

TORINO: LISETTA CARMI IN MOSTRA PER GALLERIE D’ITALIA
Dal 22 settembre 2022 al 22 gennaio 2023, le rivoluzionarie fotografie scattate da Lisetta Carmi sono consultabili a Torino, in piazza San Carlo, nello storico palazzo Turinetti, che dal 1963 ha ospitato la Direzione dell’Istituto Bancario San Paolo di Torino, oggi sede legale del Gruppo Intesa. L’esposizione monografica è intitolata “Lisetta Carmi. Suonare Forte” ed è stata realizzata con la curatela di Giovanni Battista Martini, curatore dell’archivio della fotografa, con un prezioso contributo video creato per l’occasione da Alice Rohrwacher. Si tratta di un’iniziativa di Intesa San Paolo che, per il progetto “Gallerie D’Italia – Torino”, ha collaborato con l’editore, curatore, fotografo e organizzatore di eventi culturali intorno alla fotografia Roberto Koch. L’obiettivo della loro cooperazione, che va sotto il nome di “La Grande Fotografia Italiana”, è di dare spazio ai maestri della fotografia italiana del Novecento, attraverso una serie di mostre dedicate: suddetta monografia inaugura il primo di questi appuntamenti.
Cresciuta in un’agiata famiglia borghese ebraica, Lisetta Carmi è stata, senza dubbio, una delle personalità più interessanti del panorama fotografico italiano, ricordata soprattutto per essere stata la prima ad aver fotografato la comunità LGBT. Da pochi mesi scomparsa all’età di 98 anni nel paesino di Cisternino, in provincia di Brindisi, dove viveva da diversi anni, la fotografa genovese ha scelto la carriera al matrimonio e ai figli, creandosi, tuttavia, una famiglia intorno all’ashram Bhole Baba a Cisternino, da lei fondato alla fine degli anni Settanta, dopo aver viaggiato nelle zone più remote del mondo, documentandole e dandone voce. Da quel momento in poi, si è dedicata completamente alla diffusione degli insegnamenti del suo maestro, Babaji Herakhan Baba, il Mahavatar dell’Himalaya, incontrato personalmente in India nel marzo del 1976. Il titolo della mostra evoca la sua formazione di pianista (si era diplomata in pianoforte al conservatorio di Milano), ma anche il coraggio di cambiare direzione, di intraprendere percorsi diversi di dare importanza agli ultimi, il tutto attraverso la fotografia, una passione nata in lei durante un viaggio in Puglia insieme all’etnomusicologo Leo Levi il quale l’avvicina alla professione.
La mostra è divisa in otto sezioni, ma la musica gioca un ruolo fondamentale, ne è sempre partecipe, insieme alla stessa vita della fotografa, la quale sarà “presente” all’esposizione attraverso dei brevi video in cui racconta e contestualizza il lavoro mostrato vicino allo schermo che la riproduce. Due di queste otto parti prevedono l’ascolto di brani musicali di Luigi Nono e Luigi Dallapiccola. Saranno visibili oltre 150 foto scattate tra gli anni Sessanta e Settanta, incluse alcune tra le opere più salienti del suo lavoro: lo straordinario reportage “I travestiti”, la sua declinazione del tutto inedita a colori, la documentazione del parto, i lavori fotografici dedicati al mondo del lavoro in Italia (in particolar modo dei lavoratori del porto di Genova) e all’estero, i ritratti dell’amico Ezra Pound. Ad accompagnare la mostra anche un public program che approfondisce, amplifica e sviluppa i temi trattati dall’esposizione temporanea.
Stefania Albanese