PASSAPORTO SANITARIO ANTI COVID IN CORSICA

Dall’8 dicembre in Corsica è entrato in vigore quello che suscitò ilarità e mal di pancia quando a proporlo fu il presidente Solinas per la Sardegna. L’ordinanza del Prefetto della Corsica ha prescritto che tutti i passeggeri viaggianti sulle linee Italia/Corsica dall’8 dicembre dovranno presentare una certificazione eseguita nelle 72 ore precedenti che attesti la negatività al Covid-19. In mancanza del certificato i passeggeri dovranno sottoporsi ad un test entro 24 ore dall’arrivo  in Corsica. La stessa misura proposta a maggio, in piena crisi pandemica, dal Presidente della Regione Sardegna Solinas venne rigettata dal Governo e sottoposta ad un fuoco di fila di contumelie.

“E’ piuttosto bizzarro che la obbligatorietà della certificazione che attesti la negatività al Covid-19 per i turisti italiani che si recano in Corsica non abbia suscitato le polemiche virulente scatenate contro il presidente Solinas allorché propose la medesima misura a maggio, in piena crisi pandemica.” Così l’ex sindaco di Alghero Marco Tedde (F.I), già Consigliere regionale, commenta l’ordinanza del Prefetto della Corsica che ha prescritto per tutti i passeggeri viaggianti sulle linee Italia/Corsica dall’8 dicembre l’obbligo di presentare una certificazione eseguita nelle 72 ore precedenti che attesti la negatività al Covid-19. In mancanza del certificato i passeggeri dovranno sottoporsi ad un test entro 24 ore dall’arrivo  in Corsica. La stessa misura proposta a maggio, in piena crisi pandemica, dal Presidente della Regione Sardegna Solinas che su indicazione del Comitato tecnico scientifico  propose al Governo un provvedimento che prevedeva test sierologici per i turisti che sbarcavano in Sardegna. “Allora –ricorda Tedde- a questa richiesta di buon senso tesa ad adottare filtri che potessero contemperare la tutela della salute con la libertà di movimento, il Governo e i soliti polemisti “un tanto al chilo” aggredirono Solinas definendo l’ipotesi ingestibile, ipocrita e senza senso. E subissandolo con un fuoco di fila di sgradevoli contumelie. Il resto è cronaca –attacca Tedde- il Governo si oppose fermamente all’adozione di questa misura e la Sardegna passò da un indice di contagio dello 0,24, il migliore d’Italia, ad una recrudescenza del virus catapultato sull’isola da turisti imprudenti.” Tedde sottolinea che ad una prescrizione così rigorosa, che viene adottata a 10 km dalle coste sarde, si sarebbe aspettato forti polemiche e proteste ufficiali della Farnesina verso la Francia. “Se questo non accade, è evidente che con il senno del poi, specie a seguito degli effetti della seconda ondata, il Governo valuta positivamente la proposta di Solinas e l’iniziativa dei cugini francesi. Ne prendiamo atto. Ma avrebbero potuto pensarci prima –chiude Tedde-.”

Le regioni italiane, ormai verso il colore giallo, hanno comunque il carico di morti più alto in Europa. La Germania della Merkel ha stupito per la rigidità del lockdown adottato in questi giorni prenatalizi. Forse conoscono l’andamento della curva epidemica dell’influenza spagnola di cento anni fa che potrebbe ripetersi per il covid. Fatta “x” la prima ondata di morti, la seconda fu pari a 3x. Ma la terza fu di 2x, quindi doppia rispetto alla prima ondata. La Germania ha capito che per frenare morti e contagi bisogna vigilare oggi. In Italia invece lo shopping prevale sulla scienza.

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2020-12-14

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