretato e gettar via le maschere che abbiamo indossato per poter mostrare a noi stessi e al mondo la nostra vera essenza. L’essere quindi, non più il fare! Ma cosa succede quando entriamo a contatto con la parte più profonda di noi e sentiamo il sapore delle nostre emozioni? Ecco che improvvisamente scopriamo qualcosa di nuovo, una parte di noi che giaceva dimenticata in un angolo e che a volte ci fa paura perché è estremamente luminosa e potente-
Il teatro rappresenta una metafora della vita e può essere utilizzato nella formazione, come strumento per acquisire maggiore consapevolezza e sviluppare abilità relazionali e comunicative. Negli ultimi anni le scuole si sono aperte ad accogliere artisti e professionisti che hanno portato questa forma di insegnamento ed espressione attraverso i laboratori teatrali, spesso ottenendo un migliore coinvolgimento proprio in quegli studenti che presentano comportamenti a rischio e difficoltà di apprendimento o integrazione.
“Non andare a teatro è come fare toeletta senza uno specchio” (Arthur Schopenauer).
-Conduco da diversi anni i laboratori sul training dell’attore, sia per gli adulti che per gli adolescenti e ho ottenuto quasi sempre risultati che andavano al di là delle mie aspettative. L'utilizzo della mediazione artistica ed in particolare della recitazione nel lavoro di gruppo, si rivela un ottimo ed innovativo strumento per favorire la capacità di ascolto, l'empatia e la comprensione nelle relazioni. Inoltre gli esercizi fisici individuali e di gruppo sono strutturati in modo tale da ottenere un’integrazione neuroemozionale, quindi favorire lo sviluppo della creatività, della flessibilità cognitiva, della capacità di attenzione e concentrazione, nonché il contatto con le emozioni. Il training corporeo ed emozionale è alla base del lavoro dell’attore. Il corpo è il contenitore sensibile e ricettivo della nostra storia personale, dei nostri vissuti, dei nostri personaggi. E così nel palcoscenico della vita questi personaggi entrano in scena determinando la bontà delle nostre relazioni-.