Non era facile, ma siamo riusciti a superare una potenza mondiale economica e demografica. I nostri ringraziamenti a…
L’Italia non è seconda a nessuno! Lo sapevamo. Ma mai avremmo immaginato di superare addirittura la Cina! Un paese con un PIL tra i più alti del mondo, una potenza demografica con una popolazione venti volte maggiore della nostra, il paese che abitualmente domina il medagliere olimpico, un paese che per primo si è misurato col coronavirus. Eppure siamo riusciti nell’impresa. Abbiamo superato la Cina come numero di contagi e morti per coronavirus e siamo meritatamente primi in classifica mondiale! Ma questo record è frutto di un lavoro generale, diffuso, a volte sotterraneo e oscuro, altre volte meno. Ringraziare tutti quelli che si sono adoperati per questo incredibile risultato non è possibile, si rischierebbe di dimenticare qualcuno. Eppure bisogna segnalare chi, a volte anche immeritatamente, ha apportato un originale contributo nel conseguimento di questo “bel risultato”.
Tra i primi che mi vengono in mente vorrei citare i governatori di Lombardia e Veneto, i leghisti Attilio Fontana e Luca Zaia. Questi fulgidi esempi di come non si governa una regione, hanno inizialmente minimizzato i rischi del contagio affermando che si trattava solo di qualcosa di più di una influenza! Il primo, dopo qualche giorno, si è presentato con la mascherina in tv (forse non voleva farsi riconoscere), il secondo, ha vomitato esternazioni offensive sulle presunte abitudini alimentari cinesi e dell’intelligenza degli italiani.
Ma sarebbe ingiusto dare tutti i meriti a questi due individui. Del resto sono solo espressione della maggioranza che li ha votati. E’ la mentalità padana la prima (ir)responsabile. Quelli che prima di tutto viene il lavoro. Quelli che ti venderebbero anche la mamma per fare soldi. Quelli che non possiamo bloccare la produzione. Quelli che si va a laurà anche se hai la febbre. Quelli che la fabricheta non si può fermare. Quelli che misurano le persone da quanto guadagnano. Quelli che, al limite, pensano solo alla loro salute (se proprio devono) ma non a quella degli altri sempre e comunque sacrificabili. E in questo pare che la Confindustria locale abbia svolto un ruolo per impedire che l’iniziale zona rossa non venisse estesa oltre due o tre comuni.
Ma è giusto segnalare anche altre componenti che hanno avuto un ruolo in questo clamoroso risultato che ci ha fatto il vuoto intorno a livello mondiale. Come non dimenticare la stampa di centrodestra (una testata è stata anche deferita dall’Ordine Nazionale dei Giornalisti per un titolo “antimeridionale”) che ha tirato, per bieche ragioni elettorali, contro il governo nazionale “reo” di prendere provvedimenti che i governatori leghisti hanno tardato ad adottare (salvo poi fare una clamorosa marcia indietro e chiedere l’intervento dei militari nelle strade, perché il prurito di orbace, in fondo ma non tanto, lo hanno ancora dentro).
E come non dimenticare quelli eternamente in vacanza. Dallo sciatore a caccia di selfie Matteo Salvini (segretario leghista, quello che ambiva i pieni poteri cercando di esautorare Giuseppe Conte dal governo gialloverdepisello) poi avvistato in romantico (con la figlia di Denis Verdini) passeggio a Roma, ai giovanotti di buona famiglia che non rinunciano all’aperitivo in centro, ai rave party, alle feste di compleanno. Dalle signore che scappano dalla città per andare al mare (vedi il video) all’Ufficio Stampa della Regione Lombardia (fonte CNN) che anticipa il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri e causa la fuga di decine di migliaia di persone (in buona parte con febbre) verso le regioni di origine o dove hanno le case vacanze nonostante la preoccupazione dei governatori di Puglia, Campania, Sardegna, etc.
E vogliamo ricordare quei turisti di zone rosse che non hanno rinunciato al viaggio all’estero e sono stati bloccati in varie parti del mondo dopo aver esportato il “made in Italy”? Dei veri ambasciatori di figure escrementizie!
E ancora dobbiamo ringraziare quanti portano il cane a spasso più volte al giorno o vanno a correre, a passeggio, in bicicletta o in gruppo a fare la spesa o non prendono le dovute precauzioni.
Purtroppo il coronavirus sta infierendo anche e soprattutto su medici e infermieri perché non dotati di strumenti adeguati a proteggersi, soprattutto in alcune regioni come la Sardegna ed inconsapevolmente questi sono, oltre che vittime, anche agenti che favoriscono il contagio. E non aiuta un certo atteggiamento che tende a nascondere il dato effettivo denunciato anche dall’Ordine dei Giornalisti locale.
Il consolidamento della posizione italiana è dovuto anche ad anni di preparazione nell’aver preferito la sanità privata a quella pubblica, nel taglio mirato in tutti i settori della salute, nel numero chiuso in alcune facoltà universitarie, nella distribuzione delle risorse geograficamente penalizzante con regioni di serie A e regioni di serie C (la B per molti sarebbe già un lusso). Troppi sarebbero quelli che meritano la menzione d’onore.
Ad onor del vero il dato italiano potrebbe però risultare dopato in quanto sono stati effettuati più tamponi che in altri paesi, anche se ancora insufficienti per mancanza degli stessi. Inoltre il computo tra chi muore di coronavirus e chi col coronavirus non è uniforme nel mondo. Ne consegue che altri paesi potrebbero raggiungerci in classifica se solo registrassero il dato statistico nello stesso modo nostro. O semplicemente lo registrassero… ma la Russia pare abbia deciso di non partecipare alla competizione mondiale.
Lo stop forzato di tutte le attività ha consentito di verificare che l’aria delle città ha subito un calo di polveri sottili (che, per alcuni scienziati, incrementerebbero i danni da coronavirus), che l’acqua della laguna di Venezia è più pulita, il che mi fa dire che l’ultima categoria responsabile della diffusione del coronavirus (nel mondo) è quella degli inquinatori. Da quelli che producono incuranti dei veleni che spandono in aria, acqua, suolo a quelli che sono parte attiva in deforestazioni che spingono gli animali all’estinzione e i loro virus a fare il salto di specie. E vedrete cosa succederà quando si scioglieranno i ghiacci in Groenlandia e nell’Antartide… quanti bei virus consegnati alla Storia del Mondo si rifaranno vivi…
Riusciranno a scalzare l’Italia dal primato mondiale? Potrebbe succedere ma non a breve. In attesa del picco, al quale dovrebbe seguire un calo di contagi e decessi, si continuano a registrare importanti risultati quotidiani che non fanno che consolidare la posizione italiana nel mondo.
Ormai in tanti stanno postando appelli video per chiedere alle persone di stare a casa. Il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, mostra la foto con la fila di camion che portano le bare dei deceduti negli inceneritori di altre città perché non si riesce a smaltirle nel bergamasco (link)
Una speranza su come trattare i casi più ottusi ci viene in soccorso dal governatore della Campania, Vincenzo De Luca: ha minacciato i giovani che si stanno laureando che se faranno una festa di laurea, manderà i carabinieri con il lanciafiamme! (link)
Avranno colto i sottili messaggi? E voi? Restate a casa!
(Video Tpi.it)