GEPPI CUCCIARI È PERFETTA

Il teatro Massimo a Cagliari è pieno anche al terzo appuntamento e dopo i due del riaperto teatro Costantino di Macomer. Geppi Cucciari è la protagonista di un monologo che agli uomini farà probabilmente solo sorridere perché probabilmente non capiranno tutto e alle donne invece porta a riflettere e immedesimarsi in che dice e descrive la popolare attrice, non solo comica, sarda, legatissima alle due città e ai due teatri. “Perfetta” descrive una moderna donna in carriera, impegnata a conciliare il duplice ruolo di moglie e madre con l’attività lavorativa, alle prese con i mutamenti fisici e psichici legati al ciclo mestruale.

Un tema insidioso e per certi versi ancora tabù, tra antichi pregiudizi e luoghi comuni che perdurano ancora a fronte di una maggiore conoscenza dei delicati equilibri tra corpo e mente, dei cambiamenti dell’umore e del variare della sensibilità in corrispondenza con le diverse fasi che si susseguono nell’arco di quattro settimane, ovvero un mese lunare.

Quello che Geppi Cucciari porta in scena, in un palco desolatamente vuoto ma con un fondale dove si alternano colori più o meno accesi (dal rosso sangue al blu) è una sorta di “diario” in cui una donna registra i suoi stati d’animo sotto l’influenza del ciclo, tra sensazioni di benessere o stanchezza, maggiore o minore irritabilità: cronaca di quattro martedì apparentemente uguali (e si potrebbe disquisire a lungo di ritmi lavorativi pensati per gli uomini e non per le donne), scanditi dagli stessi obblighi e ritmi, in cui il fattore determinante e (im)prevedibile è dato dagli ormoni, che alterano atteggiamenti e comportamenti della protagonista, influenzando le sue reazioni e perfino il suo sguardo sul mondo.

Una storia “normale” e insieme emblematica, affidata al talento e alla vis comica della poliedrica artista: Geppi Cucciari interpreta una venditrice d’automobili che conduce una vita regolare nella quale trovano posto il lavoro, la famiglia, gli impegni e moltissime responsabilità in un monologo che alterna sferzate di comicità e satira di costume, ma anche riflessioni più amare e profonde, in un delicato tentativo di consapevolezza e di empowerment femminile di cui sembra esserci un grande bisogno nel nostro tempo.

Un insolito ritratto al femminile nel quale tutte le donne si possono ritrovare. Perché basta che si sia una donna in carriera con un lavoro dove ogni mese devi certificare numeri, avere un marito e un paio di figli e il gioco è fatto. La donna in carriera è una moderna eroina in quanto capace di conciliare le esigenze e gli impegni familiari e sociali, nel duplice ruolo di moglie e madre, con le sfide imposte dalla sua attività professionale.

Un’indagine sulle molteplici sfaccettature dell’animo femminile, tra le sottili variazioni dell’umore e i cambiamenti fisici legati al ciclo mestruale, le piccole e grandi tragedie del quotidiano e i delicati equilibri della vita di coppia e della sfera degli affetti, tra tenerezza e responsabilità, serenità per la consapevolezza di aver compiuto il proprio dovere e timori e incertezze per il futuro, immancabili preoccupazioni e preziosi istanti di felicità. Sullo sfondo un paesaggio urbano che

sembra mutare a seconda dei pensieri e delle emozioni della protagonista, così come cambia il suo modo di affrontare le difficoltà e gli imprevisti: la percezione della realtà risulta condizionata, perfino alterata, in corrispondenza delle varie fasi del ciclo, i livelli ormonali determinano gli stati d’animo e le reazioni allo stress ma anche l’atmosfera circostante, che sembra rispecchiare la psiche della protagonista, il suo stato di benessere o la sua inquietudine. Un’esistenza scandita da ritmi giornalieri apparentemente sempre uguali, eppure suscettibili di infinite mutazioni: la vita è piena di sorprese e di ostacoli, specialmente per un’abile e ambiziosa venditrice di automobili che cerca di anticipare, se non addirittura di “indirizzare”, i gusti dei clienti in un mondo governato dalle regole del mercato, con “obbiettivi” da raggiungere (quasi) a ogni costo e rivali da superare, tra l’uscita di nuovi modelli, sempre più lussuosi e accessoriati e la necessità di comprendere quale sia per ciascuno il più appropriato e quindi irresistibile “oggetto del desiderio”.

