Di Tiziana MORI
La seconda giornata della Scuola di formazione politica promossa dai Riformatori Sardi si è svolta a Cagliari, il 1 marzo ospitando un confronto tra Goffredo Bettini e Gianni Letta, in seguito alla presentazione del libro di Bettini “Attraversamenti. Storie e incontri di un comunista e democratico italiano”. L’evento tenutosi all’Holiday Inn ha evidenziato la necessità di un rinnovato rispetto per le istituzioni e il ruolo centrale della politica come strumento per la ripresa sociale ed economica del Paese.
Uno dei temi chiave affrontati nel dibattito è stato l’impoverimento della politica contemporanea, con particolare riferimento alla necessità di recuperare la capacità dei partiti di un tempo di selezionare e formare una classe dirigente competente e preparata.
Gianni Letta ha sottolineato l’importanza di una politica basata su visione, ideali e valori, mettendo in evidenza come il dibattito attuale si concentri più sulla ricerca del consenso che sulla costruzione di idee e progetti concreti. Secondo Letta, infatti”il populismo ha favorito un approccio che privilegia l’adesione immediata piuttosto che il confronto costruttivo”.
Anche al secondo appuntamento della scuola dei Riformatori sardi, coordinata da Umberto Ticca si registrano circa 200 partecipanti, e sono stati approfonditi diversi temi centrali per il dibattito politico contemporaneo.
Tra questi, il confronto tra i partiti di ieri e di oggi, il ruolo della democrazia, l’efficienza delle amministrazioni locali e il valore del confronto politico.
Bettini, ripercorrendo la storia della politica italiana, ha dialogato con Giorgio Angius, sottolineando come il suo libro sia un’opera sull’amicizia in politica, in cui si impara dalle diversità e ci si arricchisce nella propria visione politica, rendendola più umana. Il successivo intervento di Letta durante l’esposizione di Bettini ha evidenziato l’importanza di impegnarsi per il governo sulla base di idee solide e coerenti.
Un altro punto chiave emerso dal confronto è stato il ruolo delle Istituzioni, intese come luoghi deputati alla ricerca di soluzioni concrete per i cittadini, piuttosto che come semplici arene di scontro ideologico.
Invece, il tema della gestione dei rifiuti visti come un volano per l’Economia è stato affrontato nel panel moderato da Paola Secci, con l’intervento di Aldo Muntoni, docente dell’Università di Cagliari, Rosanna Laconi, Assessora regionale dell’Ambiente, e Salvatore Pinna, direttore del servizio Tutela dell’atmosfera e del territorio dell’Assessorato regionale all’Ambiente, i quali hanno analizzato le specificità del contesto sardo.
Uno spazio di approfondimento è stato dedicato all’analisi del Superbonus, con la presentazione del libro di Carlo Stagnaro “Superbonus, come fallisce una nazione”, a cura di Giuseppe Fasolino. I dati presentati hanno evidenziato le criticità di una misura che, pur nata con l’intento di rilanciare l’economia italiana nel post-pandemia e favorire la transizione ecologica, si è rivelata un intervento di politica economica estremamente oneroso, con costi triplicati rispetto alle previsioni iniziali.
La giornata si è conclusa con l’intervento di Gianni Letta, che, in un dialogo con Giuseppe Meloni, vicecaporedattore de “L’Unione Sarda”, da cui è emersa una riflessione sul valore del servizio alle istituzioni e sulla responsabilità della politica nel perseguire il bene comune. Letta ha sottolineato come “il rispetto delle istituzioni, la forza delle idee e la libertà di azione siano elementi fondamentali per affrontare le sfide del presente”.
Sul tema del compromesso, è stato evidenziato come esso rappresenti “la forma più alta di politica”, a condizione che sia fondato su un dialogo leale e sulla comprensione reciproca. Si tratta di ricercare il punto di equilibrio tra visioni diverse come processo di dialogo e confronto. Infine, affrontando la questione della presenza dei cattolici in politica, Letta ha auspicato che i valori cristiani possano continuare a ispirare l’azione politica, indipendentemente dall’appartenenza partitica. Tra le figure politiche del passato, è stato ricordato con ammirazione Alcide De Gasperi, indicato come esempio di visione, umiltà e sacrificio personale al servizio del Paese, d’altronde sottolinea Letta in chiusura al suo discorso: “un paese che ha saputo esprimere otto volte Presidente del Consiglio la persona che ha animato la costruzione di un paese distrutto, è un grande Paese!”