RUBENTUS, UN PUNTO FERMO NELL´ITALIA PRIVA DI CERTEZZE

Una settimana è in crisi l´opposizione parlamentare, quella dopo la maggioranza di governo. A Natale la messa di mezzanotte verrà anticipata alle 22 o alle 20. Solo la “Rubentus” si conferma per quella che è. Decidetevi: o la retrocedete ogni dieci anni o la radiate definitivamente per comportamenti antisportivi e delittuosi continuati.

L’Italia continua a precipitare sempre più in basso priva di certezze, punti fermi, esempi. Che la politica sia sempre stata carente non lo scopro io. Almeno negli ultimi trent’anni (ma anche prima) siamo andati malino. Adesso che sembrava avessimo trovato un presidente del Consiglio dei ministri serio, opposizione e maggioranza fanno a gara per farlo cascare, a settimane alterne. Prima l’opposizione si spacca e sembra che i più moderati tra loro appoggino le scelte del premier. La settimana successiva è la maggioranza a spaccarsi sul MES col rischio di far cadere il governo in un momento non certo facile, causa Covid.

Buttiamoci allora su qualcosa di più duraturo di un governo italiano. Ad esempio sulle tradizioni religiose. La messa di Natale, si sa, è a mezzanotte. La statuetta di Gesù Bambino viene posta nel Presepe allo scattare del 25 dicembre, e non da oggi. Quale maggiore àncora, quale stella polare, quale bussola migliore potremmo avere? Ebbene quest’anno, con un DPCM che si scrive maiuscolo ma alle volte appare minuscolo, la Messa di mezzanotte sarà anticipata di due ore o forse quattro. Il Bambinello non sappiamo più a che ora posizionarlo nel Presepe. Anche Babbo Natale pare abbia difficoltà per la consegna dei regali perché due ore d’anticipo costringerebbero le renne a correre di più. Altro che jet lag! Altro che fusi orari! E’ bastato un provvedimento governativo per incasinare il vecchio vestito di rosso.

Eppure una certezza c’è in Italia. Brutta ma c’è. Odiata ma esiste. E resiste… in giudizio. Perché sempre lì finisce. In tribunale, sportivo o meno. Trattasi della “Rubentus” come anche in Gran Bretagna ormai la chiamano. Ne abbiamo già scritto. Non delle gesta sportive, sul campo, ormai sempre meno. Ma di quello che ha combinato. Retrocessa in Serie B per illeciti. Ne parlò Report dedicando alla “vecchia signora” (vecchia perché del 1897, signora perché… lasciamo perdere che è meglio) almeno un paio di puntate seguitissime. Qui l’editoriale: link

Apro una parentesi. La “Rubentus”, ormai è spontaneo chiamarla così, è stata retrocessa due volte. La prima è ancora fresca e la ricordano bene tutti gli sportivi. La seconda ha un sapore più antico e i tifosi in pigiama l’hanno rimossa. Bene quindi rinfrescarne il ricordo. Quando terminò infatti all’ultimo posto nel girone piemontese nella stagione 1912-13, fu retrocessa in seconda divisione ma con un “escamotage” (magari di un nonno di Moggi?) riuscì ad iscriversi l’anno seguente in serie A in Lombardia dove c’era un posto libero. 

Lo stile “rubentino” non esiste, non è mai esistito o, meglio, esiste ma in negativo! Pensate a Cabrini che, ormai dimenticato come terzino bianconero e sex symbol (dicono che piacesse alle signore), per ottenere un minimo di popolarità si permette di commentare a sproposito sulla morte di Diego Armando Maradona (e bene ha fatto a rispondere per le rime il presidente del Napoli De Laurentiis). E i più ignorano altri episodi legati alla vicenda come quella dell’allenatore argentino Alejo Ocar che lavorava in un campus bianconero in Svezia e che si è licenziato perché il club non ha omaggiato Maradona, si veda qui la notizia: link. Pensate ancora, sempre per stare sugli esempi recenti, alla scarsa sportività rubentina, da Agnelli in giù, che hanno ottenuto tre punti a tavolino (e uno di penalizzazione al Napoli). Invece di essere al terzo posto con 20 punti insieme al Napoli, i “gobbi” (nel senso di brutte persone dentro e fuori, l’aneddoto sulle magliette anni ’50 che si gonfiavano col vento lo lasciamo ai più creduloni) così sono anche chiamati, perdendo contro il Napoli sarebbero al settimo posto con la Lazio a 17, mentre i partenopei, vincendo, avrebbero 24 punti e sarebbero secondi a due punti dalla capolista. Invece di aspettare inutilmente una squadra bloccata dalla ASL per lucrare in modo truffaldino tre punti arrecando un doppio danno al Napoli (un punto di penalizzazione), avrebbero potuto chiedere l’inversione di campo e chiedere di giocare allo Stadio San Paolo intitolato a Diego Armando Maradona. Ma questo è lo stile di una squadra che imbroglia anche sul numero di scudetti vinti nonostante la Giustizia sportiva abbia fatto il suo corso! Il grande allenatore boemo Zeman, intervistato sul numero di scudetti bianconeri, disse che a suo avviso sarebbero da attribuire alla squadra degli Agnelli almeno una decina in meno, quindi non avrebbe mai dovuto fregiarsi della terza stella, si veda link e ancora sempre sullo stesso argomento link .

L’ultima imbroglio della squadretta piccola piccola che spadroneggia in Italia (dalla formazione del calendario alle designazioni arbitrali, dai rigori al VAR, dal calciomercato al merchandising, dallo stadio di proprietà ai legami dei capi ultrà con la ndrangheta), è il caso Suarez. Fargli prendere la cittadinanza italiana grazie alla compiacenza di un’Università per conseguire un esame di italiano B1 (alla faccia di quelli che si stanno impegnando veramente) e tutto per poterlo tesserare non da straniero. Per i dettagli, rimando i lettori a questi articoli:

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Indagati Paratici e avvocati rubentini per non parlare dei professori dell’Università di Perugia. Complimenti per il discredito che si pensava appartenesse solo all’Università Kristal di Tirana per la laurea posticcia al “trota” figlio del leghista Umberto Bossi, che avrebbe conseguito ben 29 esami in un anno.

Come se ne esce da questa situazione? Dovete far retrocedere la società bianconera ogni dieci anni per poi ricominciare a imbrogliare, ladrare, tramare, complottare? Fateci una cortesia: radiatela direttamente, nel nome di un Calcio pulito, quello che sognano gli sportivi di tutti gli altri club!

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2023-04-18

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