TRUMP DAL BALCONE DI PIAZZA VENEZ… DELLA CASA BIANCA

Che tristezza pensare che la democrazia USA possa tramontare come capitò a quella dell´Italia del ventennio. Che sia di ammonimento per Trump che chi si affaccia dai balconi per arringare la folla, può finire che la veda capovolta come a piazzale Loreto.

Sono seriamente preoccupato per gli americani e per il mondo. Per il Covid? Anche. Perché gli USA hanno il 4% della popolazione mondiale ma hanno il 20% di casi di Covid. Quindi la pandemia ha una diffusione cinque volte superiore in quel paese. Per quale motivo? Per colpa di Benito Trumpolini, così hanno ribattezzato il presidente americano che è incurante della pandemia che lui chiama ‘virus cinese’. Il clown, come Joe Biden ha apostrofato Donald Trump nel corso del primo dibattito presidenziale in vista del voto del 3 novembre, si è preso il virus per la sua condotta ‘sbarazzina’ ma soprattutto ha prima negato la pandemia, poi l’ha sottovalutata per non creare panico pur conoscendone da subito la pericolosità e infine non ha preso precauzioni per salvare le vite degli americani, come hanno fatto in altri paesi, ad esempio in Italia, dove il secondo governo Conte ha incassato il plauso della comunità scientifica internazionale. Trump invece ha continuato a bighellonare in modo criminale contribuendo a contagiare senatori, staff della Casa Bianca, guardie del corpo.

Siccome non regge il confronto in un dibattito con Biden, Trump appena uscito dall’ospedale ma non del tutto guarito (un medico ha detto che non è contagioso, non che è negativo) ha arringato i supporters, pochi in verità, dal balcone della Casa Bianca, ricordando Benito Mussolini. I dittatori però fanno una brutta fine. Alle volte finiscono appesi a testa in giù a piazzale Loreto, per esempio.

I Trump hanno una paura dannata di perdere. Donald junior (che qualcuno propone di candidare tra quattro anni) ha accusato i democratici di accanirsi in modo nazista contro il padre in difficoltà. E’ stato giustamente sbeffeggiato dalla comunità ebraica americana. Di nazista c’era solo il simbolo che Donald senior ha usato a giugno per la campagna elettorale e che è stato giustamente rimosso da facebook.

Nel dibattito tra vicepresidenti Mike Pence, che quattro anni fa bilanciava la furia di Trump apparendo calmo, ha continuamente interrotto Kamala Harris dimostrando la paura di perdere, la stessa di Trump nei confronti di Biden di qualche giorno prima.

Ormai non si parla più di economia, di occupazione, di atteggiamenti razzisti e violenti, men che meno di covid. I repubblicani la buttano in caciara “law and order” e loro sono i primi a non rispettare la legge e a fomentare i disordini. Quel “stand back and stand by” è un segnale alle sue bande di integralisti, fascisti, suprematisti, violenti, di stare pronti a intervenire. Del resto cosa ci si può aspettare da un presidente che deve la sua elezione alla potente lobby delle armi?

La notizia del tentativo di rapimento della governatrice democratica del Michigan Gretchen Whitmer, rea di aver applicato severe norme antipandemia, ad opera di un gruppo (tredici arresti, non un isolato mitomane, da parte del FBI) di estrema destra per far precipitare nel caos preelettorale gli States, la dice lunga sul clima rovente che si è creato, non solo per un bipartitismo esasperato, ma perché un insano di mente sotto farmaci anticovid, come dice Nancy Pelosi, terza carica dello Stato, invocando il 25° emendamento, ha paura che i sondaggi che lo vedono perdente diventino triste realtà, per lui. Qui il link della notizia

Uomini armati sono pronti a “sorvegliare i seggi”, a provocare e chissà che altro. E mentre i democratici invitano la popolazione a registrarsi per votare (mentre da noi tutti hanno diritto al voto e al massimo non lo esercitano), i repubblicani puntano a limitare il voto delle donne e delle minoranze ispaniche o di colore, come hanno sempre fatto. Perché se tutti avessero diritto di voto, i repubblicani sarebbero già spariti da un pezzo. I luoghi fisici per votare in Texas ad esempio sono limitati a uno per distretto anche nelle grandi città e votando di giorno feriale i lavoratori non potranno assentarsi per votare dopo una lunga coda ai seggi. C’è il rischio che chi dipende dalla pagnotta non si rechi a votare.

Sarebbe il caso che l’ONU vigilasse sul voto americano, così particolare secondo la tradizione, così antimoderno. Studiato per una società di duecento anni fa. E ora Trump mette in dubbio anche il voto postale perché favorirebbe gli avversari politici. Quella americana è diventata una società dove il voto democratico è messo in discussione. Questo è un pericolo per gli americani ma anche per il mondo intero. Abbiamo già troppi ducetti in giro per il pianeta e che ce ne sia uno a Washington è davvero troppo.

La polarizzazione raggiunta nella politica americana, favorita da un sostanziale bipartitismo, deve far riflettere anche l’Italia su cosa vorrebbe dire proporre una legge elettorale maggioritaria camuffata da proporzionale con sbarramento e riduzione dei parlamentari in modo che solo destra (sempre più simile a quella trumpiana) e sinistra (più simile a Biden che a Sanders) restino ad affrontarsi estromettendo la gran parte dei cittadini costretti a non votare perché non rappresentati.

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2020-10-11

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