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Il cuore grande di una donna attraversa cinquant’anni di storia d’Italia: “Mimma” di Valeria Pecora

Il cuore grande di una donna attraversa cinquant’anni di storia d’Italia: “Mimma” di Valeria Pecora

Venerdì 15 dicembre 2017, presso l’antica Casa Ofelia, a Sestu, si terrà alle ore 18 la presentazione della seconda opera di Valeria Pecora: “Mimma”. Vincitore di quest’anno del premio letterario “Antonio Gramsci”, il romanzo racconta della vicenda di una donna fortissima e fragilissima nello stesso tempo, capace di rinascere anche dopo i dolori più terribili. Nasce a Gennas Serapis, il borgo di Montevecchio durante il fascismo e le sue vicende accompagnano il lettore fino al 1972, gli anni caratterizzati dalla presenza delle Brigate Rosse. Mimma trova il suo riscatto nella scuola, rifuggendo dalla fatica del lavoro in miniera per approdare alla coltivazione dello zafferano, il prezioso oro rosso dell’isola. I suoi genitori Margherita, un'umile cernitrice e Tonio, un falegname, le insegneranno l'amore più grande che i genitori provano verso i figli. Presenza costante e benefica nella sua vita è anche la sua madrina Anna, che le trasmette l’amore per la natura ed il rispetto di se stessa e della sua libertà. Don Efisio il sacerdote che apre l'incipit del romanzo, è un personaggio secondario ma di grande spessore morale. E poi c’è Edoardo, un partigiano colto ed appassionato, primo e bellissimo amore di Mimma. Fa da cornice la Sardegna mineraria di un tempo, in un’epoca di caduta, disperazione e ripresa per la storia del nostro Paese.

Chiediamo all’autrice:

Valeria, quali e quante sono le vicende storiche raccontate, e a quali fonti hai attinto?

Il romanzo si snoda lungo cinquant'anni, dall'epoca del fascismo fino agli anni Settanta, passando per la tragedia della Seconda guerra mondiale. Ho ripreso in mano i libri di storia, visionato gli archivi che racchiudono le edizioni del telegiornale della Rai in merito al rapimento e all'uccisione di Aldo Moro. Ho intervistato persone che si occupavano personalmente della coltivazione dello zafferano, altro tema trattato nel mio romanzo, e ho comprato un libro sulla realtà dei manicomi in Sardegna.

Puoi dirci di più riguardo quest’ultimo tema?

Mi sono accorta che c’è un vuoto attorno a questo disagio, un vuoto, di attenzione e di sostegno verso la realtà dei sofferenti mentali, rinchiusi nelle strutture, spesso abbandonati dalle famiglie e dalla società. Io li chiamo “gli invisibili”. Ho sentito il dovere di dare loro uno spazio nella mia storia, di farli uscire dall’ombra, raccontando uno dei periodi più bui della storia italiana, quella dei manicomi prima della Legge Basaglia. In Mimma vengono descritti i metodi più brutali ai quali si ricorreva per trattare la malattia mentale. Oggi le patologie mentali sono catalogate, analizzate e gestite a livello clinico. Un tempo però bastava essere semplicemente anticonformisti, omosessuali o semplicemente visti come diversi dal resto della popolazione per essere considerati pazzi e rinchiusi.

Quando e come nasce la tua passione per la scrittura?

La mia passione per la scrittura è stata anticipata da quella enorme per la lettura. Leggevo fin da piccola, favole e i classici per ragazzi. Crescendo è nata spontaneamente la voglia di scrivere storie tutte mie.

Qual è la genesi di questa tua seconda opera?

Ho scritto “Mimma” in breve tempo, nel giro di due mesi e mezzo, bloccata a casa per una frattura al piede. Quell’episodio negativo mi ha dato il tempo e le energie per creare questo romanzo che mi ha ricompensato con grandi emozioni e felicità. Penso che il principale pubblico di riferimento sia quello adulto, senza distinzioni tra uomini e donne ma può interessare anche gli studenti. Recentemente ho portato Mimma in un liceo con una emozionante presentazione. Il romanzo è in parte autobiografico, nel senso che avendo lavorato per 3 anni come guida turistica nelle Miniere di Montevecchio ho avuto modo di conoscere tanti minatori. Loro mi hanno raccontato le loro esperienze sottoterra, le sofferenze ed i pericoli che ogni giorno hanno corso.

Stai lavorando ad un'altra opera?

Sì, sto lavorando ad un terzo romanzo. Quest’anno è molto fortunato per me, mi sento piena di voglia di scrivere e di creatività.

Dove e come possiamo trovare ed acquistare il tuo libro?

Attualmente il mio libro si può acquistare in tutte le librerie.  

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Marta.Banditelli