Incontro tra Forum Terzo Settore e candidati alla carica alla Presidenza della Regione in Sardegna

“Per un futuro inclusivo, giusto e solidale”.

Il Forum Terzo settore della Sardegna ha organizzato un evento per il 14 febbraio al Centro culturale “Il Lazzaretto” a Cagliari attraverso l’invito rivolto ai quattro candidati alla presidenza della Regione, in vista delle elezioni del 25 febbraio. 

In questo contesto, si sono presentate Lucia Chessa e Alessandra Todde, mentre era assente Paolo Truzzu per precedenti impegni, e non è riuscito a collegarsi on line Renato Soru. 

Introduce l’evento il portavoce del Forum Andrea Pianu il quale ha elencato in modo dettagliato i punti cruciali da discutere, tra cui il futuro delle nuove generazioni, la giustizia climatica e sociale, i servizi territoriali per l’assistenza e la salute, le politiche per la popolazione anziana, l’inclusione e i diritti delle persone con disabilità, e il ruolo del Terzo settore in una pratica di amministrazione condivisa. Pianu ha inoltre sottolineato diversi problemi urgenti da affrontare quali la salute mentale, le dipendenze, i servizi per i minori e le strutture per gli anziani.

Inizia perciò il confronto tra le candidate presenti condotto dal Giornalista Ivan Paone coadiuvato dagli stimoli di diversi rappresentanti delle associazioni costituenti il Forum del Terzo Settore.

Primo macro-argomento posto da Paone: servizi territoriali alla salute e benessere.

Prendono la parola i seguenti rappresentanti del Forum: Antonello Caria (Acli Sardegna e referente dell’associazione “Prima la comunità”) ha lanciato un allarme critico riguardo ai progetti delle Case della comunità. Caria ha sottolineato che attualmente sono fermi, ma rappresentano un elemento indispensabile per garantire servizi adeguati alla persona sui vari territori.

Lucia Coi, presidente dell’Anpas Sardegna, portavoce di 40 associazioni isolane, ha sollevato il problema dell’emergenza-urgenza. Ha rivolto alle due candidate la domanda cruciale: “Quale sarà il destino di questo settore? La convenzione con l’Areus è ferma al 2011 e non tiene conto della recente riforma sanitaria.”

Silvio Obinu, del coordinamento regionale di Legacoopsociali, ha richiamato l’attenzione sul vulnus dei Plus in un contesto in cui i Piani d’ambito non esistono più come in passato, enfatizzando la necessità di riprogrammare questi piani, preferibilmente ascoltando le esigenze specifiche dei vari territori. In questo contesto, le cooperative sociali per Obinu possono offrire un contributo significativo, essendo sentinelle chiave da coinvolgere nella co-programmazione.

Quindi, Paone propone a turno alle due candidate di rispondere ai quesiti loro posti.

Inizia la Chessa con una premessa per evidenziare le sfide che la legge elettorale presenta per formazioni indipendenti come la sua, distanti da partiti e grandi coalizioni; successivamente si è soffermata su alcuni aspetti relativi alle domande poste dai referenti del terzo Settore. La Chessa ha infatti sottolineando che la salute dovrebbe essere considerata principalmente come prevenzione del disagio. In questo contesto, ha evidenziato il ruolo chiave che il Terzo settore può svolgere come protagonista. Ha criticato le ultime due riforme della sanità regionale, definendole entrambe sbagliate, poiché, a suo avviso, avrebbero deluso le aspettative dei cittadini sardi, in quanto per lei, la prima si sarebbe concentrata solo sul bilancio senza affrontare i problemi della salute pubblica, mentre la seconda avrebbe portato al vuoto dei presìdi nei vari territori.

Dall’altra parte, Alessandra Todde, ha invece sollevato il tema della programmazione, evidenziando la mancanza di attenzione della Giunta uscente a questo aspetto fondamentale, denunciando la privatizzazione della sanità durante l’ultima legislatura e ha proposto un approccio diverso nell’utilizzo del Pnrr. 

Todde ha manifestato l’intenzione di concentrarsi sui Distretti e sulle Case della comunità, collaborando con il Terzo settore e gli enti locali in un modello condiviso. Infine, ha criticato l’attuale visione che considera tutto ciò che riguarda la salute come un costo, sottolineando la necessità di un cambiamento di prospettiva.

