In materia di perseguibilità del reato di surrogazione di maternità commesso all’estero da cittadino italiano, il Senato, con 84 voti favorevoli, 58 contrari e nessun astenuto, ha approvato in via definitiva il disegno di legge che rende la gestazione per altri (GPA) un reato universale. La proposta, già approvata alla Camera lo scorso luglio, è stata presentata da Carolina Varchi di Fratelli d’Italia. Il provvedimento licenziato al Senato modifica la legge n. 40 del 2004 che già prevede la reclusione da tre mesi a due anni e una multa da 600mila a un milione di euro per chiunque realizzi, organizzi o pubblicizzi la commercializzazione di gameti, embrioni o la surrogazione di maternità. Il disegno di legge approvato al Senato si compone di un solo articolo e modifica il comma 6 dell’articolo 12 della citata legge n. 40 del 2004. Il disegno di legge Varchi non prevede un nuovo reato, in quanto già oggi la gravidanza surrogata in Italia è vietata dalla legge sopra citata. Il provvedimento licenziato al Senato estende l’applicabilità della predetta norma e della conseguente pena, anche alle ipotesi in cui la gestazione per altri sia commessa all’estero, di qui la asserita natura universale del reato.
Tralasciando l’aspetto, non di poco conto, relativo alla natura giuridica dei reati con giurisdizione universale, seri dubbi sono stati sollevati dai giuristi esperti in materia sull’applicabilità in concreto della norma approvata e sulla conseguente tutela dei minori nati da gestazione per altri, in quanto la legge contro la maternità surrogata non affronta la questione della trascrizione o registrazione degli atti di nascita formati all’estero. Non è inoltre chiaro in che modo verranno perseguite le persone che andranno all’estero per realizzare una pratica consentita negli altri paesi ma vietata in Italia.
Per Filomena Gallo, segretaria dell’Associazione Luca Coscioni ”Il provvedimento è ingiusto e discriminatorio, un moralistico manifesto politico (…) giuridicamente inapplicabile in quanto ignora il principio della doppia incriminazione, che è alla base del diritto penale”. Dello stesso avviso è il Prof. Gian Luigi Gatta, ordinario di Diritto penale all’università di Milano che, in una intervista rilasciata al quotidiano fondato da Carlo De Benedetti “Domani” ha dichiarato: “Il concetto di “reato universale” non esiste nel linguaggio giuridico, è difficile pretendere che il cittadino italiano ovunque vada nel mondo a realizzare una pratica che un certo paese ritiene lecita, risponda in Italia di un reato (…), in quanto elimina due presupposti fondamentali: la richiesta del ministro della Giustizia e la doppia incriminazione”. Per quanto concerne la tutela dei minori nati da gestazione per altri, Gatta ha dichiarato: “Fa specie pensare di essere considerato un bambino nato da un reato. Attenzione alla possibile vittimizzazione indiretta dei minori“. Sul piano dell’applicazione in concreto della norma, Gatta prosegue: “per raccogliere gli elementi di prova, necessari per fondare una condanna, bisognerà avere la collaborazione di quello Stato che non condanna la gestazione per altri, fare delle rogatorie. È arduo che lo Stato, sul piano della cooperazione giudiziaria internazionale, collabori con noi nel momento in cui in quel paese la pratica è lecita. Inoltre, la norma non potrà essere applicata retroattivamente, come previsto dal principio di irretroattività della legge penale sfavorevole al reo. Questo potrebbe portare a nuovi problemi, come la possibile commissione di reati di falso per evitare denunce al momento dell’iscrizione anagrafica in Italia dei figli nati da GPA”.
Emendamenti al disegno di legge, tutti respinti in commissione, sono stati presentati dalle opposizioni e dall’Associazione Luca Coscioni, tesi a regolamentare la gravidanza per altri in forma “solidale”. Per le opposizioni, il provvedimento è incostituzionale in quanto discriminatorio, dichiara Ilaria Cucchi di Alleanza Verdi Sinistra. La legge sembra concepita per colpire esclusivamente le Famiglie Arcobaleno, specialmente quelle composte da due padri, le fa eco il senatore di Italia Viva, Ivan Scalfarotto, perché “quando una coppia eterosessuale che ha fatto ricorso all’estero della gestazione per altri si recherà al Comune per registrare il loro figlio, l’Ufficio di Stato civile non porrà alcuna domanda ai genitori su come sia nato il bambino. Il contrario, all’evidenza, accadrebbe se la coppia fosse formata da due papà”.
Rincara la dose la segretaria del PD, Elly Schlein, che in un suo intervento ha dichiarato: “Il governo compie un’atroce propaganda sulla pelle delle persone, delle famiglie e dei figli con l’obbrobrio di questo reato universale contro la GPA che altro non è se non un manifesto ideologico, che calpesta i diritti fondamentali delle bambine e dei bambini”.
Per Alessia Crocini, Presidente di Famiglie Arcobaleno “Dopo le impugnazioni dei certificati di nascita e le mozioni contro l’educazione alle differenze nelle scuole, continua la crociata delle destre contro i diritti civili e il pluralismo delle famiglie, contro il loro diritto di pensare la loro vita e le proprie scelte secondo le loro caratteristiche e le loro inclinazioni. In un paese a natalità zero, con la Legge Varchi il governo di destra vuole impedire a nuove vite di venire al mondo e getta il peso di una colpa che non esiste su migliaia di bambini e bambine, ma anche uomini e donne, che vivono nel nostro Paese. Siamo di fronte all’ennesima legge ideologica che vuole limitare l’autodeterminazione delle persone e il formarsi di nuove famiglie, un regalo alle associazioni Pro Vita e alle associazioni di religiosi fanatici che questo governo supportano, all’interno di una rete internazionale che va da Trump a Orban, passando da Putin. Noi come Famiglie Arcobaleno non ci fermeremo e continueremo la nostra battaglia nei tribunali e nelle piazze. Lotteremo ogni giorno per affermare la bellezza e la libertà delle nostre famiglie e dei nostri figli e figlie. (…) L’istituzione di un <<fantareato>> come quello proposto dal DDL Varchi, conclude Alessia Crocini, è stato giudicato inapplicabile da tutti i giuristi italiani. L’Italia non può decidere in modo unilaterale che un reato diventi “universale” mentre la GPA è legale e regolamentata da decenni in moltissimi paesi in Europa e nel mondo. È un reato inesistente ma attacca la vita di bambini, ragazze e genitori. Il Governo lo sa bene ma partiti come Fratelli d’Italia e Lega hanno costruito la loro propaganda sulla cancellazione delle accise e l’abbassamento delle tasse, e ora che la legge di bilancio si avvicina e nessuna delle promesse verrà mantenuta, c’è bisogno di un’arma di distrazione di massa. Le famiglie italiane chiedono pane, Meloni dà loro la legge Varchi”.
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2024-10-17