A SASSARI L’OMAGGIO DI DANSOUL A RUDOLF NUREYEV

Domenica 2 Luglio alle ore 20, sul palcoscenico del Teatro Verdi di Sassari, DanSoul Studio è stata presentata La Bayadère, ovvero l’ultima esperienza artistica del famosissimo ballerino russo Rudolf Nureyev, che nel 1922 aveva rielaborato e perfezionato la composizione per il Ballet de l’Opéra national de Paris, lasciando a tutti noi un gioiello incastonato nella storia della danza. La composizione di cui stiamo parlando, originariamente composta su libretto con coreografie di Marius Petipa e Sergei Hudekov e musiche di Ludwig Minkus, è stata eseguita per la prima volta nel 1877 al Teatro Bol’soj Kamennyj di San Pietroburgo. La Bayadère è stata dunque proposta al Teatro Verdi con tre ore di spettacolo e con la trasposizione coreografica di Sharon Podesva. Lei stessa ci ha riferito che Rudolf Nureyev, oltre a essere il più grande ballerino di tutti i tempi, è stato anche uno straordinario coreografo e noi abbiamo voluto rendergli omaggio presentando a Sassari un evento di questa portata. La DanSoul sta crescendo ed è alla ricerca di sfide sempre più elevate, con l’idea di offrire al pubblico la reinterpretazione dei capolavori che hanno fatto la storia della danza classica, gli stessi che in Sardegna è raro vedere perché manca un vero e proprio teatro dell’opera. Noi possiamo dire che sicuramente si è trattato di un evento particolarmente raro. Il balletto è stato diviso in quattro atti ed è stato ambientato in una fantasiosa cornice di un regno indiano. Le bayadère sono le danzatrici del tempio e le custodi del fuoco sacro devote agli dei. Tra queste si è potuta notare subito la protagonista, Nikiya, innamorata di Solor, il miglior guerriero del paese. I due si giurano amore eterno davanti agli dei ma, fulmen in clausula, Solor è costretto a sposarsi con Gamzatti, figlia del rajà,che fa uccidere Nikiya. Il terzo atto, intitolato “Il regno delle ombre”, è uno dei brani più importanti del repertorio coreutico mondiale, tanto che viene spesso rappresentato da solo perché racchiude l’essenza della danza classica nella sua forma più alta: in questo passaggio, Solor è in preda ai rimorsi e fa uso di oppio, va così in trans e si ricongiunge con lo spirito della sua amata. Tale atto è il finale della versione russa. Nikiya è stata rappresentata da Martina Fancellu, Gamzatti da Lucrezia Lecis e Solor da Danilo Calabrese.

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2023-07-04

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