A caccia di pecore!!! Questo il contenuto dello striscione che i tifosi napoletani hanno srotolato sulla nave al loro sbarco al porto di Cagliari. Un messaggio che conferma un rapporto ostile tra le due tifoserie; vecchie ruggini, risalenti al 15 maggio 1997, quando il Cagliari giocò lo spareggio per la permanenza in serie A contro il Piacenza. Il Cagliari chiese di giocare lo spareggio a Roma, ma lo stadio della capitale non venne concesso, per non favorire troppo il Cagliari (allenato da Carletto Mazzone, icona del tifo giallorosso). Fu quindi assegnato per la partita l’allora San Paolo di Napoli. Il problema fu che il Piacenza era allenato da Bortolo Mutti, che dalla stagione successiva avrebbe allenato il Napoli, e lo stadio San Paolo si schierò per questo tutto dalla parte del Piacenza, in una partita che decretò la retrocessione del Cagliari. Per non favorire il Cagliari si finì quindi, involontariamente, per favorire enormemente il Piacenza. La tifoseria cagliaritana non è mai riuscita a superare quello “sgarbo”, e da allora i rapporti tra i supporters azzurri e quelli rossoblù sono rimasti tesi.
Gli sfottò sono proseguiti ieri dentro la Unipol Domus, per via di striscioni provenienti dal settore ospiti che contenevano belati di pecore, cui la curva cagliaritana ha risposto con insulti e lanci di petardi, che hanno costretto l’arbitro a sospendere la partita per sette minuti.
E per il ritorno al Diego Armando Maradona cosa ci dobbiamo aspettare?
Una legge energetica rivela che in un rapporto tra un carnefice che aggredisce e una vittima che subisce il carnefice può avere successo solo se la vittima resta tale. Se la vittima esce dal ruolo di vittima, invece, nessun carnefice può avere successo. Nel caso specifico, se i supporters cagliaritani avessero risposto alle provocazioni con nonchalance, magari presentandosi nella curva partenopea per offrire agli ospiti dei dolci tipici sardi in segno di benvenuto, gli sfottò molto probabilmente sarebbero terminati quasi subito.
Fantascienza? Forse sì, ma in casi del genere serve qualcuno che rompa lo schema e trovi soluzioni innovative, altrimenti si continua ad alimentare una guerra dei Roses che avrà l’unico effetto di avere due sconfitti e nessun vincitore. Non è bello assistere allo spettacolo indegno che si è visto ieri nelle schermaglie tra le due tifoserie, provando a fare qualcosa di innovativo si rischia di fare la figura degli imbecilli agli occhi degli ignoranti, ma a mio parere meglio un imbecille che risolve un problema di un idiota che lo alimenta.
Dopo lo spareggio tra Cagliari e Bari che ha consentito al Cagliari di tornare in serie A con un gol di Pavoletti al 94.mo sono iniziati gli sfottò tra rossoblù e biancorossi. Ho amici baresi che appena sentono nominare il Cagliari si fanno scuri in volto. Ebbene, mi sono infilato nelle chat baresi con messaggi distensivi, prendendomi una marea di insulti all’inizio, ma conquistandomi una marea di amici successivamente. Amici che nessuno mi toglierà, figli solo della consapevolezza che il rapporto tra vittima e carnefice va spezzato con un atto di coraggio e con uno spirito innovativo. Un grazie a TeleBari (e al giornalista Enzo Tamborra in particolare), che ha avuto la capacità di cogliere tutto questo, invitandomi diverse volte in una trasmissione sportiva biancorossa, dove l’abbiamo finita a parlare di filosofia, connessione, energia. Tutto è nato rompendo uno schema!!!
