Il popolare attore comico romano alla Fiera di Cagliari. La giornalista sarda premiata al Festival del Cinema di Venezia.
Sgombriamo il campo da qualunque fraintendimento: a me Enrico Brignano piace, anzi, “piaxe” come direbbe lui con la sua inflessione romanaccia. Allievo di Gigi Proietti, anzi, “Gigggi con tre ‘g’” come dice sempre lui, non è sicuramente all’altezza del maestro, sotto qualunque punto di vista. Non ha la stessa presenza scenica o bravura, fascino (non lo dico io), stile (Brignano non ha concesso interviste mentre ricordo che anni fa Proietti fece una conferenza stampa sottoponendosi a domande di tutti i tipi)… per non parlare dei prezzi. Anzi quelli sì che sono da Proietti. Ma il paragone con il più amato mattatore non è una mia idea. E’ di Brignano! Viene accolto da applausi, come è giusto che sia, da un migliaio di persone venute lì “anche per ammortizzare il costo del biglietto” dice sarcastico. Ma la prima battuta è sulla location. “Mi ci hanno portato qui, altrimenti non ci sarei venuto” dice Brignano che forse avvezzo a palcoscenici più importanti, muove una neppur tanto velata critica a “un posto che ha una sua storia: prima qui non c’era niente; ora, lo stesso” aggiunge. “Non c’è panorama, non c’è storia, non c’è niente”. Forse le cose più storiche sono le sedie “in comodissima plastica vellutata” butta lì col pubblico intirizzito (spettacolo all’aperto!) giunto per due ore e mezzo di sollazzanti risate.
Non che non si rida, per carità. Però lo spettacolo “Enricomincio da me unplugged” appare deboluccio. Celebra i trent’anni di carriera, raccontando gli esordi. Dalle sue umili origini… e racconta di Dragona un quartiere abusivo (lo dice lui) che ricade in Roma Capitale ma che dista dal centro di Roma una ventina di chilometri in linea d’aria! Qualunque paragone con le zone disagiate di Cagliari non reggerebbe. Sveglia poco dopo le 5 del mattino per andare a scuola. Mezzo pubblico e treno per recarsi a Roma, passando da Acilia. Una vita da pendolare che non ci meraviglia affatto lo abbia spinto a diventare il noto attore che è ora. Uno che ce l’ha fatta. Spettacoli, tv, molto presente anche su internet con le sue micidiali gag.
Ma ha cominciato facendo imitazioni di politici e gente dello spettacolo, che ripropone in Fiera quando invece ti aspetteresti di più. Qualche battuta su democristiani (ancora?) e leghisti, ma non si può dire che passi per un comico politicamente impegnato. Non in questo spettacolo, di sicuro. Prende in giro un po’ di personaggi della realtà di un giovane preso nel laboratorio di “Luigi Proietti”: la madre, il padre, il parroco, i chierichetti, i mecenati locali. La parte più originale e interessante, naturalmente divertente e apprezzata dal pubblico è quando cita gli autori e i poeti volendo forse dimostrare che qualcosa ha pure studiato da Proietti o per conto suo. Citando Luigi Pirandello spiega il concetto alla base di Uno, Nessuno e Centomila: “ma se tu non hai centomila, sei uno che non è nessuno!”
Una invece che è qualcuno è l’amica Graziella Marchi, giornalista e talent scout, manager di giovani cantanti che verrà insignita di un prestigioso premio.
“Forse perché una ventina di anni fa vinsi un ‘leone d’oro’ in piazza San Marco a Venezia” dice la scoppiettante e sempre in movimento Graziella Marchi raggiunta telefonicamente mentre si reca a Guspini per un’altra iniziativa. “Portai un gruppo musicale di Ozieri, gli African Flowers, molto bravi. Ne faceva parte il noto chitarrista e oggi imprenditore di locali, Daniele Sanna”.
La giornalista sarda sarà presente venerdì 14 Settembre alle ore 9.30 a Montecitorio (Camera dei Deputati) nella Sala della Regina, per il Riconoscimento Speciale per Meriti Professionali.
Il premio è stato attribuito dal Comitato dell’Ordine del Gran Premio Internazionale di Venezia del Leone D’Oro, che dal 1947 premia le arti e l’imprenditoria, che all’unanimità ha deciso di consegnarlo a Graziella Marchi, giornalista e organizzatrice di eventi, “in particolare distintasi per la valorizzazione dei giovani artisti sardi nel settore del canto e della musica da oltre 20 anni”.
“Sono felice ed emozionata” dice. “E te credo” direbbe Enrico Brignano!
Di seguito il link di Casteddu Online che, tra i primi, ha riportato la notizia del premio per Graziella Marchi: