Cultura e società

Il ´padrone del tempo´

Il ´padrone del tempo´

Mentre sapere chi fosse il padrone del tempo in altre epoche e culture era semplice, oggi la situazione è più complessa, perché ci troviamo di fronte ad una molteplicità di agenzie e di unità sociali che regolano il tempo dei membri delle società. Parliamo di un insieme di grandi organizzazioni e istituzioni con cui conviviamo e all'interno delle quali viviamo, come le organizzazioni produttive e lavorative. Il tempo rimane ancora un grande elemento coordinatore dell'attività umana e sociale nella nostra società. Infatti, uno dei meccanismi di colpevolizzazione più diffusi, che scatta fin dalla giovane età, è quello del ritardo: ci sono addirittura delle sanzioni, simboliche e culturali che hanno proprio lo scopo di favorire una socializzazione precoce, nei confronti del tempo nei nostri sistemi sociali. Il problema oggi è di capire chi regola il tempo attraverso questa rete molto complessa e varia di organizzazioni e di istituzioni come l'azienda, la scuola, la pubblica amministrazione e così via. Ma anche la televisione stabilisce delle scansioni temporali, con gli appuntamenti giornalieri, importanti per tantissime persone, come il telegiornale delle venti in Francia, ma anche in Italia, che diventa perciò un regolatore di tempo, cioè un sincronizzatore dei comportamenti temporali di moltissimi attori, così come lo possono essere alcune telenovelas, certi appuntamenti settimanali o determinati eventi che riguardano sport, seguiti a livello di massa. Il modo con cui le organizzazioni regolano il tempo, comunque, è molto difficile da indicare in termini precisi, perché ciascuno di noi deve accordare i tempi individuali a questi tempi sociali, a questi calendari plurimi, in parte sovrapposti, in parte disarmonici l'uno nei confronti dell'altro, che sono appunto i calendari delle organizzazioni, delle istituzioni della nostra società.

Per Seneca la maggior parte degli uomini non è consapevole di quanto sia prezioso il tempo e di come debba essere utilizzato in modo da vivere veramente fino in fondo ogni attimo visto che lo regaliamo senza tenere conto del suo valore. Seneca è infatti convinto del fatto che il tempo a disposizione è più che sufficiente per compiere anche i più alti e nobili propositi. Una gran parte del nostro tempo ci sfugge mentre siamo impegnati a fare nulla o a farlo male, quando non ci rendiamo conto che mentre il tempo passa moriamo sempre un po’, perché infatti tutti i giorni che abbiamo già vissuto sono alle nostre spalle e sono già passati.

Il punto di vista di Seneca è chiaro e di facile realizzazione: è necessario vivere pienamente il momento attuale, vivere quindi il presente senza fare grandi progetti per il futuro, considerando l’oggi come una vita intera.

Non c’è nulla di più sciocco, secondo il filosofo, che fare progetti a lunga scadenza e rimandare al domani quel che è possibile fare oggi, sprecando la vita nel progettarla. In questo modo, finiamo per fare affidamento su ciò che è nelle mani della sorte, facendoci sfuggire ciò che è nelle nostre. Tutto ciò che deve ancora accadere è dominato dall’incertezza, perciò è necessario affrettarsi a vivere. Il rischio, nel non farlo, è di arrivare alla fine del proprio viaggio terreno senza neppure accorgersene.

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Donatella D'Addante