Direttore: Vincenzo Di Dino
Editoriale

SPECIALE ELEZIONI. NUCLEARE? NO, GRAZIE!

SPECIALE ELEZIONI. NUCLEARE? NO, GRAZIE!

Seconda puntata. Trenta motivi per dire NO al nucleare. Alcuni partiti favoleggiano della necessità di energia da un nucleare “pulito” che non esiste. Sfatiamo una volta per tutte il grande inganno di chi, per ignoranza o malafede vorrebbe convincere l’elettorato con balle e fakenews. Le centrali nucleari sono un “pacco” clamoroso! Ecco perché. Gli elettori seguano le indicazioni di scienziati ed esperti, non di imprenditori e politici prezzolati.

Dopo aver affrontato le tematiche relative al voto nella prima puntata, iniziamo ad affrontare quelli che dovrebbero essere i temi principali ovvero i programmi elettorali. Per avere un’idea sui programmi dei vari partiti, si rimanda al video.

Qui troverete informazioni solo su alcune materie fondamentali. Considerando la crisi energetica, la crisi climatica, i problemi ambientali, iniziamo dalle centrali nucleari. Abbiamo contato trenta motivi per non volerle e votare di conseguenza.

  1. Il primo inganno per gli elettori deriva dal fatto di far credere che dicendo sì alle centrali nucleari, si risolverebbero subito la crisi energetica. Balle: per realizzare una centrale nucleare si parla di circa dieci anni di tempo;
  2. L’energia nucleare viene spacciata da qualcuno come energia rinnovabile. Ma per favore! Se petrolio e gas sono risorse in esaurimento, figuriamoci l’uranio che è molto più raro e che serve per far funzionare la centrale nucleare;
  3. Qualcuno afferma che il nucleare sarebbe economico! Falso. Non solo l’uranio si trova in quantità minori del carbone, del gas e del petrolio ma si trova anche in un minor numero di paesi e quindi il prezzo del kWh prodotto col nucleare sarà molto più costoso;
  4. C’è chi sostiene che il nucleare sia un affare… solo per chi progetta le centrali e gli evasori fiscali, come tutte le grandi opere, Ponte sullo Stretto compreso, tanto poi pagano i contribuenti (non evasori);
  5. Centrale nucleare vuol dire anche militarizzazione del territorio che la ospita. Essendo un’opera strategica, il luogo scelto per l’insediamento non sarebbe più nella disponibilità della popolazione locale: sarebbe vietato tutto;
  6. Offerta di posti di lavoro connessi all’impianto nucleare? Pochissimi e di elevata specializzazione con scarso ritorno economico per il territorio che le ospita;
  7. Danno di immagine per il territorio perché è talmente impattante che nessuno vorrebbe vivere vicino a una centrale nucleare;
  8. Qualunque mercato economico (turistico, immobiliare, agroalimentare, etc.) risentirebbe della presenza di una centrale nucleare, fino al fallimento di qualunque impresa;
  9. Atti di terrorismo e guerre. Come anche la recente guerra in Ucraina ha dimostrato, le centrali nucleari sono un obiettivo sensibile e bersaglio di attacchi terroristici e guerre;
  10. Causa di disordini politico-sociali. Le centrali nucleari, impoverendo il territorio che le subisce, portano il rischio di disordini politici e sociali;
  11. Disagi nella distribuzione di energia. In caso di sciopero o disservizio in uno o più impianti nucleari, il rischio nella distribuzione dell’energia sarebbe gravissimo per il numero “limitato” di centrali nucleari;
  12. Siccità. Le centrali nucleari hanno necessità di acqua per il raffreddamento del nucleo. La costante penuria di acqua al Sud e le recenti siccità al Nord danno chiare indicazioni contro le centrali nucleari;
  13. Territorio inadatto. L’Italia non è un luogo ospitale per le centrali nucleari. Fukushima insegna che basta un terremoto, un maremoto, uno tsunami per creare danni irreparabili, E in Italia esistono anche le frane, gli smottamenti, le alluvioni, le trombe d’aria, tutti eventi che renderebbero ingestibile e pericolosa la presenza di una centrale nucleare;
  14. Il fattore umano. Per quanto il personale di una centrale possa essere preparato, una banale disattenzione, una dimenticanza, un comando sbagliato, può causare milioni di morti, come successe a Chernobyl;
  15. Plutonio e bomba atomica. Un sottoprodotto delle centrali nucleari è il plutonio, elemento necessario alla costruzione della bomba atomica, come candidamente ammise una volta l’ex ministro della Difesa Ignazio La Russa. Dobbiamo tendere a diminuire il numero di testate nucleari nel mondo, non aumentarle;