La vis comica e il talento istrionico di Geppi Cucciari per un’intensa prova d’attrice, tra toni umoristici e grotteschi e altri più intimistici e drammatici, che corrispondono alla personalità complessa di una donna emancipata, consapevole e attenta alla realtà che la circonda, in una sorta di diario che si snoda per quattro martedì, la cronaca di quattro giornate “emblematiche” delle diverse fasi del ciclo, tra momenti di stanchezza e vere e proprie esplosioni di energia, da cui emerge la consapevolezza della propria fragilità ma anche della propria forza, del proprio intuito e delle proprie capacità professionali. La protagonista si mette a nudo, concedendosi idealmente uno spazio di riflessione sui dilemmi e i dubbi personali, sulle questioni cruciali dell’esistenza e perfino sugli aspetti (apparentemente) più frivoli e superficiali, ponendo l’accento, attraverso la scrittura evocativa e sapiente di Mattia Torre, su un tema quasi tabù come le mestruazioni che (al di là di proposte di legge mirate e eventuali dibattiti in parlamento su oneri e imposte) restano spesso ai margini delle conversazioni mondane come delle analisi sociologiche, continuando a far parte d’insondabile mistero femminile, un territorio ignoto e incomprensibile per molti uomini (e troppo spesso anche per le dirette interessate).

“Perfetta” propone un affascinante viaggio nella mente di una donna moderna, coraggiosa e determinata, con una visione a tratti quasi “romantica” ma non priva di cinismo che giorno dopo giorno lotta per affermarsi nel mondo, mantenendosi fedele alle sue idee e ai suoi principi, senza tradire le aspettative proprie e altrui: un testo coinvolgente e attualissimo dove Mattia Torre tratta un argomento di cui gli uomini sanno pochissimo.

Riflettori puntati su Geppi Cucciari, eclettica attrice, cabarettista e conduttrice radio-televisiva, che nello spettacolo incarna un modello di femminilità fortemente attuale, come l’aspirazione a una irraggiungibile perfezione in una società complessa dove la donna rappresenta il fulcro della realtà domestica, colei che si prende cura dell’educazione e della crescita armoniosa dei figli, cerca di tenere vivo il rapporto erotico-sentimentale e l’intesa intellettuale con il proprio marito, senza dimenticare gli obblighi verso i parenti propri o acquisiti, le amicizie e le relazioni mondane, ma contemporaneamente punta a traguardi sempre più elevati sul lavoro, riuscendo miracolosamente a apparire impeccabile su tutti i fronti. Una creatura straordinaria, una (super)eroina sottoposta a enormi pressioni, in grado di destreggiarsi abilmente in tutte le situazioni e i contesti, di tenere sotto controllo i propri impulsi e le proprie reazioni, senza lasciarsi vincere dalla stanchezza o dallo

scoramento: una donna “ideale” che, laddove una persona normale rischierebbe di andare in pezzi, sembra trovare dentro di sé una fonte inesauribile di energia e di ottimismo, pur nell’acuta consapevolezza, che emerge “tra le righe” di questo insolito “diario”, di quanto sia alto il prezzo da pagare per essere sempre e comunque “Perfetta”.

A giudicare dagli applausi, il pubblico ha apprezzato molto la performance.

Perfetta è una produzione di ITC2000 (Distribuzione Terry Chegia / Gestione e organizzazione spettacoli).