Altra macro-area evidenziata da Paone e sottoposta alle candidate presenti: Giovani e cittadinanza.

Come da prassi dell’evento organizzato, Paone dà la parola ad altri referenti delle associazioni facenti parte del Forum.

Franco Uda, presidente di Arci Servizio Civile Sardegna, ha sottolineato l’efficacia del servizio civile come uno degli interventi più efficaci che uniscono lo Stato e il privato sociale e pertanto, ha proposto alla Regione di promuovere un tavolo inter-istituzionale coinvolgendo l’Aspal e l’Anci, insieme a tutto il sistema degli enti locali. Uda ha anche sottolineato l’importanza di promuovere la cultura del servizio civile per ampliare l’opportunità a un maggior numero di giovani, suggerendo l’implementazione di progetti di educazione alla pace, nonviolenza e disarmo nelle scuole e nei centri di aggregazione giovanile.

Paone inverte gli interventi dando stavolta la parola ad Alessandra Todde la quale ha enfatizzato l’importanza di parlare “con i giovani” anziché “di loro”, criticando l’approccio paternalistico spesso adottato dalla politica. La Todde ha proseguito sottolineando la necessità di coinvolgere i giovani in progetti che consentano loro di costruire il proprio futuro, piuttosto che concentrarsi solo sul curriculum. Infine, ha evidenziato la problematica delle borse di studio universitarie erogate con ritardi eccessivi, affermando che ciò compromette il diritto allo studio.

Lucia Chessa, invece, nel ricordare essere una docente, ha condiviso la sua prospettiva sui problemi dei ragazzi con cui si interfaccia nel lavoro a scuola. Pertanto, ha riconosciuto il sentimento accusatorio dei giovani nei confronti della generazione precedente, evidenziando le macerie ambientali, sociali e occupazionali lasciate loro. Chessa ha proposto quindi un’immagine di scuole aperte tutto il giorno, arricchite dalle professionalità del Terzo settore, al fine di offrire certezze e occasioni di socialità, richiamando l’attenzione sull’importanza di investire in modo efficace le risorse del Pnrr, considerando che saranno gli adolescenti di oggi a doverle restituire in futuro.

Terza macroarea introdotta dal moderato Ivan Paone: sviluppo sostenibile e gestione del territorio.

La parola ai referenti del Terzo settore con le loro richieste alle candidate.

Inizia Carla Migoni di Legambiente evidenziando che il 65% del demanio militare nazionale è situato in Sardegna, dove vengono sperimentati armamenti stranieri, provocando contaminazioni da sostanze cancerogene e inquinanti. La Migoni cita l’area di Teulada, colpita da 400mila bombe, inclusi undicimila razzi Milan, che generano uno scempio ambientale con conseguenze gravi sulla salute, incluso il manifestarsi di malattie e malformazioni nei neonati. La richiesta alle candidate è di immediate bonifiche e ripristino ambientale di tali aree martoriate.

Invece, il responsabile scientifico di Legambiente Sardegna, Giorgio Querzoli, ha affrontato i cambiamenti climatici e la transizione ecologica, sottolineando la necessità di una rivoluzione di sistema gestita in modo attivo per produrre effetti positivi anche dal punto di vista economico. Inoltre, ha evidenziato l’allarme per la siccità e la necessità di ridurre le perdite di acqua potabile nelle reti cittadine, indicando il Parco Geominerario come risorsa chiave per lo sviluppo sostenibile.

Ivan Paone, come da accordi ora dà la parola ad Alessandra Todde la quale menzionando la Commissione paritetica sulle servitù militari, sottolinea l’assenza alla problematica da parte del Presidente uscente Solinas. La Todde prosegue denunciando la mancanza del Registro dei tumori e criticando il passaggio del Decreto Energia che prevede la destinazione delle scorie nelle basi militari in Sardegna. Infine, Todde  sottolinea la necessità di una legge di governo del territorio che gestisca vari aspetti come paesaggio, rifiuti, risorse idriche e concessioni idroelettriche, esortando a rivedere il ruolo di Abbanoa, per evitare di affidare un bene pubblico a una società privata. Infine, ha richiesto un controllo sulle concessioni per le energie rinnovabili.