  16. Radiazioni. Il rischio di fuoriuscita di materiale contaminante radioattivo è talmente elevato da evitare di costruire nuove centrali nucleari. Si deve cercare di denuclearizzare l’Europa: molti Stati posizionano le centrali lungo i confini nel vano tentativo di esternalizzare il rischio verso altri paesi, ma come la nube radioattiva di Chernobyl ha dimostrato, non esistono confini insuperabili e i rischi genetici sono ancora presenti in persone nate a distanza di anni da quella tragedia;
  17. Scorie nucleari. Siamo sommersi dai rifiuti con gravi danni alla salute e all’ambiente. Se le cicche di sigarette e la plastica ci mettono centinaia di anni a scomporsi e dissolversi, figuriamoci le scorie nucleari. Una vera bomba ecologica impossibile da gestire e a scapito delle popolazioni più giovani e generazioni future;
  18. Salute e benessere addio. Nei terreni che ospitano le centrali nucleari sarà impossibile, nocivo, controindicato e vietato allevare animali, coltivare frutta e verdura, vivere… altro che cibi bio, aspettiamoci rischi genetici alla popolazione, generazioni future comprese (come Chernobyl e senza dimenticare Hiroshima e Nagasaki);
  19. Come per gli impianti industriali inquinanti, imporre una centrale nucleare a un territorio, vorrebbe dire soggiogare la popolazione locale da parte del Governo nazionale come già avviene con le servitù militari e industriali;
  20. Dismissioni e noi? Gli altri dismettono le centrali nucleari come la Germania che decise di non costruirne di nuove e di abbandonare la produzione delle vecchie dopo il disastro in Giappone e noi andiamo in controtendenza? Forse ci crediamo più furbi;
  21. Costi di smantellamento. I progettisti tendono a mostrare i costi limitatamente all’aspetto progettuale e costruttivo ma dopo pochi anni le centrali andrebbero dismesse, come i pannelli fotovoltaici o impianti eolici. Scommettiamo che chiederanno al pubblico di dismetterle, ma come e a quali costi non ci è dato sapere;
  22. Multinazionali e privatizzazioni. Vi ricordate quando dissero che liberalizzando il prezzo della benzina, il costo alla pompa sarebbe diminuito? Ci avete creduto? Ingenui! Non penserete che le centrali nucleari resteranno a vita in mano pubblica, vero? Il passaggio ai privati e multinazionali esaspererà di molto tutti i rischi e i costi sopraelencati;
  23. Errato indirizzo occupazionale. La presenza di centrali nucleari farà erroneamente ritenere ai giovani che iscrivendosi in alcune facoltà avranno maggiori possibilità di trovare lavoro. E invece abbiamo bisogno di medici e infermieri (come ha dimostrato la pandemia da Covid 19), persone dedite all’agricoltura per renderci autosufficienti in campo alimentare, operatori turistici, magistrati;
  24. Aumento delle vittime da lavoro. Gli incidenti sul lavoro in Italia sono causa di circa tre decessi di lavoratori al giorno. Vogliamo evitare un ulteriore aumento di incidenti a chi lavora, ai loro familiari, al resto della cittadinanza;
  25. Evitare distrazioni di risorse finanziarie. Le centrali nucleari hanno costi proibitivi e noi invece abbiamo bisogno di scuole, ospedali, mettere in sicurezza il territorio, aumentare i trasporti, disinquinare i siti, creare posti di lavoro puliti;
  26. Rischio mafie. Le centrali nucleari saranno facile preda delle mafie come già lo sono molti appalti di grandi opere, costruzioni, smaltimento rifiuti (che finiscono “casualmente” bruciati), caporalato, ricatto occupazionale;
  27. Black out. Il rischio di mancata erogazione per avaria di una centrale nucleare di molti kWh è veramente serio. Sarebbe meglio distribuire il rischio avendo centinaia di impianti più piccoli a “energia da moto ondoso” sparsi per tutta Italia;
  28. Impatto paesaggistico. Le centrali nucleari sono particolarmente impattanti e autentiche brutture che si staglierebbero sullo skyline di qualunque luogo, inoltre porterebbero a un consumo di suolo;
  29. In Giappone hanno utilizzato detenuti e disperati (disoccupati) per la pulizia della zona di Fukushima che è morta o morirà in poco tempo tra atroci sofferenze. In caso di incidente, in Italia, vorremmo risparmiarci anche questo;
  30. Considerando la lunghezza dei lavori pubblici in Italia, il costo della costruzione delle centrali nucleari sarà ancora più lungo e costoso da rendere l’opera obsoleta prima che entri in funzione.

Gli italiani si sono espressi per ben due volte con referendum contro le centrali nucleari. Ora il centrodestra e terzo polo le vorrebbero riproporre. Contrari M5S e sinistra. I Verdi le hanno sempre combattute.

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