Il mondo perduto della fantasia: “Bobby Kelly” di Sandra Melis

Questa è la storia di una ragazza speciale, che ha combattuto e sconfitto la paura grazie alla fantasia.

Sandra Melis viene da Silius,un piccolo comune del Gerrei, in provincia di Cagliari. Sandra si laurea in psicologia, ed il suo desiderio è quello di lavorare a contatto con i bambini. Terminati gli studi comincia il suo percorso lavorativo in una casa famiglia. C’è un piccolo pezzetto di casa, un angolino di spazio e di tempo, che Sandra considera il suo personale momento di carica, il momento in cui lavora con i bambini. Succede la sera durante la pre-nanna, nel momento in cui i bimbi si infilano sotto le coperte. E’ il momento delle fiabe, dei racconti della buonanotte, quelli coi quali ti addormenti sperando di incontrarne i personaggi nei sogni.

Una sera Sandra va a lavoro con una maglietta bianca monospalla. All’unica spallina è attaccato un piccolo orsetto di peluche. “Userò questo orsacchiotto per inventare la fiaba della buonanotte di stasera” pensa, ed al momento opportuno presenta ai bimbi il nuovo amico. “Come lo chiamiamo?” è la prima domanda che Sandra rivolge loro. I bambini erano ugualmente legati a due cagnolini, uno di nome “Bobby”, e l’altra di nome “Kelly”. In quel preciso istante nasce il personaggio protagonista di questa straordinaria storia: l’orsetto Bobby Kelly.

A quel punto non restava che decidere quali meravigliose avventure avrebbe vissuto l’orsetto. Nelle intenzioni di Sandra quello sarebbe dovuto essere un modo per farli rilassare ed accompagnarli al sonno. Ma l’opportunità di creare mondi fantastici era troppo emozionante, ed i bambini finivano per entusiasmarsi tanto da non voler più dormire.

Il vissuto di questi bimbi non è affatto semplice. Ognuno di loro porta su di se delle ferite, cicatrici causate dalla contaminazione col mondo dei grandi. Il mondo dei bimbi è puro, immacolato, ma certe esperienze lasciano nella loro vita piccole e grandi paure da affrontare. Bobby Kelly ne ha sconfitto alcune. Raccontandole in una storia hanno potuto analizzarle, affrontarle, esorcizzarle e superarle.

Chiediamo ora all’autrice di raccontarci di più sulla storia del coraggioso orsetto.

Sandra Melis,come possiamo riassumere l’avventura di Bobby Kelly?

A questo scopo, specialmente durante la presentazione del libro, mi avvalgo dell’aiuto della filastrocca “la Strockelly”.

LA STROCKELLY

Bobby Kelly è un orsetto che è stato dimenticato,

ma Anna lo ha trovato e a casa sua lo ha portato.

Anna ha una maglietta bianca, vuota … qualcosa manca!

Bobby Kelly per ringraziarla ha deciso di aiutarla…

Perché Anna la Fantasia aveva perduto,

Quindi la portò in un posto sperduto.

Non c’era più la spiaggia e neppure il mare

Ma un’altalena per dondolare …

sopra Bobby Kelly c’era ad aspettare.

Ma quando l’altalena senza di lui da Anna tornò,

  • “Che fine avrà fatto?”- lei si domandò.

Il giorno dopo sapete cosa le raccontò?

Bobby Kelly sulla luna era finito,

Grazie ad una scala ai limiti dell’infinito

Prese dal cielo le sue stelle e dalla luna le sue perle

le mise poi sulla maglietta ed ora sì che è perfetta!!!

Ma a un certo punto della storia …

Anna una piccola chiave riceverà

Chissà che cosa la chiave aprirà?

Solo leggendo il libro il lettore lo scoprirà!

Da sempre la fiaba ha utilizzato l’elemento “spaventoso” come strumento educativo per l’infanzia: penso ad esempio al lupo cattivo, o al gatto e la volpe per insegnare ai bambini a non fidarsi degli sconosciuti. In questo testo la situazione pare ribaltata: la paura viene affrontata quale “Mostro” a se, e sconfitta dagli stessi protagonisti. E’ così?

Ho affrontato questo argomento durante la mia seconda tesi di laurea, quella in studi pedagogici. Le nostre nonne ci educavano attraverso i racconti, inserendo l’elemento del terrore per metterci in guardia dai pericoli. Quando ero bambina ho evitato di cadere dentro al pozzo di casa di mia nonna perchè lei mi aveva messa in guardia dalla presenza di “Sa mamma ‘e funtana”, la strega dei pozzi. In tutte le fiabe esiste un elemento che sconvolge la normalità della vicenda; una strega cattiva, un mostro, un lupo famelico. Il bambino ha bisogno, ed anzi cerca l’elemento spaventoso, per quel senso di adrenalina che prova nell’immaginarlo. Ma al contempo deve sapere che, al termine dello sconvolgimento, tutto si appiana, e la vita torna alla normalità. Questo è quello che ho fatto coi miei bambini grazie al libro. E’ stato un potentissimo strumento catartico, grazie al quale ho potuto far capire loro che la fantasia può essere utile in tanti modi, compreso quello di trovare la soluzione per sconfiggere le nostre angoscie.

Bobby Kelly è stato senza dubbio di aiuto ai bambini. Come è riuscitto ad aiutare te?

Nella stanza dove sono nate le avventure dell’orsetto è successo qualcosa che non immaginavo mi potesse accadere. Quando si diventa grandi, soprattutto dopo l’università, si perde la capacità di giocare. Gli adulti sono troppo occupati, fra cellulari, lavoro e problemi di varia natura. In quella stanza ho ritrovato la bambina che avevo perduto, la Sandra che sogna e sa sognare. Ho ritrovato la chiave per aprire la porta della fantasia, chiusa a doppia mandata per troppo tempo. Ho scoperto che, al di la di quella porta, avevo tenuto in un angolo il sogno che ho sempre avuto sin da piccola, quello di pubblicare un libro. Trovare una casa editrice che mi desse fiducia è stata una vera impresa, tanto che più di una volta ho pensato di lasciar perdere. Sono stati i bambini ad insistere perchè il loro libro fosse pubblicato, e solo grazie alla CASA EDITRICE “Edizioni Grafica del Parteolla” ho potuto accontentarli. Lo volevano vedere fisicamente, nella sua interezza, con illustrazioni e copertina, per i quali devo ringraziare Patrizia Puliga e Giulia Melis.

Sono state organizzate diverse presentazioni del tuo libro in giro per la Sardegna. Quali saranno le prossime?

Ho presentato il mio libro in diversi comuni, nelle aule comunali, nelle scuole ed anche in alcune biblioteche, che ancora ringrazio per l’opportunità concessami. Le prossime date saranno il 16 dicembre a Escalaplano, ed il 28 dicembre a Mogorella.

 

Autore

2017-12-05

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