Gli scrittori sardi incontrano il pubblico in una serata in onore di Gianni Filippini
Lo scorso 14 maggio il Parco ex Vetreria di Pirri è stato lo scenario perfetto di un evento unico nel suo genere, “Autori Ambulanti”, un incontro tra alcuni scrittori sardi e il loro pubblico.
Nel corso della serata, organizzata dal presidente della Municipalità Maria Laura Manca e dal presidente IV Commissione Cultura Emanuele Cioglia in collaborazione con la libreria “inKENTRO”, oltre 40 autori hanno presentato le loro opere, alcune già conosciute e altre inedite, omaggiando sia il pubblico interessato che i passanti con letture di brevi estratti tratti dalle loro ultime opere edite.
Tra le opere e gli autori presenti:
“La cattedra rovesciata” di Maria Bonaria Capone, la storia di una docente che si ritrova in un momento di complesso della sua vita, di grande fragilità emotiva, ad aver a che fare con una classe difficile che, nonostante gli anni di insegnamento, la farà dubitare delle sue capacità.
“I giardini di Leverkusen”, “Lo scorpione nello stomaco” e “Espiazioni Collettive” di Ilario Carta. Il primo romanzo dell’autore è ambientato in Germania e racconta la storia di un ragazzo che, andato a trovare il padre durante le vacanze estive, si ritrova a vivere in un luogo che aveva sino ad allora idealizzato e che si rivelerà invece difficile da “affrontare”; il secondo è un romanzo storico ed ha un’ambientazione politica; il terzo, invece, racconta la strage più grande della Sardegna, la morte di 8 persone della stessa famiglia nel corso di una notte e le indagini che ne seguirono.
“Oltre il mandorleto” di Vincenzo Soddu, un racconto di maturazione che racconta la storia di una realtà difficile nel quartiere di Fonsarda, a pochi passi da Pirri.
“Io non dimentico” e “Nel terzo piano” di Marco Morenu, due gialli in cui le esperienze di vita reale dell’autore si mescolano con le caratteristiche del genere.
“La grammatica di Febrés” e “Il cavaliere senza onore” di Nicolò Migheli, scrittore di romanzi storici. Il primo libro è la storia di un gesuita, Febrés, il quale si occupò di redigere la grammatica dei Mapuche Cileni e successivamente si rifugiò in Sardegna per sfuggire alle persecuzioni spagnole e dello Stato della Chiesa; il secondo racconta di un bandolero sardo autore di diverse atrocità e la cui storia è l’unica, tra altri delinquenti della nostra terra, rimasta nel Parlamento sardo di epoca spagnola.
“Metropolitania” e “S’intelligèntzia de Elias” di Giuseppe Corongiu. Entrambe le opere si occupano di fantascienza e distopia e che cercano di dare dignità alla lingua sarda. In particolare la seconda opera racconta la storia di un giornalista chiamato ad indagare sull’omicidio di una ragazza e l’indagine diventa un momento di denuncia sociale, il tutto ambientato nella Sardegna del 2038 in cui si svolge la rivoluzione dell’intelligenza artificiale.
“Abracadabra. Il potere curativo delle parole tra mito, tradizioni e neuroscienze” di Cristina Muntoni e Alberto Priori, docente di neurologia all’Università Statale di Milano. Il libro è un viaggio nel uso curativo delle parole che si è fatto nel corso dei millenni, sostenendo questa tesi dal punto di vista delle neuroscienze, i cui studi affermano oggigiorno come le parole siano capaci di curare la nostra mente così come di farci ammalare. Il messaggio del libro è quindi quello di fare attenzione all’uso delle parole per l’effetto che queste possono avere nella nostra mente.
Tra i presenti anche Monica Aschieri con la sua ultima opera “Pelle celeste”, Roberto Delogu, Francesco Abate, Daniele Congiu, Fabio Marcello e Matteo Porru.
L’incontro non è stato solo un momento di incontro tra scrittori e pubblico, ma anche un momento per ricordare Gianni Filippini, storico direttore dell’Unione Sarda, editorialista e conduttore di “Sardegna d’autore” e vincitore del premio “Serata in Onore di..” nel corso del Festival Letterario & Solidale San Bartolomeo a chi ha dato lustro a Cagliari e alla Sardegna, scomparso lo scorso 31 dicembre.