Evento conclusivo “InPari per gli Ucraini”

Si conclude con tre giorni di vela il progetto del CREI ACLI Sardegna “InPari per gli Ucraini”, progetto cofinanziato dalla UEFA Foundation for Children e da EPIC (European Platform of Integrating Cities) in collaborazione con la Regione Sardegna.

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Il CREI è stato l’unico ente in Italia che ha visto finanziata dalla UEFA Foundation for Children una propria idea; “in pari” in sardo vuol dire insieme, perché si è puntato ad ottenere una maggiore integrazione dei cittadini ucraini nel territorio regionale.

Il 27, 28 e 29 agosto, nelle acque del golfo di Cagliari si terranno corsi e uscite in vela per bambini e ragazzi ucraini in fuga dalla guerra che va avanti da più di due anni. La partenza è prevista per le 15 dal porto di Cagliari. L’evento è organizzato in collaborazione con New Sardiniasail, un’associazione sportiva dilettantistica e di promozione sociale che dal 2013 si occupa di sviluppare progetti di inclusione attraverso lo sport della vela e il mare, e coinvolgerà 3 gruppi di 14 persone tra minori e mamme.

L’obiettivo del progetto “InPari per gli ucraini”, iniziato nel dicembre del 2022, è stato favorire l’integrazione sociale di adulti e bambini nei contesti sociali, scolastici, lavorativi e garantire i diritti fondamentali dei bambini svantaggiati e fragili rispetto all’accesso allo sport e all’istruzione. Si è considerato che lo sviluppo del potenziale personale potesse aiutare l’effettiva inclusione come parti attive della realtà sociale locale.

Inizialmente è stato fornito supporto psicologico e linguistico ad adulti e minori rifugiati volto al superamento delle difficoltà dovute alla guerra, al trasferimento forzato e alla separazione dalla propria terra. In seguito si è operato con attività di orientamento e inserimento nei contesti sportivi, artistici e culturali, scolastici e socio-lavorativi.

Inoltre, nel corso di quasi due anni, sono state svolte attività socio-culturali, ludiche, laboratoriali e ricreative e visite guidate insieme a giovani sardi rafforzando così le fondamenta di una società coesa e multiculturale.

Con questa tre giorni di vela si conclude dunque un processo importante e articolato nel quale sono stati coinvolti decine di bambini e adolescenti (ma anche vari adulti) e sono stati promossi scambi e opportunità di interazione interculturale, favorendo il dialogo e rafforzando il senso comune di appartenenza per garantire anche a queste persone in fuga dalla guerra opportunità di crescita e di sviluppo personale, ridurre le disuguaglianze e sradicare le discriminazioni.

Per informazioni, rivolgersi al numero di servizio 3312223238

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2024-08-27