Invece, Lucia Chessa ha ribadito l’importanza della questione dei poligoni, notando la mancanza di rispetto da parte dello Stato sugli accordi sulle dismissioni. La Chessa racconta di avere recentemente partecipato a una manifestazione dei familiari delle vittime dell’uranio impoverito e ha criticato il silenzio tombale su 8.500 militari colpiti. Infine, Chessa evidenzia la mancanza di attenzione ai civili colpiti, evidenziando la necessità di affrontare la transizione energetica senza subire l’assalto dell’eolico.

Ultima macroarea su cui Ivan Paone invita alla discussione: una Sardegna inclusiva.

Prende la parola Pierangelo Cappai della Federazione Italiana Superamento dell’Handicap – Fish, il quale menzionando la legge regionale n. 162/1998, ricorda che inizialmente della stessa ne beneficiavano alcune centinaia di persone, mentre ora coinvolge ben 45mila utenti. Cappai sottolinea che tale Legge abbia fornito anche a suo figlio numerose opportunità di assistenza e inclusione sociale, e pertanto, partendo da questa esperienza anche personale, ha chiesto agli interlocutori quale impegno intendessero assumere non solo per mantenere la legge, ma anche per adeguare le risorse finanziarie, considerando la necessità di sostenere i progetti di vita indipendente e il “Dopo di noi”.

Invece, Aldo Dessì (Arci) ha affrontato le proiezioni demografiche, evidenziando il progressivo spopolamento della Sardegna e il conseguente invecchiamento della popolazione, con una maggiore polarizzazione nelle aree urbane di Cagliari e Sassari. Dessì ha sottolineato l’importanza delle attività culturali delle associazioni per connettere le comunità, criticando l’investimento di risorse in grandi eventi a breve termine e invitando a puntare su un’economia di pace per offrire concrete opportunità di lavoro ai giovani.

Stavolta prende la parola Lucia Chessa e nel rispondere alle questioni sollevate dal rappresentante di Fish, evidenzia le problematiche legate sia alle persone con disabilità che agli anziani, ricordando esperienze da lei stessa vissute quando era Sindaca di Austis. Chessa sottolinea la necessità di evitare l’allontanamento degli anziani dalle proprie case e famiglie a causa della mancanza di assistenza territoriale, evidenziando la richiesta di competenze digitali agli anziani; inoltre, ha criticato la mancanza di medici di base in Sardegna e ha esortato le formazioni politiche in Consiglio regionale a proteggere la popolazione da questi problemi.

Conclude Alessandra Todde sottolineando la necessità di un cambio di paradigma, considerando la diversità come ricchezza. Todde critica la discussione sullo spopolamento ritenendo che per esso debbano esserne affrontate le cause sottostanti, come i problemi nei servizi sanitari e nei trasporti, e un sistema di credito poco favorevole. Infine, evidenzia la scarsa utilizzazione dei fondi europei negli ultimi cinque anni e ha sottolineato l’importanza della formazione, specialmente nelle nuove tecnologie. Ha proposto una revisione del sistema per attrarre nuovi investitori e un maggiore investimento in cultura, criticando l’attuale utilizzo limitato dei fondi a disposizione.

Conclude i lavori Ivan Paone chiedendo ad entrambe le candidate presenti, un appello al voto.

La Chessa ribadisce che pur essendo consapevole della situazione di svantaggio in cui versa per via della legge elettorale regionale sarda, “ha ritenuto necessario candidarsi per evitare che chi ha portato la Sardegna e l’Italia in regresso rispetto ad esempio agli anni ’70 del secolo scorso, debba assumersene le responsabilità”. In ciò la Chessa sottolinea la corresponsabilità di destra e sinistra, e pertanto “c’è bisogno di altro”.

Con il suo appello invece la Todde ribadisce di “essere orgogliosa di rappresentare una coalizione dove la diversità dei suoi componenti è diventata ricchezza”. Ritiene che sarà importante lavorare investendo sulle competenze e su una nuova classe dirigente, ma che occorre anche puntare sulla formazione sul mondo tecnologico.

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2024-02-17

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